“Finirete a Piazzale Loreto!”: è l’autunno 1944, l’Italia è divisa in due e nei guai, e Rachele Mussolini urla questa frase a colei che solo da qualche mese ha scoperto essere l’amante di suo marito. Profetizza quello che avverrà realmente sei mesi dopo, ma forse la frase è inventata, aggiunta per colorare pagine di vecchi libri dimenticati, ma che a loro modo danno un originale contributo a spiegare eventi tra i più bui della nostra Storia.
Parlo dei libri di memorie pubblicati da Rachele Mussolini a partire dal 1946, quattro per la precisione, e la frase famosa è riportata nel terzo, Benito il mio uomo. Anatema vero o falso, il confronto tra Rachele e Claretta Petacci avviene sul serio, dura tre ore, e nella sceneggiatura non ha niente da invidiare a una puntata di Beautiful: Rachele è una furia, rivendica il possesso esclusivo di quello che è suo marito, che vuole salvare dalla donna che lo ha stregato e che crede sia pure una spia degli anglo-americani. Dal canto suo, Claretta non può rivendicare niente, se non un rapporto che per lei è un’ossessione, e davanti alle ingiurie di Rachele urla, piange, sviene, e si narra che le due siano state infine ‘divise’ dalla voce del Benito conteso, chiamato al telefono.
Claretta non è stata certo l’unica rivale di Donna Rachele che, in quasi 40 anni d’amore, ne ha dovute sopportare di ben peggiori. Rachele si innamora di “quegli occhi di fuoco, fosforescenti” a 18 anni, cameriera nella locanda del padre di Benito. È colpo di fulmine per entrambi. “Uno è per lei, gli altri sono per me”, e secondo gli agiografi sono i proiettili che Mussolini minaccia di sparare se i genitori non acconsentono al loro amore. I due ragazzi non si sposano, e vanno a convivere in una stamberga. Gelosissimo di Rachele, tanto da chiuderla a chiave in casa, Benito non le è fedele: trasferitosi a Milano, chiamato a dirigere L’Avanti!, passa dal letto di Angelica Balabanoff, milf esule russa di 13 anni più grande di lui, a quello di Ida Dalser, un’estetista che arriva a mantenerlo quando Benito viene cacciato dal Partito socialista e dalla direzione del giornale. Scoppia la Prima Guerra Mondiale, Mussolini si ammala e viene ricoverato in ospedale: giungono al capezzale le sue due mogli, Ida e Rachele, quest’ultima da poco regolarmente sposata e in attesa del secondo figlio, Ida madre di Benito Albino, figlio di Mussolini, secondo alcune fonti sposata anch’essa a un Mussolini quindi bigamo. Le due donne si azzuffano, Rachele dice che solo la prontezza degli infermieri le hanno impedito di strangolarla. Tra le due ci sarà un altro, questa volta pacato confronto senza il fedifrago, fino a che Mussolini, diventato capo del governo, si libera di Ida e del figlio avuto da lei, internandoli in due diversi manicomi, dove moriranno soli e abbandonati.