Tratto dall’Accademia della Crusca
Il tema del genere dei nomi di automobili è stato abbondantemente trattato negli studi sull’assegnazione del genere in italiano e non solo (si vedano almeno Thornton 2003a, 2003b, 2009, Enger 2009). Questi studi hanno mostrato che in italiano opera una regola di assegnazione di genere di tipo semantico (cioè basata sul significato), per cui i nomi di automobili sono trattati come femminili, a prescindere da loro caratteristiche fonologiche o di altro tipo. Particolarmente adatti a dimostrare il fenomeno sono i nomi di automobili che coincidono con nomi che, se usati come nomi comuni e non come nomi propri di automobili, sarebbero maschili: per es. la Punto, la Tipo, la Bravo, la Ritmo, la Panda. Inoltre, sono trattati come femminili anche nomi di automobili che terminano in consonante (una Ford) o in –o (la Mondeo, e gli altri nomi coincidenti con nomi comuni citati sopra), mentre normalmente i nomi con queste terminazioni sono maschili.
Il motivo per cui i nomi di automobile sono trattati come femminili in italiano è individuato nel fatto che si assegna loro il genere del loro iperonimo di livello basico, automobile (o auto) o macchina, che è di genere femminile.
Nel lavoro di Thornton (2003a) si dà conto però anche di un’altra tendenza, che seppur minoritaria è attestata in italiano, e ha dato origine ai dubbi dei nostri lettori e lettrici: si tratta della tendenza ad attribuire il genere maschile ai nomi di macchine potenti e/o prestigiose, quali, per esempio, proprio Ferrari, Mercedes, Porsche, oggetto dei quesiti inviatici. Questa tendenza nel lavoro citato veniva individuata come più radicata in parlanti di sesso maschile: su un campione di 10 uomini e 9 donne, il 16,2% degli uomini ma solo il 2,3% delle donne ha assegnato il maschile a nomi di macchine come Ferrari, Porsche, Mercedes. Tuttavia il campione indagato era davvero minuscolo, e quindi non statisticamente significativo; inoltre, i parlanti indagati all’epoca appartengono alla fascia di età oggi quasi sessantenne o ultrasessantenne, ed è possibile che in fasce di età più giovani le cose stiano diversamente, soprattutto in relazione alla distribuzione della tendenza all’uso del maschile tra parlanti dei due sessi.
Una rapida ricerca in rete sull’uso delle diverse voci sembra confermare quanto rilevato negli studi del 2003: nel corpus italiano di Google libri la frequenza di una Ferrari supera quella di un Ferrari, una Mercedes supera un Mercedes, e una Porsche è l’unica possibilità attestata, un Porsche manca. Inoltre, sulle prime 10 occorrenze di una Ferrari nel periodo 1997-2000, in 9 casi il riferimento è a un’automobile, e in un caso alla ditta eponima; sulle prime 10 occorrenze di un Ferrari nel periodo 1976-2000, invece, solo in 3 casi il riferimento è a un’automobile, negli altri casi è a una persona di cognome Ferrari (ad esempio, il cardinale Andrea G. Ferrari, nel contesto seguente: “i cattolici liberali milanesi altrettanto timorosi di un Ferrari assiso sulla cattedra episcopale, che di un Ferrari allontanato con l’aureola del perseguitato”) o a un motore di marca Ferrari (“Mai un Ferrari era stato montato su una Formula Uno che non fosse Ferrari”). L’uso di Ferrari maschile per riferirsi a un’automobile è comunque documentato anche in fonti letterarie, come in questo brano di Andrea G. Pinketts (da Il senso della frase, 1995):
Gli impiegati erano arrivati al caffè. Insistevano per offrirselo l’un l’altro. I più irriducibili persistevano nel parlare di automobili. Il mormorio era perciò un ibrido fricativo tra “Ferrari” e “cafferino”. “C’ha il Ferrari?” “Cafferino?” “Bel Ferrari!” ” Cafferino?” “Un Ferrari- no?” “Ferrarino cafferino?” Un mantra buddista ripetuto ossessivamente.
Per quanto riguarda SUV, vanno fatte considerazioni ulteriori. Come osserva giustamente uno dei lettori che hanno posto il quesito, suv è un acronimo che sta per Sport Utility Vehicle ‘veicolo utilitario sportivo’. In italiano, normalmente gli acronimi ricevono il genere di quella che è la testa del sintagma che viene ridotto alle sue iniziali: in questo caso il sintagma è in lingua inglese, e la sua testa è vehicle, che corrisponde in modo assai trasparente all’italiano veicolo. Tra i criteri alla base dell’assegnazione del genere a prestiti da una lingua straniera, un criterio molto utilizzato consiste nell’assegnare al prestito il genere di un nome nativo della lingua che lo accoglie, che sia sentito come equivalente e/o miglior traducente del prestito. In questo caso, dunque, vehicle riceverebbe il genere maschile in quanto sentito equivalente al nome maschile italiano veicolo, e suv riceverebbe il maschile perché è maschile la sua testa vehicle / veicolo.
Tuttavia, assegnare a un acronimo il genere della sua testa è possibile solo se i parlanti sono consapevoli del fatto che la forma in questione è un acronimo, e ne conoscono lo scioglimento, condizioni che non sempre si danno. Ad esempio, l’acronimo ONU sta per Organizzazione delle Nazioni Unite; la testa è Organizzazione, e dunque ONU dovrebbe essere femminile; in realtà, la voce è usata sia come femminile che come maschile; addirittura, una ricerca via Google (in data 2/2/2018) delle sequenze “l’Onu è intervenuto” e “l’Onu è intervenuta” restituisce più risultati per il maschile (circa 5500) che per il femminile (circa 4100). Dunque, non è detto che il genere di suv sia assegnato in base a quello di vehicle/veicolo. La voce potrebbe non essere analizzata come acronimo, o comunque non tutti i/le parlanti che la usano saranno in grado di sciogliere l’acronimo. Tuttavia, il maschile prevale come genere di suv (una ricerca tramite Google effettuata il 2/2/2018 restituisce circa 488.000 risultati per “un suv” e circa 226.000 per “una suv”). Un altro possibile fattore alla base dell’assegnazione del maschile a suv è la sua associazione con la voce italiana maschile fuoristrada. Questa associazione è ben documentata in varie fonti, dalla definizione di suv nel GRADIT, “fuoristrada con elevate prestazioni e caratteristiche da vettura di lusso”, alle spiegazioni fornite da Wikipedia in lingua italiana: “[s]i tratta generalmente di veicoli dall’aspetto simile a monovolumee station wagon aventi alcune caratteristiche dei fuoristrada (altezza elevata da terra, quattro ruote motrici)”, voce Sport Utility Vehicle di Wikipedia, consultato il 2/2/2018). Dunque l’associazione con fuoristrada, che può essere sentito da alcuni come il più appropriato traducente di suv, può aver giocato un ruolo nell’assegnazione del genere maschile.
Tuttavia, anche l’uso di suv al femminile è ben attestato. La questione sembra ridursi alla seguente: il suv è una macchina / un’automobile, e dunque riceve il genere femminile come i nomi delle altre automobili, o è una cosa diversa, per esempio un fuoristrada? Nella stampa specializzata, sembra ben rappresentata la posizione secondo la quale i suv sono automobili, documentata da citazioni come le seguenti:
La “moda” del Suv ormai si è impossessata definitivamente del mercato: nel mese di novembre un’auto su tre vendute in Italia è un suv. (Repubblica Motori, 18.12.2017)
Tra le auto “normali” dell’edizione 2013 del Salone di Ginevra, escluse quindi le inarrivabili Ferrari LaFerrari, Lamborghini Veneno, McLaren P1 e l’esclusiva Alfa Romeo 4C, ce n’è una che ci è piaciuta in particolare: la Renault Captur. Il piccolo Suv francese infatti domina uno stand scenografico fatto di un muro pieno di luci a Led… (Omniauto.it, 6.3.2013)
Come si vede, però, anche in testi in cui i suv sono classificati senz’altro come auto(mobili), il termine suv può rimanere al maschile. Ma non mancano contesti in cui è usato al femminile:
Dopo la coupé A110, nel 2019 la casa del gruppo Renault potrebbe realizzare una suv sportiva. (alVolante.it, 18 7 2017)
Riepilogando, c’è chi usa suv come femminile in quanto automobile, e chi lo usa come maschile, per motivi che possono essere vari: la consapevolezza che suv è un acronimo la cui testa è vehicle, associato al maschile veicolo; l’associazione con il maschile fuoristrada; o forse il fatto che anche un suv potrebbe rientrare tra le vetture potenti e prestigiose (ricordiamo che ha “caratteristiche da vettura di lusso” secondo il dizionario De Mauro) come Ferrari e Mercedes, per le quali alcuni parlanti preferiscono usare il maschile. Non sembra necessario fornire un’indicazione normativa: gli usi con entrambi i generi hanno un fondamento e paralleli normali in italiano. Inoltre, è ben noto che i prestiti recenti attraversano spesso un periodo di oscillazione nell’assegnazione del genere, che si risolve con il prevalere di una delle due opzioni dopo qualche anno (è accaduto per esempio anche a film, un tempo usato al femminile per associazione con pellicola, ma oggi saldamente radicato come maschile: cfr. Klajn 1972, p. 62; Thornton 2003b, pp. 74-77).