Non è come vi hanno sempre raccontato. I moderni condimenti della pizza (ai funghi, capricciosa, ortolana), considerati da tutti dei classici, non sono nati in Italia. Al contrario, vennero inventati negli Stati Uniti per opera di emigrati italo-americani e poi, di nuovo, riesportati in Italia, dove hanno dato maggior lustro a un piatto che, fino a quel momento, era solo una focaccia per poveri.
Questo fenomeno, che per gli italiani sarà sconvolgente, nell’ambito degli studi sociologici – e in particolare in quelli della storia delle religioni – è normalissimo, tanto da aver creato il cosiddetto “effetto pizza”. Un elemento di una cultura viene trasportato in un’altra cultura, dove conosce una trasformazione significativa. Nella nuova forma, torna di nuovo alla cultura originaria, prendendo il posto dell’elemento originario. La capricciosa ora è pizza, tanto quanto una margherita o una marinara.
Per cui appartiene all’effetto pizza anche la sfilata del giorno dei morti a Città del Messico, una ricorrenza addirittura inventata dagli sceneggiatori di un film di James Bond (Spectre) e poi adottata dalla città. Ma anche il sirtaki, spacciato come danza originale greca ma inventato dal genio di Nikos Theodorakis per il film del 1964 Zorba il Greco, e che adesso viene suonato in tutti i ristoranti dell’Ellade. È effetto pizza lo yoga, che nasce in India, ma soltanto dopo il successo che incontra in Occidente diventa famoso anche nella patria d’origine – addirittura reclamando un ministero apposta.
Per chi non lo sapesse, è effetto pizza anche la musica salsa, nata tra gli emigrati cubani e portoricani a New York intorno agli anni ’20 del XX secolo, e che tornando in patria, grazie alle nuove sonorità e ai ritmi più decisi, conquista tutto il Sudamerica. Il tikka masala è un adattamento inglese del chicken tikka indiano. E solo quando diventa uno dei piatti più amati dai britannici che viene riesportato in India.
Insomma, l’effetto pizza, cioè il figliol prodigo dell’evoluzione dei fenomeni, permette di tracciare le intricate linee attraverso cui evolve e si contamina una cultura. Che sono sempre più complessi di quanto si pensi. Dire che un formaggio, un salame o un piatto di spaghetti è “italiano” è, in un certo senso, una semplificazione. E a pensarci bene, non ha neanche molto senso.