Grande Viaggio ConadSan Benedetto del Tronto, la comunità rinasce tra il mare e l’Appenino

Il Grande Viaggio Insieme di Conad si conclude a San Benedetto del Tronto, nelle Marche, centro di accoglienza non solo turistica ma anche solidale. Dove la ricchezza che viene dal mare si coniuga con quella delle aree interne

Iniziato ad aprile da Porto San Giorgio, il Grande Viaggio Insieme di Conad ha attraversato tutta l’Italia, per chiudersi nuovamente nelle Marche, questa volta a San Benedetto del Tronto, nella provincia di Ascoli Piceno. Un viaggio vero, intenso, attraverso tante storie e vissuto conoscendo eccellenze locali. Un viaggio fatto di ingredienti diversi, a partire dalle parole.

Quelle parole che hanno riecheggiato anche all’interno del Teatro Concordia della cittadina costiera marchigiana. Accanto alla conduttrice Marianna Aprile, al direttore del Consorzio Aaster Aldo Bonomi e all’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese, si sono alternati il sindaco di San Benedetto del Tronto, Pasqualino Piunti, quello di Martinsicuro Massimo Vagnoni e di Comunanza Alvaro Cesaroni.

San Benedetto del Tronto, ha sottolineato il sindaco Piunti, ha nel suo Dna l’accoglienza, «non solo turistica ma anche sociale e solidale», ricordando il supporto dato nel 2016 alle comunità colpite dal sisma. «Siamo un territorio ancora a misura d’uomo e dobbiamo essere gelosi di questo», ha aggiunto.

Da questa dimensione si parte per capire questo angolo d’Italia. Ad analizzare «le tracce di futuro ma soprattutto il presente» visibili nella cittadina è stato Aldo Bonomi, con la ricerca condotta sul territorio dal suo Consorzio Aaster. «I distretti produttivi sono nati qui», ha spiegato Bonomi. «Troviamo il comparto turistico, poi il commercio e il terziario. Ma tutti i distretti sono in cambiamento, perciò dobbiamo capire la metamorfosi che stiamo vivendo. Quello che noi abbiamo delineato nella nostra ricerca è che questo è il più grande distretto balneare del Mediterraneo e compete con la Spagna ed altre realtà”. Ma serve un cambiamento d’insieme, come ha confermato anche il sindaco di Martinsicuro Massimo Vagnoni, consapevole però di come «si faccia fatica a creare un sistema nel quale si capisce che se si lavora insieme si offre un prodotto migliore».

Siamo un territorio ancora a misura d’uomo e dobbiamo essere gelosi di questo


Pasqualino Piunti, sindaco di San Benedetto del Tronto

Dalla costa, l’attenzione si è spostata poi sulle aree interne, «un margine che si fa centro», come ha detto Aldo Bonomi. «Oggi gli indicatori della regione dicono che stiamo crescendo meno di tutte le aree italiane», ha spiegato il sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni. «Eravamo in posizione d’avanguardia da un punto vista industriale, manifatturiero e anche turistico, ma non riusciamo a venirne fuori con lo stesso passo degli altri. Nelle nostre teste siamo consapevoli che bisogna mettersi insieme, nei fatti siamo divisi in maniera spasmodica. E all’interno non vengono riconosciuti tutti i diritti».

La parola d’ordine è comunità. «La dimensione della comunità di sindaci», ha aggiunto Bonomi, «è intrecciata alla comunità locale». E alla base di questo concetto, ha spiegato l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese, «c’è una parola importante: interdipendenza, oggi dimenticata. Altri distretti hanno trovato molte più interconnessioni che hanno permesso di difendersi meglio. Qui lo strato economico era fatto di piccole imprese, eccellenti e artigiane, ma quando è arrivata la mareggiata più forte hanno avuto meno possibilità di difendersi. Avete peculiarità di sviluppo economico diverse in ogni Comune, ma se tutto questo non si mette a fattore comune poi si rischia di non riuscire a emergere».

Da parte dell’ad di Conad è arrivato anche un richiamo alle imprese: «Più che fare posizionamento e storytelling, c’è bisogno di prendere posizione stabilendo e dicendo quali sono i propri principi e valori, magari commettendo errori, ma mettendoci la faccia».

Avete peculiarità di sviluppo economico diverse in ogni Comune, ma se tutto questo non si mette a fattore comune poi si rischia di non riuscire a emergere


Francesco Pugliese, ad di Conad

«Se c’è un termine che può rappresentare San Benedetto del Tronto è Mediterraneo, più di Adriatico», ha commentato Fabio Renzi, segretario generale della Fondazione Symbola, intervenuto nella seconda parte. «E nella città adriatica c’è anche l’Appennino. Qui dentro dobbiamo pensare la ricostruzione che è prima di tutto una rigenerazione territoriale. Quindi come renderlo attrattivo? Sicuramente non ricostruendo quello che c’era prima. L’infrastrutturazione formativa è il futuro e non servono piccole scuole che chiuderanno tra qualche anno. Serve una visione nuova dell’Appennino, che sta dentro la città adriatica».

Argomento, quello della formazione, al centro anche delle considerazioni dell’armatore Pietro Ricci: «È importante avere una scuola che ti formi a un mestiere, ma per il mondo della pesca questo non esiste più. Chi vuol intraprenderlo deve farlo in maniera autonoma. Ma il mare potrebbe dare ancora tanto alla nostra economia locale e deve esserci da parte della politica la voglia di far riavvicinare i giovani».

A chiudere Renzo, Riccardo e Alessandro, studenti dell’Istituto Professionale Alberghiero “Filippo Buscemi”, hanno precisato come ciò che viene insegnato loro nel mondo della scuola troppo spesso non venga ritrovato in quello del lavoro. «Noi dobbiamo dare emozioni attraverso un piatto, per questo cerchiamo ogni giorno di non stare nella stessa routine, cercando nuovi gusti, nuove esperienze e nuove emozioni», hanno raccontato. Sono i giovani che si vogliono «sporcare le mani», quelli che – come hanno sottolineato Bonomi e Buscemi – rappresentano le risorse cruciali dentro una trasformazione che coinvolge ogni singolo segmento della società. Da San Benedetto del Tronto alle oltre 40 città attraversate dal Grande Viaggio Insieme targato Conad.

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