L’intervistaGuy Verhofstadt: “Non c’è spazio per i Cinque Stelle nella nuova maggioranza europea”

Il leader di Alde, l'eurogruppo dei liberali europei: "Il Movimento Cinque Stelle si è allontanato dalla posizione europeista che molti dei suoi deputati hanno mostrato a Strasburgo". E su Salvini quando era eurodeputato: "Non veniva spesso qui e non ha fatto alcun lavoro parlamentare"

PAUL FAITH / AFP

Non ha cambiato idea. Guy Verhofstadt, il leader dei liberali europei che ha definito a febbraio fa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte un “burattino” nelle mani di Salvini e Di Maio, non ha alcuna intenzione di accogliere il Movimento Cinque Stelle nella nuova maggioranza che si formerà dopo le elezioni europee del 26 maggio. Secondo gli ultimi sondaggi, il suo eurogruppo, l’Alde (Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa), è dato al al 10,1% e sarà la stampella decisiva per formare l’alleanza tra socialisti, popolari e verdi. Dopo il voto nascerà una nuova piattaforma centrista che andrà da En Marche! del presidente francese Emmanuel Macron a Più Europa di Emma Bonino. E dire che nel 2017 fu proprio Verhofstadt a spingere per far entrare il M5S nell’Alde e “normalizzare” il Movimento. Poi saltò tutto per una fronda interna dei liberali. Ma quando lo incontriamo a un evento dell’Alde nell’ala Churchill del Parlamento europeo di Strasburgo, Verhofstadt è sicuro, la porta per i grillini rimarrà chiusa: «Formare una coalizione con Matteo Salvini è la cosa peggiore che avrebbero potuto fare».

Verhofstadt partiamo dalla Brexit, lei ha detto al Parlamento europeo che Nigel Farage è l’unico che può salvare l’Unione europea, scherzava?
No, è in testa nei sondaggi nel Regno Unito. Sia i conservatori che i laburisti perderanno in maniera massiccia le elezioni europee. Per questo, l’unico modo per fermarlo sarà quello di fare un accordo tra partiti per un’uscita ordinata dall’Unione europea. È giunto il momento che questo pasticcio della Brexit finisca una volta per tutte. L’Ue dovrebbe occuparsi di altro e di mettere le sue energie nel rinnovamento della nostra Unione per renderla adatta al futuro.

Ma senza un accordo alla Camera dei comuni il Regno Unito parteciperà alle elezioni europee. Londra resterà per sempre nell’Ue o sarà l’inizio di uno stillicidio?
Questa situazione si è trascinata ormai troppo a lungo. Temo che se diamo ancora troppo tempo al Regno Unito, non ci sarà alcuna pressione affinché i partiti concordino su qualcosa. Finora sono riusciti a trovare una maggioranza solo per respingere le proposte. Ma non potrà continuare così.

Come andranno secondo lei le elezioni europee?
Sia i socialisti che i conservatori perderanno alcuni seggi e sarà impossibile per loro formare da soli una maggioranza e continuare il loro controllo unico sulla politica europea. Noi di Alde invece cresceremo e formeremo un grande, nuovo gruppo politico al centro con l’obiettivo di rinnovare la politica europea.

Ci sarà spazio per il Movimento Cinque Stelle? Dopotutto, due anni e mezzo fa c’è stato un accordo saltato all’ultimo per farli entrare nel vostro eurogruppo.
Il Movimento Cinque Stelle si è allontanato dalla posizione europeista che molti dei suoi eurodeputati hanno mostrato lavorando all’Europarlamento. È davvero triste vedere accadere tutto ciò. Formare una coalizione con Salvini è la cosa peggiore che avrebbero potuto fare. Quindi per ora non vedo posto per questo partito nel nuovo gruppo di cui parlo.

Ha definito il primo ministro italiano Giuseppe Conte un burattino. Lo pensa ancora?
Sì.

Il popolo italiano crede nell’Unione europea. Riconoscono i suoi difetti, ma credono nel progetto comunitario. Questa visione limiterà lo spazio per Salvini che non potrà andare troppo lontano. Per esempio gli italiani non vogliono uscire dalla zona euro. Salvini continuerà a parlare male dell’Europa, ma la sua è più retorica che azione.


Guy Verhofstadt

Quali saranno le relazioni tra l’Italia e l’Unione europea dopo le elezioni? C’è il rischio di una radicalizzazione dello scontro?
Come la maggior parte dei cittadini europei, il popolo italiano crede nell’Unione europea. Riconoscono i suoi difetti, ma credono nel progetto comunitario. Questa visione limiterà lo spazio per Salvini che non potrà andare troppo lontano. Per esempio gli italiani non vogliono uscire dalla zona euro. Salvini continuerà a parlare male dell’Europa, ma la sua è più retorica che azione.

Gli ultimi sondaggi danno la Lega come il secondo partito europeo che eleggerà più deputati. Potrebbe essere un problema nelle dinamiche del Parlamento europeo?
Dobbiamo contrastare questa crescita di nazionalisti e populisti che vogliono solo distruggere l’Unione europea dall’interno. Questo è il motivo per cui stiamo lavorando insieme a tutte le forze filoeuropee per mostrare alla gente come potrebbe essere veramente l’Europa. Sono fiducioso che la grande maggioranza del Parlamento europeo rimarrà europeista e lavorerà insieme per rendere l’Europa un posto migliore.

Che cosa ricorda di Salvini come deputato al Parlamento europeo?
Non molto, non veniva spesso qui e non ha fatto alcun lavoro parlamentare.

Lei è una delle figure più importanti del Parlamento europeo. Le piacerebbe diventarne il presidente? O magari commissario europeo.
Per prima cosa dobbiamo vincere le elezioni con il nostro messaggio pro-europeo. Dopo parleremo dei ruoli.

Cosa ne pensa del manifesto del “Rinascimento europeo” di Macron?
Macron e io abbiamo le stesse idee sull’Europa. È bello vedere come ha cambiato le dinamiche del Consiglio europeo. La Francia è tornata e approviamo pienamente il suo manifesto “Rinascimento europeo” che è molto vicino al nostro programma politico.

Alde non ha uno spitzenkandidat ma una squadra di grandi personalità in corsa, tra cui Emma Bonino di Più Europa. Potrebbe essere di nuovo una commissaria europea?
Dovrete chiedere a Emma quali sono le sue ambizioni. Insieme facciamo campagna nel Team Europa con le nostre idee per un’Europa migliore e capisco perché lei è uno dei politici più popolari in Italia. Sono molto orgoglioso di chiamare Emma mia amica e amo lavorare insieme nella nostra lotta per battere i populisti e i nazionalisti.

Perché gli italiani dovrebbero votare più Europa in Italia? Gli ultimi sondaggi danno il partito a una percentuale bassa.
Un voto per Piu Europa è un voto per un grande gruppo politico al centro del Parlamento europeo che avrà il potere di cambiare la politica europea e rendere l’Europa un posto migliore in cui vivere. Un’Europa che investe nella sua giovinezza, nei mercati del futuro come il digitale, il capitale, l’energia. E sarà il protagonista.

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