Il grande giallo da ombrellone che ha appassionato gli investitori durante tutto il mese di lugliosi arricchisce di un nuovo capitolo. La Banca Centrale Europea ha pubblicato i minutes della sua ultima riunione. Un po’ a sorpresa l’argomento principale di discussione è stato l’improvviso riposizionamento del cambio euro-dollaro, tema sul quale Draghi era stato piuttosto evasivo nel corso delle sue comunicazioni pubbliche estive (che si erano invece concentrate sul dibattito sulla curva di Philipps, altro grande tema del dibattito in seno all’Eurotower ).
Sembra esserci una grande preoccupazione a Berlino che l’euro si sta apprezzando troppo, che stride un po’ con i proclami pubblici di alcuni membri anche importanti del governo tedesco e anche con le dichiarazioni che il banchiere centrale Weidmann (forte candidato alla successione di Draghi, di recente piuttosto in linea con il Governatore) si lasciava sfuggire con molta disinvoltura non più di un anno fa.
È chiaro a tutti, ormai, che la Germania si stia avvantaggiando enormemente del Qe e che esiste il timore che un euro forte penalizzi le esportazioni. E così addirittura l’austero ministro delle finanze Schaeuble, il numero due del governo tedesco, che fino a pochi mesi fa lanciava bordate contro le politiche della Bce ha preso la parola per rimarcare: “Io sto con Draghi”, con buona pace degli incorreggibili giudici della corte costituzionale tedesca impegnati nel loro usuale tentativo agostano di dichiarare incostituzionale il Qe. A Jackson Hole non aspettiamoci un Draghi in tenuta da falco e forse il tapering sembra un po’ più lontano.
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È chiaro a tutti, ormai, che la Germania si stia avvantaggiando enormemente del Qe e che esiste il timore che un euro forte penalizzi le esportazioni. E così addirittura l’austero ministro delle finanze Schaeuble, il numero due del governo tedesco, che fino a pochi mesi fa lanciava bordate contro le politiche della Bce ha preso la parola per rimarcare: “Io sto con Draghi”