I risparmiatori italiani non sono amanti del rischio. Sono infatti tradizionalmente legati all’idea del rendimento sicuro e garantito come quello offerto (forse una volta) dai depositi bancari o dai buoni postali. Ma dopo l’inondazione di liquidità sui mercati effettuata dalla BCE i rendimenti dei prodotti di risparmio tradizionale si sono abbassati. Tuttavia questo non ha spinto i risparmiatori all’azzardo di investimenti più redditizi.
Il motivo dipende da un’errata concezione del rapporto tra rischio e rendimento.
Secondo uno studio di ING sui risparmi e gli investimenti in una condizione di bassi tassi di interesse, gli investitori europei interpretano il rischio e i benifici dell’investimento in modo errato.
I risultati del sondaggio indicano che molti risparmiatori ritengono che investire in prodotti finanziari sia troppo rischioso. Allo stesso tempo, però, gli stessi sostengono che i benefici dall’investimento in prodotti rischiosi siano troppo bassi. Un controsenso, stando alle teorie di portafoglio standard. Ad esempio, l’investimento in azioni è considerato “rischioso” dal 54% degli intervistati. Il 27% però ritiene che investire in azioni possa portare ad un piccolo benessere finanziario.