Istruzioni per diventare ciò che si è, senza limiti e restrizioni

Cosè l’autodeterminazione? Provare a diventare quello che si è destinati a diventare, annusare, intuire il proprio destino e poi inseguirlo con tutte le forze che si hanno in corpo, contro tutti e contro tutto

Nel dizionario della lingua italiana alla parola “autodeterminazione”corrisponde una lapidaria definizione: facoltà di operare scelte autonome. Punto. Troppo poco per un concetto così forte. L’autodeterminazione merita più di cinque semplici parole, ecco perché, per sanare questo debito, apro questo articolo con una citazione tratta da una celebre serie televisiva: Lost. Una citazione che nella mia testa trova forti assonanze con la parola “autodeterminazione”.

È John Locke a parlare: “Hey, hey, non se ne vada, aspetti, lei non sa con chi ha a che fare. Non dica più che non posso farcela. Questo è destino, questo è il mio destino. Io devo esserci maledizione. Non ditemi che non lo posso fare.”

A favore di chi non avesse visto la bellissima serie televisiva statunitense ricordo che John Locke (uno dei miei personaggi preferiti) è un uomo sulla cinquantina costretto sulla sedia a rotelle dopo un brutto incidente, ma che per una serie di vicissitudini trasformerà la sua vita in una grande avventura.

Questo è il mio destino. Non ditemi che non lo posso fare.
Ecco, se potessi, metterei questa come definizione della parola autodeterminazione sul dizionario della lingua italiana.

Vent’anni fa, nella mia casa da studente che condividevo con altri 3 amici, avevo appeso in cucina la pagina di una pubblicità strappata da un quotidiano, in cui si vedeva un uomo magrissimo, su di una canoa, ripreso di schiena, con una pagaia in mano.

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