La bandiera a Cinque Stelle sventola alta sul Campidoglio. E lungo il litorale, da Torvajanica a Nettuno, dove in questi anni si sono insediate altre amministrazioni grilline. C’è un sindaco pentastellato a Civitavecchia, sede di uno dei principali porti italiani. Una giovane collega ad Anguillara Sabazia, sul lago di Bracciano. Ma la lunga ondata è arrivata fino ai Castelli: da un anno Genzano e Marino sono guidate da una giunta M5S. Le ultime città sono Ardea e Guidonia, espugnate al ballottaggio di domenica.
Il Lazio si scopre la regione più grillina d’Italia. Un territorio nel territorio, dove le dinamiche nazionali sembrano sovvertite. Poco radicati negli enti locali, da sempre in difficoltà alle amministrative, da queste parti i Cinque Stelle governano gran parte di quello che c’è da governare, o quasi. Nel giro di cinque anni hanno conquistato una decina di comuni. E oggi possono contare su centinaia di consiglieri comunali. «Se non sbaglio, ormai più del 50 per cento dei cittadini laziali sono amministrati dai Cinque Stelle» racconta la senatrice Elena Fattori, cresciuta dalle parti di Genzano, la bella cittadina dell’Infiorata che sorge sui Colli Albani. Non sbaglia. È un primato nazionale: se domenica i grillini hanno conquistato otto città in tutta Italia, ben due sono in provincia di Roma. Dei quarantacinque sindaci pentastellati di tutto il Paese, nove sono nel Lazio.
La bandiera a Cinque Stelle sventola alta sul Campidoglio. E lungo il litorale, da Torvajanica a Nettuno, dove in questi anni si sono insediate altre amministrazioni grilline. C’è un sindaco pentastellato a Civitavecchia e un giovane collega ad Anguillara Sabazia, sul lago di Bracciano. La lunga ondata è arrivata fino ai Castelli: a Genzano e Marino. Le ultime due città conquistate sono Ardea e Guidonia
Il pioniere è stato Fabio Fucci, eletto sindaco di Pomezia nel 2013. Trentasette anni, ex programmatore informatico, è stato lui ad aprire la strada alla conquista grillina della regione. Oggi amministra una città da 65mila abitanti dove ha già sperimentato una forma di reddito di cittadinanza. Il nuovo sindaco di Guidonia si chiama Michel Barbet. È un italofrancese di quasi sessant’anni, impiegato all’Ance. A lui il compito di guidare il comune nato negli anni Trenta a pochi chilometri dalla Capitale, dalle parti di Tivoli. Chi si immagina un paesino di campagna è fuori strada. Oggi Guidonia conta oltre 90mila abitanti, è la terza città più popolosa della regione dopo Roma e Latina. Per sostenere Barbet, durante la campagna elettorale sono arrivati Luigi Di Maio e Roberto Fico, e con loro la sindaca Virginia Raggi. Una scommessa difficile. Al primo turno il grillino si era fermato al 20 per cento, ma al ballottaggio è riuscito a conquistare altre 4mila preferenze superando il candidato del centrosinistra Emanuele Di Silvio.
Se Guidonia veniva da un commissariamento, Ardea era saldamente in mano al centrodestra. Domenica i Cinque Stelle hanno vinto anche qui. L’ha spuntata il pensionato Mario Savarese, con quasi il 63 per cento dei voti. Siamo sul litorale tirrenico, a sud della Capitale. La città dell’europarlamentare M5S Fabio Massimo Castaldo. «Un comune molto difficile, che negli anni è stato abbandonato a se stesso» racconta la senatrice Fattori. A sentire lei, più della campagna elettorale è stata fondamentale la vicinanza con Pomezia. È stato il buon governo del sindaco Fucci, dice, a convincere gli ardeatini a votare i Cinque Stelle. Corsi e ricorsi storici. Marina di Ardea è la tradizionale località di villeggiatura degli abitanti di Genzano, che qui trascorrono in gran numero le vacanze estive. E proprio Genzano 24mila abitanti nell’area dei Colli Albani, è un altro comune grillino. La chiamavano la Piccola Mosca, da queste parti il Partito comunista sfiorava il 70 per cento. Oggi è un avamposto pentastellato. Lo scorso anno è diventato sindaco Daniele Lorenzon, un ragazzo non ancora trentenne, laureando in giurisprudenza e insegnante di nuoto.
Nel giro di cinque anni i grillini hanno conquistato una decina di comuni. E oggi possono contare su centinaia di consiglieri comunali. «Se non sbaglio, ormai più del 50 per cento dei cittadini laziali sono amministrati dai Cinque Stelle» racconta la senatrice Elena Fattori, cresciuta dalle parti di Genzano, la bella cittadina dell’Infiorata che sorge sui Colli Albani
Nella stessa tornata elettorale sono diventate grilline anche Marino e Nettuno, altri due comuni da 50mila abitanti. La prima, città dei Castelli resa famosa dal vino, è guidata dall’avvocato M5S Carlo Colizza. Il centro tirrenico di Nettuno, invece, è amministrato da Angelo Casto, esponente Cinque Stelle e funzionario dell’Interno. La geografia grillina si sposta a Nord. Dalle parti di Bracciano c’è la giovane sindaca Sabrina Anselmo. Una Virginia Raggi in piccolo, eletta ad Anguillara Sabazia nel giorno in cui la più nota collega si insediava in Campidoglio. Trentasette anni, operatrice turistica, mamma di tre bambini (l’ultimo nato proprio durante la campagna elettorale). Ora amministra la deliziosa cittadina di 20mila abitanti affacciata sul lago. Il bilancio del primo anno? «Sono stati mesi duri – racconta – ma abbiamo lavorato a pieno ritmo cercando di seguire i principi del Movimento». Oggi la squadra di assessori è formata da tecnici, tutti chiamati dopo un’attenta selezione dei curriculum. «Il nostro obiettivo principale – racconta la sindaca – era quello di riportare la legalità».
La squadra degli amministratori grillini cresce. I sindaci si mettono in rete. Raccontano di essere impegnatissimi a scambiarsi idee ed esperienze di governo. «È vero, ci sentiamo spesso – racconta Sabrina Anselmo – Con gli ultimi due eletti ci siamo già scambiati il numero di telefono, siamo pronti a collaborare insieme». Qualche mese fa, ad esempio, Marino e Genzano hanno creato un comune progetto Sprar per l’accoglienza dei migranti. Dopo le città, si tenta il grande salto. La prossima primavera, insieme alle Politiche, si tornerà a votare per la Regione. Nel 2013 le cose non sono andate particolarmente bene: i Cinque Stelle si sono fermati al 20 per cento, eleggendo solo sette consiglieri. Il governatore è diventato Nicola Zingaretti, candidato del centrosinistra. «Ma stavolta possiamo vincere», assicurano. E forse non è un caso se le indiscrezioni degli ultimi giorni considerano probabile la corsa di Roberta Lombardi, nota deputata romana.