Esami di riparazione: un’estate di ripetizioni (a prezzi alti)

Cresce il numero di chi dovrà recuperare il ”debito” prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Per prepararsi, la maggioranza si affiderà a un docente privato. Non tutte le scuole organizzano corsi di recupero. Nei piccoli paesi le difficoltà maggiori

Bene ma non benissimo. Con gli esami di maturità ormai in archivio da qualche settimana, per la scuola è già tempo di guardare avanti: al nuovo anno ma soprattutto agli esami di riparazione. Perché per circa 1 studente su 4 questi saranno un passaggio inevitabile, la condizione preliminare per poter frequentare la classe successiva. In pratica, per loro, lo scorso anno non è ancora finito e tra la fine di agosto e l’inizio di settembre dovranno affrontare la verifica per recuperare il debito. A dirlo è direttamente il Miur che, diffondendo le statistiche sull’esito della maturità, ha anche comunicato i numeri degli scrutini. Crescono i promossi ma, come anticipato, anche i ‘rimandati’ delle scuole superiori: dal 22,3% del 2016 si è passati al 22,7% di quest’anno.

Skuola.net ha però voluto approfondire il dato e, attraverso una web survey che ha coinvolto circa 1000 studenti che hanno preso uno o più debiti, ha cercato di capire quale mole di lavoro aspetta i ragazzi da qui al giorno della verifica, ma anche come si organizzeranno per prepararsi al meglio. Così si scopre che la situazione non è così rosea: la platea si divide a metà tra chi – il 46% – dovrà recuperare una sola materia (con uno sforzo tutto sommato minimo) e chi invece – il 54% – è stato valutato insufficiente in più di una materia (e la cui missione potrebbe essere davvero complessa).

Fare tutto da soli o lasciarsi aiutare da qualcun altro, magari svolgendo delle ripetizioni? Anche in questo caso si formano due scuole di pensiero: il 51%, infatti, si è già affidato o si rivolgerà nelle prossime settimane a un insegnante privato mentre il 49% prenderà altre strade. Quali però? Circa i tre quarti di questi ultimi (73%) studieranno da soli, il 17% cercherà aiuto sfruttando le tante risorse presenti su Internet (siti web specializzati in appunti scolastici, forum), mentre solo 1 su 10 si farà affiancare da un’altra persona nel ripasso (il 6% da un parente, il 4% da un amico).

Ma non è detto che la scelta di non svolgere ripetizioni sia sempre frutto di una volontà precisa. Perché la ricerca di un docente professionale, che dia la garanzia di una preparazione adeguata, a volte non è una cosa semplice. Il 10% di quelli che si sono attivati per prendere lezioni private, ad esempio, ha fallito nell’impresa e ad oggi ha detto di non aver trovato nessuno che gli potesse dare una mano concreta. Il 24%, invece, solo dopo una lunga trafila è riuscito a rintracciare la persona che facesse al caso suo. In pratica, solo 2 ragazzi su 3 – il 66% – non hanno avuto problemi.

Perché un ricorso così massiccio alle ripetizioni? Forse l’offerta delle scuole non è all’altezza per qualità e quantità: l’80% degli istituti pare abbia organizzato dei corsi di recupero, ma appena il 20% per tutte le materie, mentre il 60% solo per alcuni insegnamenti. Sempre meglio di un altro 20% di scuole che hanno ‘abbandonato’ gli alunni al proprio destino.

La situazione peggiore, come prevedibile, nei piccoli paesi, dove la scelta è minore e risulta più difficile trovare dei docenti per fare ripetizioni. Soprattutto se occorre un aiuto in materie meno ‘popolari’. Così, nei centri con meno abitanti, la quota di chi ha cercato senza successo raddoppia rispetto al dato medio nazionale. La conseguenza è che, qui, aumenta anche il numero di quanti si sono arresi e non svolgeranno lezioni private per il ripasso in vista dell’esame di riparazione: è la maggioranza, il 56%. Tra loro, ben 3 su 4 si prepareranno da soli.

Proprio per via di queste difficoltà stanno prendendo sempre più piede piattaforme che promettono di mettere in contatto facilmente studenti e docenti, magari svolgendo la ripetizione anche online. Tra queste, quella che vanta il maggior numero di tutor registrati è Skuola.net | Ripetizioni, con oltre 35.000 docenti disponibili in tutte le grandi città e 5.000 piccoli centri. Definita dal settimanale Gente “L’AirBnb dei prof”, quest’estate ha registrato, secondo Marco Sbardella, responsabile della piattaforma, una crescita delle prenotazioni del 400% rispetto allo scorso anno.

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