Ecco perché siamo tornati nell’epoca della Grande Moderazione

Negli ultimi otto anni, l’inflazione sia negli Stati Uniti sia in Europa si è mossa costantemente sotto il livello target delle banche centrali, intorno al 2%, nonostante siano state messe in atto politiche monetarie espansive senza precedenti

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Neanche venti anni fa c’è stato un periodo in cui numerosi studi hanno mostrato la sempre minor volatilità degli indici economico-finanziari. In questa breve era chiamata “Grande Moderazione” la crescita del Pil e l’inflazione rimanevano sempre stabili. E ora si potrebbe tornare a quell’epoca. O forse ci siamo già entrati. Nel primo trimestre l’economia degli Stati Uniti ha battuto ancora le aspettative, facendo registrare un tasso di crescita anno su anno superiore al 3,2%. Il risultato ha in parte alleviato le preoccupazioni riguardo lo stato dell’economia, che a partire dal secondo trimestre del 2018 avevano mostrato chiari segnali di rallentamento. La dinamica dei prezzi, tuttavia non ha seguito la direzione della crescita economica, stabilizzandosi a livelli nettamente inferiori al 2%. Il target d’inflazione dalla Federal Reserve. Questo dato è di vitale importanza per i mercati finanziari. La politica monetaria, che ha come obiettivo principale il controllo dell’inflazione, è infatti in questo momento il fattore con il maggiore potenziale per condizionare l’andamento dei mercatii. Il particolare equilibrio che si è venuto a creare sembra essere piuttosto rassicurante. Uno scenario dove la crescita economica è costante, l’inflazione moderata e positiva e i salari in aumento è sicuramente favorevole, sia per quanto riguarda i mercati finanziari, sia per quanto riguarda l’economia reale.

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