Evoluzione è accettare quello che ti spiazza

Non bisogna respingere ciò che ci disorienta. Dobbiamo fermarci anche solo un attimo a riflettere in noi stessi. Un momento di silenzio e di interiorità necessario in una società che ci vorrebbe sempre più proiettati verso l’esterno

Da quando in questi anni mi sono deciso a compiere un percorso di crescita, interiore ma anche più generalmente culturale, sono sempre alla ricerca di persone che possano contribuire, con la loro esperienza di vita e con il loro bagaglio, al mio paniere di suggestioni. In effetti il mondo ci pone sempre più di fronte a questioni di cruciale importanza, ecco che per cercare una risposta non si può far altro che unire le opinioni, i talenti e i punti di vista e confrontarli per crescere assieme.

È stato dunque con enorme piacere che ho incontrato recentemente uno dei più grandi artisti italiani, l’attore e regista Michele Placido. Con grande disponibilità mi ha fatto dono di interessanti riflessioni. Siamo partiti dall’arte come modello di educazione che possa orientare l’individuo attraverso la bellezza, ma abbiamo anche affrontato l’ambivalente ruolo della tecnologia nella nostra percezione estetica della realtà. Da una parte, ha confidato il regista, è uno strumento utilissimo, una biblioteca sterminata del sapere; dall’altra, però, è anche portatrice di grande rumore di fondo, di falsi valori, di distrazioni continue.

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