Fra le novità dell’ultimo decreto fiscale, ce n’è una che tocca il mondo delle assicurazioni: l’estensione dell’RC o bonus familiare. In sostanza, un ampliamento dei confini della legge Bersani che, dal 2007, in caso di prima assicurazione di un veicolo permetteva di usufruire della classe di merito più alta di un altro veicolo in possesso di un altro componente famigliare. A patto che forse lo stesso tipo di veicolo, però. Una possibilità che ha fatto lievitare il numero di veicoli in prima classe di merito dell’80%. Con la modifica all’articolo 134 del Codice delle Assicurazioni Private, dal 16 febbraio sarà possibile usufruire di un bonus più largo in cui scompare la differenziazione fra tipologie di veicoli e viene aggiunta la portabilità del bonus familiare anche a veicoli già assicurati che non siano stati coinvolti in incidenti negli ultimi 5 anni. Ma quali sono le conseguenze per consumatori e compagnie assicurative?
«L’iniziale introduzione del sistema bonus-malus nasceva dalla necessità di avere un indicatore rilevabile e uniforme che potesse valutare l’affidabilità del guidatore», ha spiegato Emanuele Anzaghi, vice presidente del comparatore online Segugio.it. Niente di diverso da quello che capita con la patente a punti, insomma. «L’attuale modifica alla legge, però, spacca in due la platea degli assicurati: da un lato chi ne può usufruire e dall’altro tutti gli altri. Detto diversamente, possiamo aspettarci uno sconto di circa il 30% per chi già beneficiava della legge Bersani». E tutti gli altri? «Stante un mercato che, negli ultimi sette anni, ha aumentato il grado di concorrenza fra i diversi player in campo e abbassato i margini delle compagnie è plausibile aspettarsi che il ritorno sugli sconti applicati venga redistribuito fra la platea di chi non beneficia della modifica composta da circa 1,5-2 milioni di assicurati», ha risposto Anzaghi.
Un ribilanciamento che cozza con le intenzioni iniziali del legislatore. La modifica, fortemente sostenuta dal M5S, infatti, puntava a creare delle condizioni di maggiore equità all’interno del mercato assicurativo: «La norma avrà un notevole impatto sull’economia delle famiglie – ha affermato in sede di approvazione dell’emendamento il deputato pentastellato Andrea Caso – Stimiamo un risparmio fra il 30 e il 40% grazie a un evoluzione del sistema precedente che non sarà applicabile solo alle nuove polizze ma anche a quelle in fase di rinnovo. Un primo passo per abbattere la discriminazione fra Nord e Sud». In verità, l’avvicinamento sta già avvenendo con prezzi costantemente in discesa dal 2012 ad oggi grazie a una maggiore concorrenza fra operatori e l’introduzione di soluzioni tecnologiche come la scatola nera (ormai diffusa su circa il 22% dei veicoli in circolazione).
«Il 2020 si appresta ad essere un anno davvero frizzante e movimentato per il mondo delle assicurazioni – ha concluso Anzaghi – dove, da un lato, per il cliente sarà importante cogliere le giuste opportunità per cambiare compagnia e tariffa. Dall’altro lato, per le compagnie, si dovrà riconsiderare il bilanciamento dei premi assicurativi e definire meglio assieme al legislatore i paletti della nuova norma».