Una sforbiciata da 29,9 miliardi di euro. E’ il risultato della spending review relativo al 2017, secondo i dati del commissario straordinario per la razionalizzazione e la spesa Yoram Gutgeld. Una riduzione che rappresenta il 18 per cento della spesa corrente, al netto del costo del personale. Il commissario presenta i dati della sua attività a Montecitorio, nella sala della Lupa. Si poteva fare di più? Intanto è importante notare la direzione del percorso intrapreso: se nel 2014 i risparmi si erano fermati a poco più di 3,5 miliardi di euro, il prossimo anno arriveranno a 31,5 miliardi . “Adesso spero di leggere un po’ meno che in Italia la spending review si è fatta poco o male” commenta il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, presente all’incontro. In platea c’è il premier Paolo Gentiloni, e con lui diversi esponenti del suo governo. In prima fila segue il dossier spending review anche Mario Monti, ex presidente del Consiglio da sempre sensibile al tema.
Non è un mistero. La revisione della spesa è un passaggio ineludibile per ogni governo, soprattutto in Italia. Impegno necessario e per nulla facile (non è un caso se negli ultimi anni si sono succeduti diversi commissari). Ora Gutgeld delinea il perimetro della sua azione. Esclusi, tra gli altri, gli interessi sul debito e le prestazioni previdenziali, la spesa pubblica corrente aggredibile – quella interessata dalla sua azione – ammontava a 327 miliardi di euro nel 2016. Una montagna di denaro, composta nel 90 per cento dei casi dal costo del personale e dagli acquisti di beni e servizi. Tre le macro aree interessate dall’attività del commissario: sanità, enti locali e sicurezza. Parzialmente scampate alla sforbiciata, invece, istruzione e difesa (peraltro già interessata da un percorso di riduzione degli organici che porterà i militari da 220mila a 170mila unità). A Montecitorio il premier Gentiloni ringrazia Gutgeld. La relazione presentata alla Camera, spiega, è “un atto di trasparenza e serietà”. E, contrariamente al sentire comune, è un’attività per nulla scontata. “Certamente esistono sprechi nella Pubblica Amministrazione, ma attenzione a chi continua, lo leggiamo spesso, a considerare piuttosto facile trovare risorse sottovalutando la fatica di individuare risparmi strutturali”.
Gentiloni ringrazia Gutgeld. La relazione presentata alla Camera, spiega, è “un atto di trasparenza e serietà”. E, contrariamente al sentire comune, è un’attività per nulla scontata. “Certamente esistono sprechi nella Pubblica Amministrazione, ma attenzione a chi continua a considerare piuttosto facile trovare risorse, sottovalutando la fatica di individuare risparmi strutturali”
E allora ecco i dettagli. Per contenere i costi del personale non è stato necessario ricorrere a licenziamenti. Cosa peraltro di difficile realizzazione. Il blocco del turnover, però, ha portato in tre anni a una riduzione negli organici della Pa di 84 mila unità, al netto della scuola. A questa azione si è accompagnato, così spiega Gutgeld, il ricollocamento di almeno 20mila unità impiegate nelle province e messe a disposizione delle altre amministrazioni. In particolare negli uffici giudiziari. Per quanto riguarda gli acquisti di beni e servizi, invece, il commissario indica due direttrici d’azione: “Il rafforzamento del ruolo storico di Consip come centrale di acquisto nazionale della pubblica amministrazione”, anzitutto. E la costituzione, avvenuta dopo due anni di tentativi, di un Tavolo dei soggetti aggregatori. Un sistema fondamentale per ridurre le 36mila stazioni appaltanti presenti nelle varie pubbliche amministrazioni. Necessario per coordinare gli acquisti e ottimizzare le risorse. I risultati sembrano confermare la bontà dell’iniziativa. Se nel 2015 le gare bandite dai soggetti aggregatori rappresentavano il 27 per cento del totale, quest’anno si è arrivati all’86 per cento. Per un valore stimato di circa 30 miliardi di euro. Intanto, spiega il commissario, in base alle gare già aggiudicate si è potuto riscontrare un risparmio medio del 23 per cento.
Diversi gli interventi dell’azione di spending. In tema di Sanità il commissario ricorda il piano di efficientamento che finora ha individuato 32 strutture ospedaliere con performance economiche o cliniche insoddisfacenti. Strutture a cui adesso le regioni dovranno proporre specifici piani di azione. Capitolo Enti Locali: l’introduzione di costi e fabbisogni standard porterà a individuare le migliori amministrazioni. Ma avrà anche l’obiettivo di mettere pressione su quelle meno virtuose. Nel giro di tre anni, intanto, gli incentivi alla fusione dei piccoli comuni hanno portato all’aggregazione di 120 realtà sul territorio. Un risultato importante per la riduzione dei costi, ma anche per il miglioramento della qualità dei servizi. Senza considerare la riforma delle province, che da sola “ha prodotto un risparmio annuo strutturale di circa 843 milioni di euro”. E poi ci sono le forze dell’ordine. Per coordinare l’acquisto di beni e servizi è stato predisposto un apposito tavolo tecnico, che ha focalizzato l’attenzione sui servizi di mensa (valore annuo di oltre 420 milioni di euro), energia e auto di servizio. In quest’ultimo caso le prime gare aggregate sono state aggiudicate e si è già riscontrato un risparmio medio del 15 per cento. Altre risorse arriveranno dalla semplificazione dei processi amministrativi. Un esempio? Consentendo ai cittadini di presentare le denunce di smarrimento dei documenti presso gli enti responsabili del loro rilascio, si potrebbero sfoltire quasi 2 milioni di pratiche l’anno, liberando almeno 500 risorse. Dopo la sperimentazione nella provincia di Roma, infine, entro l’estate sarà esteso alle altre città metropolitane un piano di razionalizzazione dei presidi territoriali di carabinieri, polizia e guardia di finanza. Nella Capitale il riassetto ha portato alla soppressione e all’accorpamento di 10 tra stazioni dell’Arma e commissariati di polizia, con l’istituzione di 7 nuove strutture. Oltre a una migliore copertura del territorio, spiega Gutgeld, si sono risparmiati 2 milioni di euro l’anno in locazioni passive.
Al prossimo esecutivo il compito di raccogliere il testimone: “Per raggiungere il risultato ci vuole tempo – racconta Gutgeld – Mi permetto di lanciare un appello alle forze politiche e al governo che verrà, perché non mollino la presa”.
“Sono numeri considerevoli” conferma soddisfatto Padoan. Un impegno importante e riconosciuto a livello internazionale. ll ministro racconta che l’Italia è regolarmente invitata a presentare le sue esperienze di spending review per condividerle con l’eurogruppo. Intanto, mentre Gentiloni annuncia che Palazzo Chigi sta esaminando un decreto relativo a nuove regole di bilancio per i ministeri, “che devono avere un po’ di tempo per programmare in casa possibili riduzioni di spesa”, la legislatura volge al termine. Al prossimo esecutivo il compito di raccogliere il testimone: “Per raggiungere il risultato ci vuole tempo – racconta Gutgeld – Mi permetto di lanciare un appello alle forze politiche e al governo che verrà, perché non mollino la presa”.