Nessuna capitolazioneGelmini lancia la resistenza forzista all’incompetenza grillina (con il Cav sempre leader indiscusso)

Forza Italia presenterà una proposta di legge per replicare il modello di ricostruzione del ponte di Genova in altre dieci infrastrutture strategiche. E uno per superare il Reddito di cittadinanza

Onorevole Mariastella Gelmini, è vero quello che si dice sull’imminente capitolazione di Forza Italia?
Nessuna capitolazione. Nessuna resa. Questo governo, con le sue contraddizioni, sta facendo capitolare il Paese e noi siamo la nuova resistenza all’incompetenza, alle tasse, al giustizialismo, alla burocrazia. Siamo i difensori del lavoro e delle imprese, siamo il partito del fare e lo dimostreremo. Abbiamo uno spazio enorme da recuperare: adesso l’Italia ha capito che oltre a pensare agli immigrati dobbiamo preoccuparci dei nuovi “emigranti”, cioè dei nostri giovani costretti a cercare fortuna all’estero, i nostri temi, torneranno al centro dell’agenda politica

Il taglio dei parlamentari seguito da un’eventuale crisi di governo, porterebbe il suo partito ad avere circa 30 seggi contro i 170 di oggi. Siete ancora sicuri di volere il voto anticipato?
Lei ha la palla di vetro, ma sappia che il presidente Berlusconi ci ha insegnato a pensare all’interesse del Paese. E se sapremo innovare e rilanciare la nostra proposta politica, arriveranno anche i consensi. Il centrodestra governa 13 regioni su 20, e a Palazzo Chigi siede un presidente non eletto. Ogni tanto bisognerebbe che le maggioranze parlamentari corrispondessero alla volontà del Paese.

Non può dire, però, che qualcosa all’interno di Forza Italia non si sia rotto…
Abbiamo pagato il prezzo della più lunga crisi economica della storia repubblicana e dell’emergenza immigrazione, provocata dal finto buonismo della sinistra. La Lega è stata capace di cavalcare le insicurezze e ha dato una risposta sulla questione migratoria riuscendo a catalizzare i consensi di un ceto medio spaventato e impoverito. Oggi tocca a noi rimettere al centro temi come il lavoro, la famiglia, le imprese e combattere l’oppressione giudiziaria, burocratica e fiscale. Più che di organigrammi Forza Italia deve discutere di programmi: per questo abbiamo lanciato gli Stati generali di marzo.

Avete escluso un soccorso “azzurro” al governo Conte. Quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine di Forza Italia?
L’obiettivo è mandare a casa questo Governo. Il resto verrà di conseguenza

Su quali temi si concentra la vostra proposta?
Dobbiamo rigenerare la speranza, dare un’idea di futuro ai nostri figli. E questo lo si può fare aggiornando le nostre proposte e facendo capire che siamo ancora il partito del “fare”.

Qualche esempio?
Fra pochi mesi assisteremo a un miracolo italiano: l’inaugurazione del ponte Morandi, a meno di due anni da quella terribile tragedia è la dimostrazione che le cose si possono fare anche nel nostro Paese. E Forza Italia è pronta a depositare in Parlamento una proposta di legge per replicare il modello Genova per dieci infrastrutture strategiche. Qualcuno parla di piano shock: eccolo il vero piano shock. Saltiamo la burocrazia e prendiamoci delle responsabilità. La politica è fare. E di fronte alla drammatica inadeguatezza delle nostre infrastrutture possiamo e dobbiamo agire con la logica dell’emergenza che è stata alla base del successo del Ponte Morandi. Non è un’emergenza – in una fase di grave stagnazione economica – cantierare i 33 miliardi di euro bloccati per 28 grandi opere? Dimostriamo agli italiani che per fare le cose non occorrono i morti o i terremoti, ma i commissari. Scegliamoli fra i prefetti con un’onorata carriera alle spalle: così non ci accuseranno di voler favorire politici trombati (anche se Bucci a Genova ha fatto benissimo).

Il Movimento 5 Stelle dirà che così dilaga la corruzione…
No. Così si fanno le cose perché la politica è fare e se togliamo di mezzo un po’ di burocrazia, vedrete che toglieremo di mezzo anche la corruzione. A chi propone piani shock voglio dire che con i Cinque Stelle non si fa nulla e i fatti lo dimostrano: loro rappresentano lo shock anafilattico per la nostra economia perché sono allergici alle imprese e alla crescita

Si riconosce in questo nuovo centrodestra a trazione populista?
Io mi riconosco nella linea di Forza Italia, che è a pieno titolo dentro la coalizione di centrodestra con la quale governiamo regioni e città. Mi pare che larga parte del dibattito politico (sul populismo, come sul nazionalismo, come sul fatto se Forza Italia debba essere più o meno di centro piuttosto che di destra) sia teorica. Alla gente non gliene importa nulla. Noi continueremo a fare proposte per tagliare i costi del lavoro, per alzare gli stipendi e per incentivare le imprese ad assumere. Lasciamo il dibattito sul populismo agli intellettuali. Noi vogliamo parlare di cantieri e di infrastrutture. E direi che solo il centrodestra oggi lo può fare.

Di cosa necessita il suo partito per tornare ai lustri di un tempo?
Di maggiore concretezza e di unità. E di battaglie comprensibili. Come quella sul reddito di cittadinanza, che non funziona e va definitivamente superato. Tra marzo e dicembre 2019 è costato 4 miliardi di euro, per il 2020 si prevede un esborso di 7,1 miliardi di euro. Solo 39mila beneficiari su un totale di 908mila percettori considerati ‘occupabili’ ha ottenuto un contratto di lavoro: il 2% del totale dei sussidiati. Il reddito di cittadinanza, secondo le stime, inciderà sul Pil solo per uno 0,15%. Numeri che certificano un clamoroso flop. Forza Italia prenderà iniziative in Parlamento per cancellarlo e utilizzare quelle risorse per rilanciare la crescita, il Sud, per favorire l’occupazione, le imprese, i giovani. E se non riusciremo a farlo in Parlamento, siamo pronti a raccogliere le firme per il referendum abrogativo.

Si può definire ancora stabile la leadership di Silvio Berlusconi?
La leadership del presidente Silvio Berlusconi non è in discussione.

Cambiando argomento, in materia di prescrizione avete palesato una linea di pensiero molto chiara. Come dovrebbe comportarsi il governo?
Dovrebbe prendere atto che l’abolizione della prescrizione, con i vari tentativi di ‘lodi’, ha ottenuto un vasto insuccesso di pubblico di critica. Va ripristinato lo stato di diritto e il rispetto della Costituzione. Basta approvare la prossima settimana la pdl Costa.

Onorevole, c’è la possibilità di vedere una Forza Italia rinnovata ai vertici e nelle istanze, o è più probabile la fusione con le altre forze della coalizione?
Le fusioni non sono all’ordine del giorno. Piuttosto serve un’infusione di nuove idee e nuove energie. Apriremo le porte del Movimento alle liste civiche, ai movimenti locali e regionali, all’associazionismo. Agli Stati Generali parleremo di questo e anche di organizzazione di partito; ma prima vengono le idee, poi è giusto ragionare su chi le deve portare avanti. Da questo punto di vista Forza Italia ha una delegazione parlamentare competente, preparata e anche nuova. Non lo dice mai nessuno, ma la gran parte dei miei deputati è alla prima legislatura. E nei comuni come nelle regioni, abbiamo una ottima classe dirigente. Ma ripeto: gli organigrammi vengono dopo i programmi e interessano solo agli addetti ai lavori.

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