Secondo me è pure antipatico.
Antipatico sarai tu.
Questo è poco ma certo. Ma… sai… questa voce cosmica, che rumina astratti… la musica che sta tra l’ipnotico e il grammofono…
Loro sono formidabili, sono…
(In coro) “Il gruppo più colto del panorama musicale italiano attuale”.
Secondo me, però, lui, Bianconi, è antipatico, ha quella graziosa austerità…
(L’altro attacca a cantare) “Per colpa di Veronica, è tempo di Veronica, giorni di Veronica, solo per Veronica”. Ottavo disco dei Baustelle. La conosci?
L’ho sentita.
Veronica N. 2, s’intitola.
Come Chanel N. 5.
Idiota.
Ottavo disco, dicevi?
Già. L’amore e la violenza Vol. 2.
Ottavo… Per l’alfabeto ebraico il numero otto è la lettera het, che “somiglia a un ‘portone’, la cui simbologia richiama il potere di penetrare nei livelli d’energia e di uscirne e il potere di penetrare i segreti dell’anima e ritornare alla quotidianità… quale numero otto richiama alla mente gli otto vertici del cubo, la tridimensionalità” (Gabriele Mandel). Chissà se lo sa, Bianconi…
Chiediglielo, dice lei, lasciando la pizza al suo destino, masticando “La pelle di Veronica, gli occhi di Veronica, l’ombra di Veronica…”, manco fosse una preghiera tibetana.
Baustelle. Mi faccio passare nel retro dell’iride il nome Baustelle. Ottavo disco. Esce venerdì prossimo. Ricordo I mistici dell’Occidente. Il quinto album. 2010. Se non altro, perché a casa ho I mistici dell’Occidente antologia vertiginosa – ce l’ho nell’edizione Rizzoli e Adelphi – curata da Elémire Zolla (insieme a Cristina Campo), di esseri umani che con il linguaggio hanno tentato, da Dante a Giovanni della Croce, di sfondare il palato di Dio. Ci penso poco. Intervisto Francesco Bianconi (gli altri Baustelle sono Rachele Bastrenghi e Claudio Brasini). Così vedo se è antipatico.
Parto con la domanda scema. Copertina sofisticata.
“Lo scatto è di Gianluca Moro, è uno scatto analogo a L’amore e la violenza. Solo che le due ragazze, ora, sembrano in un certo senso pacificate. Ma anche quando l’amore appare pacificato, sappiamo che c’è sempre un po’ di violenza”.
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