Azioni o obbligazioni? L’enorme fossato che divide Usa ed Europa

Il portafoglio dell’investitore medio nordamericano è massicciamente orientato verso la componente azionaria. L’orientamento degli europei è completamente diverso

DREW ANGERER / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / AFP

Qual è la corretta composizione di un portafoglio d’investimento? È una delle domande più ricorrenti in campo finanziario e che si fa più pressante dopo le recenti crisi bancarie. La risposta è influenzata da molti fattori: gli obiettivi che intendiamo conseguire, l’orizzonte temporale da assumere e il profilo rischio-rendimento da adottare. Alla domanda se preferiscono l’investimento azionario o obbligazionario, gli investitori italiani si dividono: se l’investimento in azioni ci affascina, le obbligazioni sono da sempre le protagoniste dei portafogli degli italiani. E investitori degli altri paesi come la pensano? Per rispondere, abbiamo tratto spunto dal report “Global Wealth 2017” realizzato da Boston Consulting Group. Ne emerge che le percezioni degli americani e degli europei sono molto diverse. Il portafoglio dell’investitore nordamericano è massicciamente orientato verso la componente azionaria. Le azioni hanno un peso pari al 70% del portafoglio, contro il 16% delle obbligazioni e il 14% della liquidità. Tutt’altro l’orientamento degli europei.

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A differenza degli investitori americani, nel portafoglio degli investitori europei si segnala un’elevata presenza di liquidità (37%).
Ma attenzione: tenere liquidità in eccesso non è una mossa intelligente

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