Pensate che l’amore finito non possa rinascere? Guardate “Rapsodia in blue”

In scena Luigi Tuccillo e Giulia Carpaneto Daste diretti da Maria Carolina Salomè al ritmo di Gershwin

Una serie di finestre accese, enigmatiche nella luce della sera. Un appartamento dove si intravedono gli scatoloni di un trasloco, qualche quadro astratto alle pareti, una boccetta di smalto rosso fuoco in bagno, una tavola apparecchiata per due.

Dopo un anno di separazione, Luca e Laura si incontrano di nuovo, carichi di tutto l’imbarazzo di chi si è amato e poi perso di vista e certi che nulla li sorprenderà nell’altro: si conoscono fin troppo bene. Ma non fanno i conti con la vita, che invece non è mai scontata. Né con una sceneggiatura sapiente e sospesa, che lascia intravedere – tra una parola e uno sguardo – che qualcosa cambierà. E li cambierà. Il cortometraggio Rapsodia in Blue, scritto e diretto da Maria Carolina Salomé, ci lascia nell’attesa di sapere che cosa accadrà tra loro, un uomo e una donna come tanti e diversi da tutti: fragili, intensi, pieni di sottintesi, emozionati ed emozionanti.

Come si intuisce, Rapsodia in Blue è una vera e propria prova d’attore, anzi di attori: in una scenografia volutamente minimal, lo svolgersi teso e appassionante della trama è tutto affidato ai due protagonisti, Giulia Carpaneto Daste e Luigi Tuccillo. Se la bravissima Giulia, genovese, diplomatasi all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, si è già distinta in teatro, al cinema e nelle fiction televisive e conferma alla grande il suo talento, Luigi è una felice sorpresa. Napoletano, avvocato in origine, da qualche anno si dedica con impegno e passione al mestiere di attore. Ha esordito in Troppa grazia di Gianni Zanasi con Alba Rohrwacher ed Elio Germano. In seguito ha preso parte al film televisivo Aldo Moro, il professore con Sergio Castellitto. È inoltre noto al grande pubblico per avere interpretato il “Claudio Settebellezze” dell’ultima serie di spot Crodino a fianco di Owen Wilson. Oggi, nel corto di Maria Carolina Salomè, il ruolo di protagonista gli dà modo di esprimere l’insieme delle sue qualità: è intenso, allusivo, ironico e straordinariamente naturale davanti alla macchina da presa.

«Per me questo lavoro ha rappresentato una tappa importante, personale e professionale. Mi ha dato modo di approfondire non solo il mio potenziale professionale, ma anche la consapevolezza della mia identità e dei miei obiettivi», ci ha dichiarato Tuccillo al telefono. La prima di Rapsodia in Blue si terrà stesera a Roma, presso la sala Margutta Digital International, subito prima che il suo cast parta per Los Angeles. Il corto di Maria Carolina Salomé – prodotto dalla Treeton, con musiche originali di Anton Giulio Priolo suonate al piano da Stefania Tallini e montaggio di Marco Spoletini (Dogman) – è infatti il solo film italiano a essere stato selezionato per partecipare alla decima edizione del Lady Filmakers Festival, che vede tra i suoi promotori Sharon Stone.

Che cosa si aspetta Luigi Tuccillo da questa occasione oltreoceano? «Prima di tutto ne sono felice, perché si tratta di un riconoscimento importante per il nostro lavoro. E poi mi auguro di ricevere una buona accoglienza e di imparare. A Los Angeles resterò qualche mese perché, come dicono loro, L.A.’s the place. Il “posto” del cinema, dell’innovazione e delle opportunità». In bocca al lupo a lui e a Rapsodia in Blue. Non vediamo l’ora di andare oltre, nel lungometraggio di cui il corto è un teaser, e di capire quali risposte Luca e Laura daranno alle loro molte domande. Quegli scatoloni appoggiati per terra e quello smalto rosso in bagno sono forse il segnale di una trasformazione che verrà?

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