La creatività è tutto tranne che semplice intuizione, questo ormai lo abbiamo capito, è il duro lavoro con cui Michelangelo liberava dal blocco di marmo le forme che aveva in mente, è la costanza di trasformare un’idea in un progetto, un’aspirazione in una carriera.
Ciò che spesso rischia di farci uscire fuori rotta nel lungo tragitto che parte da un’idea e arriva al risultato sono i molti dettagli e le infinite diramazioni che si aprono ogni volta che compiamo un passo in avanti. Se ad esempio ho deciso che il mio sogno è aprire un ristorante, poi dovrò capire che tipo di ristorante voglio aprire, quali saranno i fornitori, come organizzare il menù, i turni di servizio, l’apparecchiatura, sono tutte cose estremamente fondamentali ma che hanno bisogno di un filo comune: un epicentro.
Questa parola di solito viene utilizzata per indicare il punto in cui si genera un terremoto, ma può avere un significato decisamente meno preoccupante: l’epicentro è il concetto di base su cui deve ruotare tutta la nostra idea. Tornando al paragone del ristorante, se decido che è importante la velocità del servizio tutto dovrà tendere perché lo sia, se invece è importante che sia cibo di altissima qualità allora la mia strategia sarà diversa, se mi concentro sul servire pasti buoni a prezzi onesti agli uffici della zona allora dovrò fare scelte ancora differenti. Non basta semplicemente dire “vorrei aprire un ristorante”.
Iniziare la progettazione conoscendo il proprio epicentro ci permette di capire qual è il concetto fondamentale e vedere fin da subito quali saranno le mosse da compiere nel futuro e quali bivi dovremo evitare. Altra cosa fondamentale, potremmo capire quali sono i compiti che potremo delegare a qualcun altro, perché non rappresentano il cuore di tutto.
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