Al termine del conteggio dei voti per le elezioni Europee per il rinnovo del Parlamento europeo, la Lega è il primo partito: oltre il 34%. L’alleato di governo, il Movimento Cinque Stelle, è crollato intorno il 17%. Il Pd ha conosciuto un balzo che lo ha portato tra il 22% e il 23%.
«Ringrazio i 4,5 milioni di italiani che hanno votato per i 5s e ringrazio anche chi non ci ha votato perché dal loro comportamento impariamo», ha detto il capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio, in conferenza stampa dal Ministero dello Sviluppo economico. Di Maio ha fatto i complimenti «alla Lega, al Pd e a tutti partiti che hanno registrato un incremento alle elezioni». E ha ammesso: «Per noi le elezioni europee sono andate male: da queste elezioni impariamo e non molliamo. Molta della nostra gente non è andata a votare. Ci sono tante risposte da dare ancora a queste persone. Per me adesso ci sono promesse da mantenere e realizzare». Promesse, ha aggiunto, che non abbiamo dimenticato: «Salario minimo orario, provevdimento per le famiglie che fanno figli, un serio abbassamento delle tasse». Di Maio ha detto di aver sentito il premier Giuseppe Conte, chiedendo di convocare «il prima possibile un vertice di governo».
Ma ha anche parlato della necessità di un restyling dei Cinque Stelle. «C’è bisogno di umiltà e di lavoro. Umiltà ascoltando i cittadini, ma anche ascoltando i 5 Stelle. È il momento di dare seguito al progetto della nuova organizzazione: il movimento ha bisogno della forza di tutti, che devono portarlo più vicino ai territori», ma anche di tutelare l«‘identità del movimento, identità a cui non rinunciamo. Non rinunceremo mai a dire in questo governo quello su cui non siamo d’accordo, ad arginare le proposte fuori dal contratto, e le idee e i comportamenti che possono favorire privilegi e illegalità». Il vicepremier ha assicurato che il governo andrà avanti «con la solità lealtà al nostro principale alleato che è il contratto di governo». Sulla Tav, su cui Salvini ha accelerato ha detto: «Il dossier è in mano al presidente del Consiglio. Nel contratto di governo c’è la ridiscussione integrale dell’opera che è quello che sta facendo Conte». Sulle autonomie, ha detto: «No a scuole e sanità di serie C o a discapito di altre regioni. L’autonomia si farà rispettando coesione nazionale». Su flat tax e salario minimo: «Io sono dell’idea che prima facciamo tavolo flat tax e salario minimo, prima acceleriamo il lavoro. Questo tavolo si doveva fare già un mese fa. Se Tria dice che ci sono i soldi per fare la flat tax, facciamola».
Sul fronte interno del Movimento ha assicurato di aver sentito Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Roberto Fico e Alessandro Di Battista, e che «nessuno ha chiesto le sue dimissioni». Non c’è bisogno di «teste da far saltare, bensì di un nuovo sprint da dare al movimento. Il M5s sarà sempre una alternativa ai vecchi partiti italiani e vecchi comportamenti politici che restano inaccettabili per noi, al di là del verdetto delle europee». Di Maio ha lanciato poi qualche frecciatina all’alleato Salvini: «Mi auguro che sia finita la stagione in cui ci diciamo le cose a mezzo stampa. E passiamo ai fatti da realizzare, se c’è qualcosa da dirmi, me lo dicano di persona. Su Siri non mi pento della scelta dei 5s nel chiedere le dimissioni di un sottosegretario indagato». Quanto alle future alleanze in Europa, ha detto: «Cominceremo presto le interlocuzioni per decidere in quale gruppo entrare come M5s in Parlamento».
Il leader della Lega Matteo Salvini aveva scritto sui social: “Primo partito in Italia. Grazie”.
Negli altri Paesi europei, è avanti Marine Le Pen in Francia, superando lo schieramento del presidente Emmanuel Macron; in Germania, la Cdu si impone ma risulta in netto calo rispetto alle elezioni precenti, mentre a sorpresa emergono i Verdi. In Inghilterra, come previsto dai sondaggi, stravince il Brexit Party di Nigel Farage, che bastona i conservatori (all’8%). In Polonia il PiS polacco si impone con il 46,5%, smentendo gli exit poll che lo davano in difficoltà nei confronti della coalizione europeista, ferma al 37,5%. In Ungheria, il partito di Orban avrebbe toccato il 56%, mentre in Spagna e in Portogallo si registra la vittoria schiacciante dei socialisti. In Grecia Tsipras perde con il 23,76% (sei rappresentanti) e chiede nuove elezioni a fronte di Nea Demokratia, con 33,25% dei voti e sette seggi (Alba Dorata ha due seggi).
Meno tasse, , più spese, più assunzioni. È il piano che Matteo Salvini presenterà agli alleati del governo per correggere il programma dopo il voto delle elezioni Europee. I parametri del 3% diventano secondari, per un Paese che ha bisogno di “medici, giudici, scuole, strade”. La lealtà all’esecutivo, precisa, è solida.
Uno sguardo alle preferenze: Matteo Salvini, candidato in tutte le circoscrizioni, è a quota 2.104.000. Nel Nord-Ovest l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia arriva a 254.000, nel Nord-Est Calenda tocca le 253.000. Al centro Bonafé con 120.000, Roberti con 135.000 al Sud, Bartolo con 135.00o alle Isole.
L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi arriva a 521.000.
Inversione di ruoli tra Cinque Stelle e Lega alle Europee. A scrutinio quasi ultimato la Lega supera il 34 per cento, e il Pd sorpassa i 5Stelle, crollati sotto il 17 per cento. Lo scrutinio delle amministrative inizierà alle 14.
Appena pubblicata la terza proiezione del voto italiano alle europee. La Lega si stabilizza e acquista un ulteriore punto percentuale, attestandosi di gran lunga come primo partito. Il PD stacca M5S.
Lega: 34,1%
PD: 22%
M5S: 18%
FI: 8,5%
FDI: 6,4%
Salvini commenta i risultati parziali delle elezioni europee: «Ringrazio gli italiani che mi hanno dato fiducia, voglio parlare anche agli italiani che non hanno votato. Dopo settimane e mesi di battaglia ad armi impari, dico solo grazie, useremo al meglio la fiducia. Io non chiedo ministeri o altre poltrone, ma accelerazione sul programma di governo: meno tasse, no aumento Iva. Oggi è nata una nuova Europa, cambieranno le regole. A livello nazionale non cambia nulla. Spero che i due partiti al governo superino ancora il 50%. Domani comunque sarò al lavoro al ministero per continuare a garantire la sicurezza in questo paese».
Nel Regno Unito lo spoglio (ora completo al 55%) vede in testa il partito della Brexit di Nigel Farage con il 31.8%, seguito a larga distanza dai liberal-democratici al 20.4%. I laburisti invece ottengono solo il 13.9%, a poca distanza dai Verdi con il 12.2%. L’estrema destra dell’Ukip invece ottiene solo il 3.4%.
In Spagna i socialisti del PSOE stanno vincendo con uno schiacciante 32,8%, seguiti dal Partito Popolare al 20,1%. Vox si limita al 6,2%.
In Ungheria il partito di Orban Fidesz ha vinto 13 dei 21 seggi al parlamento europeo, uno in più rispetto a quelli ottenuti con le votazioni del 2014. Il movimento liberale Momentum ha conquistato due seggi, mentre la coalizione tra sinistra ed ecologisti solo uno. Anche il partito di estrema destra Jobbik ha ottenuto un seggio. L’affluenza in Ungheria alle elezioni europee è stata del 43%, la più alta per il paese da quando l’Ungheria è entrata nella Ue nel 2004.
Seconda proiezione sui risultati italiani da Swg:
Lega: 33,1%
PD: 21,7%
M5S: 19,0%
FI: 8,5%
FDI: 6,3%
Le nuove proiezioni di Swg e Tecné sui risultati italiani pubblicate a poco più di un’ora dalla chiusura dei seggi divergono:
Proiezioni Swg:
Lega: 32,0%
Pd: 21,7%
M5S: 19,6%
FI: 8,6%
FdI: 6,2%
Proiezioni Tecné:
Lega 27,3%
M5S 20,9%
PD 20,6%
FI 9,5%
FdI 5,5%
+EU 4,3%
SIN 3,1%
Altri 8,8%
https://twitter.com/matteosalvinimi/status/1132759347472338945?ref_src=twsrc%5Etfw
Ecco i primi exit poll di YouTrend (SkyTg24) aggiornati alle 23:
Lega: 29%
Pd: 23%
M5S: 20,5%
FI: 10%
FdI: 6%
Per le regionali in Piemonte, Alberto Cirio sarebbe al 47%, Sergio Chiamparino al 38%.
Ecco le forchette di Swg (La7):
Lega: 26,5 – 29.5%
Pd: 21- 24%
M5S: 20 – 23%
FI: 9-11%
FdI: 5-7%
Sinistra: 2-3%
Più Europa: 2,5-3,5%
Europa Verde: 1,5-2,5%
Altri: 4-5%
https://twitter.com/SkyTG24/status/1132754718596448256?ref_src=twsrc%5Etfw
L’ultima proiezione del Parlamento europeo, basata sugli exit poll, assegna ai Popolari 177 seggi nel nuovo Parlamento europeo, ai Socialisti e democratici 147, ben 70 ai Verdi, che nella passata legislatura ne avevano 52 e 101 alla formazione che raggruppa l’Alde (che da sola aveva 62 seggi nel precedente Parlamento) e l’En Marche di Macron. Il gruppo sovranista fondato da Matteo Salvini, l’Europa delle nazioni e della libertà, conquisterebbe 57 seggi, l’Europa della Libertà e della Democrazia Diretta – a cui aderiscono i Cinque Stelle – 56, i Conservatori e riformisti 60.
I primi exit poll
Nel resto d’Europa, cambiano gli equilibri, ma non si registra al momento nessuna onda nera. Questi i risultati secondo i primi exit poll:
In Germania la Cdu sarebbe in testa al 28,6%, in calo di 7 punti rispetto alle elezioni precedenti, seguita dai Verdi al 20,6% e dall’Spd in crollo al 15,3%. L’estrema destra dell’Afd sarebbe al quarto posto, intorno al 10,8%.
In Francia si registra il sorpasso della lista sovranista di Marine Le Pen su quella del presidente Emmanuel Macron.
In Spagna, i socialisti del premier Pedro Sanchez si apprestano a vincere con un distacco di oltre dieci punti: secondo l’ultimo sondaggio di oggi, il Psoe è dato al 28,9%. Crolla il partito popolare, l’estrema destra di Vox non sfonda.
in Gran Bretagna, secondo le proiezioni di Bbc, il Brexit Party di Nigel Farage sarà al primo posto con il 39%, seguito dai liberaldemocratici pro-UE al secondo e il partito conservatore tra il 10 e il 12% dei voti, in calo rispetto al 24% nel 2014.
In Grecia, il partito del premier Alexis Tsipras uscirebbe sconfitto, tra il 26 e il 29% dei consensi, mentre il partito conservatore Nuova democrazia è il primo con una percentuale tra il 32% e il 36% dei voti. L’estrema destra di Alba dorata resterebbe sotto il 6%.
In Ungheria, il partito del premier nazionalista Victor Orban, Fidesz, avrebbe ottenuto il 56% dei voti.
In Austria vola il partito del cancelliere Sebastian Kurz, che avrebbe ottenuto il 34,5%. Secondo partito i socialisti della Spoe con il 23,5%. Il caso “Ibiza-gate” ha pesato sul partito di estrema destra Fpoe del del vicecancelliere Heinz Christian Strache, che si ferma al 17,5%.
In Polonia, le stime aggiornate fornite dall’Europarlamento, danno il partito conservatore al governo Diritto e Giustizia (PiS) al 42,40% dei voti (21 seggi) e la Coalizione europea Ke al 39,1%.
Nel complesso, socialisti e popolari avrebbero perso insieme il 21% dei consensi, i sovranisti (nel complesso) avrebbero guadagnato 19 seggi, i Verdi 16, i liberali con Macron 35. Intanto, a Barcellona, Manuel Valls ha preso il 13% e la forza politica di Colau è ancora prima.
L’affluenza
L’affluenza al voto è la più alta negli ultimi venti anni: secondo le stime diffuse dal portavoce del Parlamento europeo per i 27 Paesi, si avvicina al 51%. Per l’Italia, i dati non definitivi del Viminale dicono che alle 19 è andato alle urne il 43,84 per cento degli elettori, una percentuale un po’ più alta rispetto alle analoghe elezioni del 2014, quando il dato era al 42,15%. In Germania l’affluenza al 60% è la più alta dal 1989, anno della riunificazione.
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