È la legge di Al Bano e Romina: si torna sempre insieme, e lo si fa per soldi. Lo confermano i sei componenti del vecchio cast di “Friends”, la serie culto anni ’90, che hanno annunciato sabato 22 febbraio la tanto attesa reunion, a distanza di 26 anni. È bastato che postassero tutti la stessa fotografia, dicendo «It’s happening…». Tutti hanno capito.
Era questione di tempo. Se ne parlava, anzi, mormorava da un po’ (selfie da record di Jennifer Aniston insieme a tutti gli altri dell’ottobre 2019: remember?) e perfino un abbottonato David Schwimmer (Ross) si era lasciato sfuggire frasi che dicevano più o meno tutto: «Non supererei il test della verità se dovessi parlare di una riunione di “Friends”». Adesso basta aspettare il prossimo maggio, quando verrà trasmessa lo speciale.
C’è voluto parecchio, del resto. Almeno 24 anni, qualche discussione e, soprattutto, 2,5 milioni a testa. Il tutto per un evento speciale, senza titolo e senza copione, che servirà a lanciare il nuovo HBO Max, il servizio di streaming della rete. Il grande momento, atteso dai fan di tutto il mondo, si delinea, allora, come un grande e sofisticato spot pubblicitario. Sarà una puntata sola, girata da Ben Winston, regista esperto di pop e di puntate evento (quello giusto, insomma) e avrà come produttori esecutivi, oltre a tre storici Kevin Bright, Marta Kauffman e David Crane, gli stessi sei protagonisti della serie.
Insieme all’episodio, gli iscritti alla piattaforma potranno (se vorranno) rivedere tutte le 236 puntate della pluripremiata serie degli anni ’90, che da poco HBO si è accaparrata sottraendola a Netflix. Quella sarà «la puntata in cui tornano tutti insieme», ha detto al New York Times Kevin Reilly, il chief content officer di HBO Max. «Abbiamo riportato insieme David, Jennifer, Courteney, Matt, Lisa e Matthew». E li mostrerà a un pubblico che, sembra di capire, corrisponde a quella generazione (si può dire Millennial?) che è cresciuta con le scaramucce di Ross e Rachel, sorridendo per le trovate stralunate di Phoebe e ridendo alle battute di Joey e Chandler. I quarantenni. Se si applica lo stesso ragionamento all’Italia e alla reunion, avvenuta nello scorso Sanremo, dei Ricchi e Poveri (separati da 50 anni), dove l’elemento giovane era Fiorello, si capisce al volo il dato demografico generale dei due Paesi e, volendo, si può anche trarre conseguenze sull’audience media e sulle scelte, necessarie, di chi fa i programmi televisivi.
C’è anche un altro aspetto e riguarda appunto le battute di Joey e Chandler. “Friends” è una serie vecchia, che rispecchia visioni e sensibilità ormai superate. Può essere quasi consolatorio, a un certo punto, immergersi nell’atmosfera anni ’90 e rivivere gli anni di Clinton e Tony Blair, ottimisti e rampanti, quando la storia era ormai finita. Il terrorismo islamico, la crisi e i popolismi (sovranisti e non) erano ancora distanti. Potrà essere anche simpatico, per chi guarderà la puntata-evento, seguire il gioco delle citazioni, del come-sono-come-erano, e ripercorere in un colpo d’occhi le storie private sia dei personaggi che degli attori (anche Jennifer Aniston si sta rivedendo con Brad Pitt). Ma le battute, appunto, sono ormai censurabili. Omofobe, a tratti razziste, sessiste e che si prendono gioco di persone sovrappeso. Oggi non sarebbero mai accettate in nessuno show, e nessun sceneggiature le consentirebbe.
Ma la nostalgia, come cantava Al Bano (non a caso) è canaglia. E per una serata di ricordo, senza titolo e senza copione, si può anche lasciare correre.