Un colloquio con il capo, una critica a un collega, un feedback negativo a un collaboratore, un chiarimento con il proprio coniuge o con un caro amico: cosa accomuna queste situazioni? Sono tutte conversazioni cruciali, ossia interazioni, comunicazioni o chiarimenti che riguardano tutti noi, molto spesso, quasi ogni giorno. Non sempre, tuttavia, ne siamo consapevoli. Di conseguenza, non sempre le affrontiamo e le gestiamo in maniera efficace e produttiva.
Conversazioni cruciali è il titolo di un saggio del 2002 scritto da quattro consulenti americani, Kerry Patterson, Joseph Grenny, Ron McMillan e Al Switzler. Secondo gli autori sono tre gli elementi che rendono cruciale una conversazione:
- gli interlocutori hanno opinioni differenti;
- la posta in gioco è alta;
- il coinvolgimento emotivo è forte.
Per definizione, le conversazioni cruciali riguardano argomenti difficili, spinosi, sfidanti. Di fronte ad una discussione del genere abbiamo a disposizione tre opzioni:
- evitarla, aggirando l’ostacolo;
- affrontarla e gestirla male;
- affrontarla e gestirla nel modo migliore e più efficace possibile.
Ovviamente, la terza opzione è quella che richiede maggiore consapevolezza, allenamento e impegno.
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