Dallo skate alla tela, Mattia Turco non delude mai. Il talentuoso membro dello skate team di Vans Italia presenterà le sue opere nella sua prima mostra personale intitolata “No Land Frequencies“, a cura di Giacomo Spazio, dal 3 ottobre al 2 novembre 2018 presso la Don Gallery in via Cola Montano 15 a Milano (qui la pagina Facebook della mostra).
Classe 1987, Mattia Turco si distingue in giovanissima età nell’arte dello skateboarding. Nel 2002 nasce la sua leggenda di “cometa” dello skate. Diventa un professionista, ma snobba la competizione fine a se stessa. Nello stesso tempo lascia il segno in questa disciplina, per il suo modo atipico di usare la tavola da skate che sotto ai suoi piedi, assume la forma di uno strumento “artistico” che va ad incidere e a ricreare la superficie e di conseguenza lo spazio urbano della città. Per Mattia, l‘arte dello skateboarding è astrazione pura, un modo per lasciare un segno non ancora codificato, ma che è nello stesso tempo l’espressione più pura della sua ricerca interiore che ha come punto centrale la ricerca dello spazio nella sua duplice accezione, interno ed esterno.
Ma se andare in skate vuol dire in un senso fondamentale saper interpretare lo spazio col corpo, in motion, il legame estetico-ontologico con le arti figurative è già pronto per essere usato. Mattia dipinge da quando era bambino, con varie tecniche, in vari stili, e con vari supporti.
La sua prima esperienza nella pittura murale risale alla primavera del 2016, quando è chiamato a dipingere nella sede del Bastard Store di Milano in occasione dei 50anni di Vans, il marchio originale di abbigliamento, calzature e accessori per sport estremi che promuove la cultura giovanile e la creatività personale grazie al supporto di atleti, musicisti e artisti e attraverso piattaforme ed eventi come Vans Triple Crown of Surfing®, Vans U.S. Open of Surfing, Vans Pool Party, Vans Custom Culture, Vans Warped Tour®, e l’hub culturale e dedicato alla musicale internazionale di Vans, la House of Vans.
Questa ricerca naturale che pone l’uomo al centro di una meraviglia universale, è descritta perfettamente da Mattia con la vibrazione del colore attraverso la sua pittura astratta, in cui come nell’universo, non c’è inizio, né fine.