Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM: le grandi banche italiane tornano a brillare

Le notizie finanziarie della settimana, tra Twitter che si assicura il primo trimestre in utile della storia da quando è quotata, e Fiat Chrysler che deve ricorrere ancora alla cassa integrazione perché Il SUV targato Maserati non vende. Su Websim

1) Raffica di risultati dalle grandi banche italiane. I conti di Unicredit sono tornati a brillare, con un utile netto di 5,5 miliardi di euro e il CdA di piazza Gae Aulenti ha proposto il pagamento di un dividendo in contanti di 32 centesimi per azione. Grazie ad un leggero aumento dei ricavi e un significativo taglio dei costi, il margine operativo lordo è cresciuto del 15,8% a 8,27 miliardi di euro. Anche i risultati di Banco BPM sono stati apprezzati dalla comunità finanziaria: il terzo gruppo bancario italiano ha chiuso l’anno con un utile netto normalizzato di 557,8 milioni di euro. A questo risultato si sono aggiunte cessioni di sofferenze per circa 5 miliardi oltrepassando così gli obiettivi previsti dal piano. Banco BPM guadagna il 19% a Piazza Affari da inizio anno, mentre Unicredit è in saldo positivo del 16%. La stella è stata però Intesa Sanpaolo, che ha chiuso il 2017 con un utile a 7,3 miliardi, grazie ad un contributo di 3,5 miliardi di euro derivante dall’avviamento negativo dell’acquisizione delle banche Venete.

2) Il SUV targato Maserati non sfonda e Fiat Chrysler deve ricorrere ancora alla cassa integrazione. Secondo indiscrezioni, il gruppo ridurrà del 60% le ore di lavoro allo stabilimento di Torino Mirafiori nei prossimi sei mesi. Il contratto di solidarietà riguarda anche i dipendenti della linea Maserati Levante. Il gruppo italo-americano ha inoltre comunicato un cambio al vertice di Alfa-Maserati. L’impatto sui conti è limitato, ma secondo gli analisti i segnali non sono positivi e si allontana la piena valorizzazione del polo del Lusso Alfa-Maserati.

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