Una storia infinita di odio e amore, quella tra Italia e Francia. Dai vini alla gastronomia, dal calcio al ciclismo, per non parlare di cinema, moda, lusso, arte, fino alle grandi aziende, come dimostrano i tira e molla degli ultimi mesi.
E poi c’è lo spread: come sappiamo, più è alto, più i mercati finanziari hanno paura che uno Stato non riuscirà a far fronte ai suoi oneri. E allora siccome lo spread della Francia sta a 40 punti base rispetto al Bund tedesco e il nostro staziona invece a 250, la domanda sorge spontanea: perché se il debito pubblico francese cresce di più di quello italiano, lo spread resta più basso?
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