Ua mossa a sorpresa. Intesa Sanpaolo, nella serata di lunedì, ha comunicato di “promuovere un’offerta pubblica di scambio (Ops) volontaria e totalitaria” per acquisire Ubi Banca. Per ogni 10 azioni della banca bergamasca portate in adesione verranno corrisposte 17 azioni di Intesa Sanpaolo di nuova emissione. La differenza di valore per ogni azione è notevole: 4,254 euro anziché 2,502 euro, il prezzo ufficiale in chiusura venerdi scorso. Il premio è di 3,333 euro (27,6%), e Ubi Banca viene valorizzata 4,86 miliardi di euro. Se l’operazione riesce, nascerebbe un gruppo da tre milioni di clienti.
L’obietivo di Intesa Sanpaolo, fanno sapere nella nota, è quello di “consolidare ulteriormente, attraverso l’apporto della clientela e della rete” di Ubi Banca, “la propria leadership nel settore bancario italiano, dove opera con successo in tutti i segmenti di mercato”, il tutto in linea con le tendenze del settore, caratterizzate appunto “da un consolidamento” progressivo. Intesa vuole “raggiungere dimensioni che le consentano di competere autonomamente e svolgere un ruolo proattivo nel panorama bancario europeo”. E per questo ha guardato a Ubi Banca, che ha “carattteristiche simili”.
Nel 2022 il gruppo intesa, insieme a Ubi, punta a “realizzare, dal 2022, utili superiori ai 6 miliardi. Oltre che sinergie per un valore di 730 milioni ante imposte annuali. Il tutto aiuterà a “rafforzare gli stakeholders dei due gruppi, inclusa la componente italiana, nel panorama bancario europeo” creando valore per gli azionisti “tramite la distribuzione di flussi di dividendi sostenibili nel tempo anche grazie alle sinergie derivanti dall’aggregazione”.
Nell’operazione è coinvolta anche Bper, che ha un accordo con Intesa secondo cui, in caso di successo dell’offerta su Ubi Banca, otterrà l’acquisto di un ramo d’azienda composto da circa 1,2 milioni di clienti. E ci sarà anche UnipolSai, cui toccheranno i rami d’azienda delle compagnie assicurative Bancassurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita partecipate da Ubi Banca.