Lavoro con molti liberi professionisti che si lamentano della qualità del lavoro e delle tariffe. La maggior parte di loro, anche se lavora da anni,riesce a malapena a sopravvivere. Ascolto le loro lamentele e poi pongo sempre la stessa domanda: “Cosa farai per migliorare la tua situazione?”. Puoi immaginare la risposta: in sostanza, non è possibile.
Se sei un libero professionista ti do una notizia: in questo momento c’è qualcuno nel tuo stesso settore che guadagna il doppio, il triplo, dieci volte quello che guadagni tu.
Io ho iniziato quindici anni fa con una tariffa di 30 euro per una mezza giornata. Oggi in alcuni casi la mia giornata viene pagata 7.000 Euro. E ci sono sicuramente professionisti nel mio settore che guadagnano di più. Ne ho conosciuto uno qualche tempo fa. La sua tariffa? 15-17.000 euro al giorno. Ne ho di strada da fare.
Si può crescere nella libera professione e si può guadagnare molto bene: il problema è che il libero professionista cade vittima della sua stessa zona di comfort. Quando viviamo in un certo ambiente per anni, pensiamo che non ci sia altro, perché ci confrontiamo con gli stessi professionisti, che guadagnano allo stesso modo e si lamentano delle stesse cose.
Questo succede in tutti gli ambiti della nostra vita: ci abituiamo alla nostra situazione e diventiamo profondamente convinti che non si possa cambiare. Quando vediamo qualcuno che vive meglio di noi, lo trattiamo come un’eccezione.
L’ho sperimentato qualche anno fa quando ho tenuto un seminario per liberi professionisti e mi sono reso conto che le cifre che citavo erano molto superiori al guadagno medio della platea: il pubblico mi ha criticato, dicendo che non erano cifre realistiche. Il problema era che non è realistico per loro, perché non frequentano tutti i giorni persone che guadagnano molto di più.