Il virus ci ha chiusi dentro e ha buttato la chiave. Per i prossimi 25 giorni saremo costretti in un ambiente domestico, e anche se lavoriamo, avremo parecchio tempo libero per stare dentro le nostre cucine. E se provassimo a vivere questo tempo nuovo come come un’opportunità? Se uno dei vostri desideri più grandi è sempre stato avere più tempo per cucinare, queste sono le settimane perfette per imparare, o per approfondire o per provare finalmente le tante ricette che avete sempre desiderato preparare ma non avete mai tentato. Abbiamo selezionato i dieci guru da seguire da remoto per sperimentare e da domani anche noi daremo una ricetta per ogni giornata di quarantena forzata, cercando di imparare insieme quello che serve per vivere ogni giorno come una nuova conquista, anche gastronomica!
1) Milano keeps on cooking
Alessia Rizzetto, pr milanese con molti ristoratori tra i clienti, ha appena lanciato Milano keeps on cooking: «Il progetto è nato per dare un segnale positivo partendo da un mondo a noi molto vicino, quello della ristorazione: in un momento difficile abbiamo voluto dare il nostro contributo per enfatizzare l’anima creativa e propositiva di Milano e delle persone che vi abitano, lanciando questa campagna social che è partita venerdì con l’adesione di più di 40 cuochi, pasticceri e pizzaioli (Berton, Knam, Oldani, Fusto, Taglienti, Guida, Canzian, Bartolini…solo per citarne alcuni).
Ognuno ha condiviso sul proprio account Instagram una foto con indosso il grembiule con la scritta: Milano Keeps on Cooking. Questo messaggio va inteso in senso lato, ovvero: Milano prende atto e rispetta delle limitazioni imposte dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ma sfrutta questo momento per esaltare ancora di più il suo lato creativo ed energico. Gli chef quindi verranno coinvolti nella registrazione di video ricette da poter ripetere a casa propria, lanciando un messaggio positivo e di incoraggiamento per Milano, per l’Italia e per il mondo. Dopo il primo “round” di grembiuli, molti ristoratori milanesi e non – una richiesta ci è arrivata persino da DOHA – ci hanno contattato per avere un grembiule: abbiamo deciso così di venderli e di devolvere il ricavato all’ospedale Luigi Sacco. Oggi registriamo la prima video ricetta con Eugenio Boer e nel giro di pochi giorni sarà online sul canale instagram».
2) Stefano Cavada
Il giovane youtuber e influencer altoatesino da qualche mese in libreria con il suo primo ricettario, La mia cucina altoatesina, edizioni Athesia, è un’ispirazione costante. Dal suo profilo di instagram dispensa consigli ma soprattutto prepara in diretta ricette a ripetizione, e ha aumentato il flusso delle stories proprio in questi giorni. «Io in questo momento di crisi mi sono messo a fare le torte. Da quello che mi dicono i follower anche solo guardare storie e contenuti che non parlano del coronavirus, e che sono fatte con un sorriso, dà respiro e rende le giornate meno pesanti. E allora mi impegno a offrire un contenuto di intrattenimento, con tante ricette altoatesine e ho deciso di iniziare da oggi con i dolci tradizionali con i quali sono cresciuto.
A chi si cimenta per la prima volta ai fornelli consiglio di affidarsi alle videoricette, da seguire passo per passo: è un supporto pratico nella creazione di una ricetta con la quale non siamo in confidenza. Per i genitori che vogliono vivere la cucina come un gioco da condividere con i bimbi di casa consiglio sicuramente ricette da fare con le mani: biscotti, polpette, pizza, paninetti. Ma sempre dopo essersi lavati bene le mani! E a tutti gli altri consiglio di non ascoltare quello che viene condiviso online da chiunque, ma di affidarsi ai canali ufficiali per informarsi. E noi facciamoci compagnia a distanza: questa situazione ha influito su tutti, ma stare insieme anche virtualmente ci può aiutare. Il nostro sostegno deve andare gli ospedali e a chi lavora nelle strutture sanitarie e ovviamente a tutte le persone che hanno contratto il virus o che stanno lottando per la vita.»
3) Samanta Cornaviera
La brillante archeologa culinaria è un riferimento per chi vuole provare il gusto del ‘900: sfogliando antichi ricettari e replicando oggi le ricette d’antan, Samanta Cornaviera ci racconta nel suo blog la storia del nostro Paese, in forma di ricetta. «Quella che stiamo vivendo è una situazione molto simile a quella di una guerra: e allora andiamo a recuperare le ricette di guerra e proviamo a capire come vivevano in quegli anni e che cosa cucinavano. Leggere quelle ricette ci porta sicuramente ad avere una visione della grande storia del nostro Paese e assaggiarle ci consente di tornare indietro nel tempo.
Il primo piatto che mi viene in mente è contenuto nel ricettario Puritas, la ditta di pasta abruzzese fondata da Angelo Delfino, un emigrato in America nella seconda metà dell’800, che di ritorno aprì il pastificio più grande e attrezzato d’Italia. Fin da subito capì l’importanza della comunicazione e del marketing per avere successo e fu tra i primi a partecipare alle fiere e a indire concorsi. Nel1932 il concorso per il miglior sugo per pasta Puritas fu vinto da Amedeo Pettini, capocuoco del re in pensione, con il suo Sugo Marinetti , dedicato al poeta. Marinetti era in giuria, ma assaggiò i sughi con il risotto: c’era già la polemica sulla pastasciutta “che fiacca il corpo e lo spirito” secondo la cucina futurista di cui Marinetti era l’ideologo. Non è dato sapere come la prese Delfino, ma la ricetta è davvero buona e finì per conquistare comunque il primo premio. Perché mi è venuto in mente di mettermi a rifare queste ricette? Perché è curioso, divertente, perché questi piatti non sono mai banali e fin dal titolo sono ricette che hanno una storia da raccontare.
Un altro piatto che mi ispira questo periodo è lo sformato autarchico, comparso nel gennaio 1940: l’Italia non è ancora in guerra ma ci sta entrando, i giornali escono con articoli e foto tranquillizzanti per rassicurare la popolazione e fioriscono i concorsi per ricette su come utilizzare gli avanzi, per non buttare via niente e risparmiare. Questo sformato è una di quelle ricette che racconta molto del periodo: al di là del nome così curioso c’è la storia della propaganda fascista e l’idea di ricchezza e di gusto che volevano comunque dare in un periodo faticoso e problematico».
4) Sonia Peronaci
L’imprenditrice digitale che ha fondato GialloZafferano (e che probabilmente vi ha salvato più di una volta ai fornelli) oggi ha creato un sito che porta il suo nome e ha più di mille ricette pronte per voi. Sono tutte super collaudate, di differenti livelli di difficoltà e con le istruzioni a prova di imbranato. «In questi giorni di calma forzata stiamo lavorando bene su instagram, offrendo sempre nuovi spunti e nuove idee attraverso quella piattaforma. E qui nella nostra redazione usiamo queste giornate per sistemare i contenuti, rifare foto, rivedere ricette, e preparare tanti nuovi piatti per Pasqua. E siccome in questi giorni tutti abbiamo più tempo per cucinare o comunque dobbiamo farlo per esigenze familiari, nei prossimi giorni pubblicheremo tanti contenuti nuovi.
Abbiamo abbandonando lo step by step fotografico, ma spieghiamo con grande dettaglio la ricetta, siamo molto pignoli nella descrizione così che nessuno si perda neanche un passaggio. A chi si cimenta ai fornelli per la prima volta o vuole sperimentare in questi giorni consiglio di cominciare dalle cose semplici: i primi piatti sono le cose più facili da fare, riempiono e soprattutto danno soddisfazione e piacciono sempre.
La ricetta da affrontare per prima per me sono gli gnocchetti con pesto di pistacchi, burrata e guanciale.
Velocissimi e buonissimi!
E per chi ha voglia di sperimentare un po’ di più, consiglio di provare con il pesce: i calamaretti all’aglio e limone sono una scoperta gustosissima, profumati e leggeri».
5) Melissa Clark
Melissa Clark è la staff reporter della sezione food del New York Times, una vera e propria enciclopedia di ricette e idee per cucinare piatti internazionali e scoprire sempre nuove idee. Seguendola si conoscono di giorno in giorno prodotti curiosi, abbinamenti creativi e si entra nel vivo della preparazione delle ricette per il magazine, sempre decisamente golose.
6) Atelier des Chefs
Amate le ricette francesi tradizionali e avreste sempre desiderato realizzarle? Di solito sono lunghe e laboriose, ma il momento è propizio per tentare. Sul sito della scuola di formazione più grande di Francia potrete vedere i tutorial che spiegano in vere e proprie videolezioni tutte le ricette più iconiche: dalle quiche al pot au feu, dal beef bourguignon al coq au vin, Escoffier non avrà più segreti.
7) Marzia Riva e La taverna degli Arna
Un passato da capo del personale per una grande azienda, un presente da cuoca e un sito che racconta ricette vegan, crudiste, vegetariane, tutte molto attente a intolleranze e allergie. La taverna degli Arna è nato come raccolta di ricette cucinate per la famiglia e oggi è un punto di riferimento per chi vuole scoprire una cucina ‘sana’ nel senso più ampio del termine. E ha al suo interno Effemme, un progetto che vede Marzia affiancata da Ferdinando, biologo e cuoco, che spiega come l’alimentazione moderna non possa basarsi solo sulla “dietistica” ma debba allargarsi a un concetto più ampio, che comprenda diverse aree di benessere e di consapevolezza: non solo informazione, quindi, ma anche strumenti per rendere autonomi e consapevoli nelle proprie scelte alimentari.
8) Andrea Carlo Lonati
Professione medico, passione dessert. Nel tempo libero ha raccolto numerose ricette per dolci da realizzare anche a casa, prendendo ispirazione dai più grandi pasticceri del mondo.
A lui va il nostro grazie per quello che fa in questi giorni, in ospedale: molto più importante di qualsiasi ricetta. Ma mentre speriamo che abbia al più presto tempo per applicarsi alla sua passione, possiamo cimentarci con le sue ricette online.
9) Yam Ottolenghi
Il guru inglese per eccellenza, il vate delle ricette che tutti vogliono assaggiare e replicare: proprietario di numerosi ristoranti propone i suoi piatti in numerosi libri e vanta innumerevoli tentativi di imitazione. Tutti sono pazzi per le sue creazioni e non vedono l’ora di replicarle, in una sorta di cucina collettiva diffusa, che parte dalle sue idee geniali, spesso semplicissime ma con un ingrediente inconsueto che le fa diventare dei veri e proprio cult-cooking. Per rifarle in Italia servono tempo, poca abilità ai fornelli ma una buona dose di pazienza nel reperimento degli ingredienti, ma il suo shop online può aiutare, anche se non siamo certi che in questi giorni di quarantena consegnerà in Italia. Ma un ulteriore step potrebbe essere provare a rifarle comunque, sostituendo l’ingrediente introvabile con qualcosa di più casalingo e reperibile. Chissà che la variante non sia migliore dell’originale!
10) Linkiesta
Da domani, ogni giorno vi racconteremo una nuova ricetta da provare, costruendo insieme le nostre cene e cercando di imparare di giorno in giorno una tecnica, un tipo di cottura, un taglio sempre nuovi. In 25 giorni non diventeremo chef, ma sicuramente avremo nel nostro quaderno qualche nuovo grande classico di famiglia, da condividere nei prossimi mesi nelle cene con gli amici. Prima di cominciare, un unico imperativo: lavatevi bene le mani.