Il rapporto tra politica e mercati è da sempre complesso e difficile. Gli stati, per finanziare le proprie attività, cercano finanziamenti nei mercati: questo li obbliga a dare importanza alla propria reputazione di creditore, che deve essere buona. I mercati, dal loro punto di vista, devono monitorare con attenzione l’andamento dei corsi politici: gli operatori finanziari effettuano scelte di investimento basate sui segnali di stabilità del quadro istituzionale. Per questa ragione, in particolare nel medio-lungo termine, l’eventuale situazione di incertezza del mondo politico è vissuta con difficoltà dai mercati.
Al momento, però, non sembra che sussistano motivi di preoccupazione particolari. La nuova legge elettorale, che prevede una ampia quota di proporzionale puro, sembra funzionare come garanzia di stabilità. E anche se il quadro partitico appare frammentato, le due prospettive al momento più probabili, cioè un governo di coalizione, sul modello degli ultimi, o un governo del Presidente, sembrano rassicurare gli investitori.
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Nel medio-lungo termine l’eventuale situazione di incertezza del mondo politico è vissuta con difficoltà dai mercati