La posizione di “only” nella frase è sempre stata (e sempre sarà) fonte di dibattito. Gli esperti discutono, i grammatici classificano e la gente, in realtà, se ne infischia: mette “only” dove preferisce. Tanto, come sanno anche i dotti, val più la pratica che la grammatica e in fondo basta farsi capire, no?
Questa posizione, combattuta dagli studiosi più sofisticati, ha ricevuto un timbro di ufficialità. Il Merriam Webster, analizzando la posizione (“placement”) di “only” nella frase, ha dovuto arrendersi e ammettere: “Fin dal 18esimo si è discusso sulla questione e si è cercato, con la forza del ragionamento, di dimostrare che l’utilizzo standard prevalente fosse sbagliato. Dopo 200 anni di predicazione si possono fare le seguenti osservazioni: la posizione di only nell’inglese parlato non è fissa”.
Nonostante i parrucconi si mettano sempre di mezzo, l’anarchia connaturata all’inglese vince sempre. In una frase come “Most people only know the one reality they’ve lived”, cioè “la maggior parte delle persone conosce solo quella realtà in cui ha vissuto”, i più precisini interverranno per correggere e dire “Most people know only the one reality they’v lived”, perché altrimenti – sostengono – sarebbe ambiguo. L’intenzione, come è chiaro, è di dire che conosce solo quella realtà in chi si vive e non altre. Ma alla lettera, mettendo “only” prima di “know”, si andrebbe a dire, per quanto riguarda quella realtà, che la maggior parte delle persone si limita a conoscerla (only know) e non fa niente di più (non la critica, non la apprezza, ecc.) e non che conosce solo quella (know only).
A questi lanacaprinisti va dedicato il secondo passaggio del Merriam Webster: “L’ambiguità che può crearsi viene evitata attraverso l’accento. Nella prosa più sciolta che si tiene vicina ai ritmi del parlato only si trova nella posizione che avrebbe quando si parla. E solo nella prosa più sorvegliata only viene messo subito prima della parola (o delle parole) che modifica”. Sic scripsit.