Caro scuola, ogni alunno costa mille euro all’anno, e 100 mila studenti hanno lasciato gli studi

Secondo l'Ossevatorio Nazionale Federconsumatori i più colpiti dall'aumento sono gli studenti delle elementari. Cresce il prezzo di zaini e diari. I libri costano meno dell'anno scorso ma rimangono la spesa più gravosa: 462 euro a testa

Gli studenti di Bolzano hanno già iniziato l’anno scolastico, martedì 5 settembre. Saranno seguiti a stretto giro dai colleghi delle altre regioni di Italia.

Zaini, diari alla moda, matite, pennarelli colorati, quaderni, astucci, gomme, evidenziatori, dizionari, libri: i genitori sono pronti ad accontentare le numerose richieste dei propri figli. Per fare ciò, però, dovranno attingere ai loro risparmi. L’aumento dei prezzi, infatti, ha interessato anche il corredo scolastico, un nuovo salasso per i bilancio delle famiglie italiane che già questa estate hanno dovuto affrontare il caro prezzi che ha coinvolto i centri estivi.

La consueta indagine annuale pubblicata dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori offre una fotografia chiara e a tratti allarmante sulla spesa per il materiale scolastico, che quest’anno ha registrato un aumento medio dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Mamme e papà dovranno sborsare per i loro figli circa 522 euro. Ad aumentare maggiormente è il costo degli zaini (+2%) e dei diari (+3%) sia al supermercato sia in cartolibreria. La voce di spesa più gravosa rimane senza dubbio quella che comprende i libri di testo, nonostante sia stata rilevata una flessione rispetto al 2016 del 7.2%: mediamente per i libri e per due dizionari si spenderanno, infatti, 462 euro per ogni ragazzo.

Ciò che preoccupa maggiormente i genitori è la spesa pro capite: potrà superare 1.100 euro ad alunno. I più colpiti dal fenomeno del caro scuola risultano essere coloro che frequenteranno le classi prime: durante l’anno uno studente di prima media pagherà mediamente per i libri di testo, i dizionari e il corredo scolastico, un totale di 951,11 euro. Cifra destinata ad aumentare per lo studente di primo liceo fino a raggiungere i 1.210,83 euro.

Questa attuale situazione rischia di spingere alcuni ragazzi a rinunciare agli studi superiori per motivi economici. Un trend negativo confermato anche dalle ultime stime del Miur, secondo cui nell’ultimo triennio le scuole statali italiane hanno visto un decremento di iscritti pari a 100 mila unità, 33 mila in meno rispetto all’anno scolastico 2016/2017.

Questa attuale situazione rischia di spingere alcuni ragazzi a rinunciare agli studi superiori per motivi economici. Un trend negativo confermato anche dalle ultime stime del Miur, secondo cui nell’ultimo triennio le scuole statali italiane hanno visto un decremento di iscritti pari a 100 mila unità, 33 mila in meno rispetto all’anno scolastico 2016/2017.

Priorità delle istituzioni dovrebbe essere garantire il diritto allo studio ai minori e la possibilità di scegliere liberamente se proseguire o meno nel proprio percorso di studi. L’impegno di tutti dovrebbe essere orientato in questa direzione. Lo stesso Miur ha di recente confermato positivamente la volontà di sostenere e velocizzare l’iter di digitalizzazione della didattica, promuovendo l’acquisto e l’utilizzo di e-book utili all’apprendimento, in sostituzione dei libri di testo, abbattendo notevolmente i costi.

Il problema è passare in tempi brevi dalle parole ai fatti: la questione del calmieramento dei costi è tutt’altro che semplice. In modo più incisivo rispetto al passato, direttive ministeriali potrebbero invitare gli insegnanti – nel rispetto della libertà di educazione – a preferire testi meno costosi e il Miur potrebbe aprire un tavolo di confronto con gli editori. Il tempo è giunto, infine, per passare tutto il sapere su e-book che già oggi hanno costi contenuti per il privato cittadino, figuriamoci se il prezzo fosse definito tramite maxi appalto.

*Andrea Catizone è responsabile Osservatorio Famiglie Federconsumatori

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