House of StrasbourgSka Keller e i verdi non ci cascano: “Von der Leyen? Bel discorso ambientalista, ma zero proposte”

La leader dei Verdi europei non ha apprezzato il discorso di insediamento della futura presidente della Commissione europea: "Non ha fatto una proposta concreta sul cambiamento climatico". E sul Russiagate: "Che tipo di autostima ha un politico che si lascia comprare dal Cremlino?"

FREDERICK FLORIN / AFP

Mentre Ursula Von Der Leyen prometteva nell’Aula di Strasburgo di voler realizzare un Green New Deal europeo nei primi 100 giorni in carica, Ska Keller scuoteva la testa. Quando la candidata alla presidenza della Commissione europea ha detto di volere una legge per fissare l’obiettivo del 55% di Co2 in meno entro il 2050 la leader dei Verdì ha cercato di nascondere un sorriso di scherno con la mano. E infine, quando Von der Leyen ha proposto di investire 1 trilione di euro nel prossimo decennio in progetti ambientali grazie a una nuova banca per il clima, Keller l’ha guardata sbalordita, alzando il sopracciglio. Mai un discorso di un candidato presidente era stato così ambientalista, ma non è bastato. I Verdi hanno apprezzato la retorica ma non il contenuto. Troppo poco, troppo tardi. E soprattutto troppo vago per poter essere credibile. Non ha mezze misure Ska Keller, quando la raggiungiamo fuori dall’emiciclo di legno, la leader dei Verdi più che arrabbiata sembra rassegnata. Aveva previsto un discorso che avrebbe ammiccato ai temi ambientalisti per assicurarsi il loro voto, ma non così generico.

Keller, Ursula Von der Leyen non l’ha convinta?
No. È stato un discorso molto bello retoricamente, molto europeista, e forte anche nel parlare dell’uguaglianza di genere. Una performance decisamente migliore rispetto a quella che abbiamo visto la scorsa settimana alle audizioni. Lì era stata molto più debole nell’esposizione.

Cosa non l’è piaciuto?
Non ha fatto una proposta concreta che fosse una. Nulla sul cambiamento climatico, nulla sul salvataggio delle vite in mare, niente di niente sullo stato di diritto. Inoltre, non ha preso alcun impegno chiaro su come aumentare la democrazia in Europa per un tema a noi molto caro come quello del sistema degli spitzenkandidaten.

Però qualcosa di concreto l’ha proposto in realtà: un Green New Deal europeo nei primi cento giorni di governo.
Sì, ma si è fermata al titolo. Non ha fatto capire cosa ci sarà dentro, come intende portarlo avanti. E noi ovviamente vogliamo sapere tutto fino ai minimi dettagli. Quindi sì, possiamo discuterne. Ma finché non sappiamo cosa c’è nel pacchetto non possiamo comprarlo a scatola chiusa.

Usciamo dalle metafore: appoggerete il programma della presidente della Commissione europea?
Faremo come sempre abbiamo fatto in passato: guarderemo alle proposte senza pregiudizi, in modo costruttivo. Faremo le nostre osservazioni e in base a come uscirà il testo finale, baseremo la nostra decisione di volta in volta. Anche dopo le elezioni, siamo stati molto costruttivi e abbiamo parlato con gli altri rappresentanti degli eurogruppi, ma il Consiglio europeo ha deciso di ignorarci perché hanno comunque una maggioranza senza di noi. Ma ne riparleremo più avanti, la legislatura è lunga.

Che tipo di autostima ha un politico che si lascia comprare dal Cremlino?

Perché secondo lei siete stati esclusi? Eppure avevate fatto un ottimo risultato alle elezioni europee.
Matematica. Non abbiamo un capo di Stato o di governo all’interno del Consiglio europeo e siamo il quarto eurogruppo nel Parlamento. Non siamo stati invitati e possiamo solo prenderne atto. Naturalmente avremmo voluto inserire le nostre proposte in modo molto concreto perché il tempo stringe ed è urgente combattere il cambiamento climatico, non possiamo perdere tempo.

A proposito di tempo, cosa vi aspettate dai primi cento giorni di governo di Ursula Von Der Leyen.
No, no, no. Noi non ci aspettiamo niente. Deve essere lei a spiegare cosa intende fare. È il suo lavoro e finora è stata troppo vaga.

Parliamo d’Italia, che idea si è fatta del caso dei presunti fondi russi alla Lega?
Non conosco tutti i dettagli ma penso sia una cosa abbastanza grave. Un gran bel casino. Bisogna scoprire cos’è successo e chiarirlo perché non possiamo permettere che le politiche nazionali, e da quello che emerge, europee, vengano decise dalla Russia. E poi il problema è anche morale: che tipo di autostima ha un politico che si lascia comprare dal Cremlino?

Ce lo dica lei.
Noi Verdi abbiamo dei valori europei solidi e quello che fa la Lega in particolare e il governo italiano nel suo insieme è molto lontana da ciò in cui crediamo. Specialmente per quanto riguarda la gestione dei migranti morti nel Mar Mediterraneo. E anche se andiamo d’accordo personalmente con molti eurodeputati del Movimento Cinque Stelle non possiamo ignorare il fatto che l’azionista di maggioranza del governo italiano è il M5S. Non sta facendo la Lega tutto da sola.

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