La piattaforma logistica che diventa mercato a domicilio, i negozi di quartiere che fanno rete, il peschereccio che crea un abbonamento per portare il pesce a casa nostra: sono innumerevoli le piccole realtà che stanno cercando di trasformare questo momento complicato in un’opportunità, e in pochi giorni hanno modificato radicalmente la loro attività e si sono inventati una versione alternativa per mantenere un minimo di fatturato ma soprattutto per continuare a pagare gli stipendi dei dipendenti. È bastata una settimana perché questo nuovo lavoro si trasformasse in una vera e propria missione, che permette a tanti cittadini di poter avere a disposizione ciò che è sempre più difficile farsi consegnare a casa dalla grande distribuzione.
Perché se è vero che i supermercati sono sempre riforniti e non c’è carenza di merce, c’è però carenza di consegne. Le più importanti catene, che offrono normalmente il servizio, non riescono a stare dietro alle pressanti nuove richieste ed è qui che intervengono le attività più piccole, i negozi di quartiere, le realtà che sono riuscite a dotarsi in pochissimi giorni di una nuova logistica, e di una nuova veste.
È il caso per esempio di Pomnatura, normalmente piattaforma di vendita di frutta e verdura all’ingrosso, oggi trasformata in bancarella “evoluta” per i cittadini di Milano, Como, Lecco, Besana, Carate, Triuggiom Briosco. Erika Fumagalli aveva già anche un’esperienza consumer, con il banco all’interno del Mercato del Suffragio di Milano, ma è solo con l’emergenza che ha finalmente messo in atto quello che da anni aveva solo immaginato. Una domenica ha fugato tutti i dubbi e ha messo online il sito che aspettava da troppo. Da lunedì scorso consegna frutta e verdura a casa delle persone, oppure prepara le cassette che possono essere recuperate presso la piattaforma di via Ferrante Brioschi 39 a Besana Brianza (MB).
Mille difficoltà operative, altrettanti ordini, che piovono dal cielo in continuazione: «Per noi è stato come se un’azienda che fa borse da tutta la vita si mettesse dall’oggi al domani a fare scarpe. Tecnicamente è complicato. Ma ormai l’abbiamo presa veramente come una missione: capiamo che il nostro lavoro è fondamentale per alcune persone che altrimenti non saprebbero proprio come fare ad approvvigionarsi. Soprattutto le fasce più deboli, dalle quali accettiamo ordini anche la telefono, per dare un servizio davvero a tutti», ci spiegano durante una delle poche pause dal lavoro febbrile. «Dopo nemmeno dieci giorni di attivazione non abbiamo ben capito se funzionerà anche dal punto di vista economico: ma vediamo che anche tra i nostri 40 addetti c’è uno sforzo convinto, vediamo ogni giorno uno spirito da missionari, quasi, nessuno sta protestando e tutti hanno colto l’eccezionalità della situazione senza rimostranze, ma anzi con orgoglio. Tutto era nato con l’idea di trovare una salvezza e una quadra per far sopravvivere l’azienda, adesso sembra più una missione sociale. Per noi che serviamo l’horeca (l’industria alberghiera, ndr) non sappiamo come andrà dopo la crisi: non sappiamo se ci sarà un futuro e come sarà. Ma non è questo il momento di fare i conti».
E sempre in provincia, dove i servizi di consegna sono ancora meno che in città e fare la spesa per qualcuno è davvero un problema, è nata una rete di solidarietà partita dalla panetteria di Matteo Cunsolo, Presidente dei panificatori milanesi, con un negozio a Parabiago: «In questo momento di emergenza sanitaria abbiamo attivato un servizio a domicilio, con nessuna spesa per la consegna. Il nostro obiettivo è anche quello di lanciare un monito: rispettiamo le normative, ma rimaniamo uniti. L’obiettivo, oltre a dare il nostro personale contribuito in una situazione d’emergenza, è di portare il pane buono del fornaio, la frutta e la verdura fresca, formaggi e salumi ai clienti che abitualmente si rivolgono al nostro forno, al negozio di frutta e verdura Ideal Frutta e al salumificio Parma in tavola e che, in questi giorni, sono impossibilitati ad uscire di casa nel rispetto delle norme vigenti e per tutelare la propria incolumità. Ogni giorno entro le 9.30 di mattina raccoglieremo gli ordini e, a turno, ci recheremo a casa di chi ha fatto richiesta per le consegne. Indosseremo guanti e mascherina, rispettando le norme di sicurezza e di distanza». Una rete tra commercianti che fa del bene a tutto il tessuto sociale e commerciale di Parabiago. E il panificatore ha anche iniziato a preparare i biscotti arcobaleno, con l’hashtag che è diventato il nostro mantra: #andràtuttobene.
«In questo momento di emergenza ognuno ha una responsabilità nei riguardi della comunità in cui vive. Abbiamo accettato con entusiasmo la proposta di Matteo – spiegano Giovanni e Piergiuliano Di Rossi di “Parma in tavola”, negozio di Parabiago specializzato nella vendita di formaggi, salumi e prodotti tipici – in questo difficile momento per la nostra comunità, anche un piccolo gesto come questo può contribuire a rafforzarci, a renderci meno soli». Antonio e Luciana Di Pauciullo di “Ideal frutta” partecipano al progetto: «Portiamo pane, verdura, salumi e formaggi a chi non rinuncia ai prodotti freschi, senza alcuna spesa aggiuntiva: un piccolo atto di responsabilità, il nostro personale contributo per cercare di mantenere quella sensazione di quotidianità, anche se sappiamo sia solo una parvenza, che accompagna la vita delle persone anziane e che è stata stravolta da questa situazione».
L’iniziativa, avviata mercoledì 11 marzo 2020 durerà fino al termine dello stato d’emergenza e riguarda tutta la zona di Parabiago e paesi limitrofi. Si ordina via telefono nei negozi coinvolti: 033 1553172 La Panetteria, 033 1371599 Ideal Frutta, 033 1490154 Parma in Tavola.
Ma non c’è solo l’aggregazione, c’è anche la creatività alla base di un altro progetto visionario che ha preso il via in pochi giorni: ‘Vivo per te’, il nuovo servizio di “Vivo dal mare alla padella” una realtà toscana con tanti pescherecci che pesca e cucina il pescato in alcuni ristoranti di proprietà a Capalbio, Firenze, Parma e Milano. Maurizio Manno ha subìto il problema ma non si è fatto abbattere e ha deciso di andare al contrattacco: «Il crollo dei prezzi del pesce delle ultime settimane è stato una catastrofe: questi prezzi non ci consentono di sostenere le spese. E allora ci siamo inventati questo abbonamento, che permette alle persone di avere uno o due piatti di pesce cucinati al giorno, direttamente a casa, pagando una sola volta e ordinando quanto vogliono, tutti giorni che vogliono, per un mese o una settimana. Una sorta di forfait che consente a noi di mantenere in vita la nostra attività anche in un momento così critico, e che offre ai nostri clienti e alle persone in difficoltà un pasto sano e buono, ad un prezzo ragionevole. Così possiamo continuare a far uscire in mare i nostri pescherecci, non più tutti i giorni come al solito ma almeno tre giorni a settimana. Avremo delle difficoltà logistiche, non ne dubito, ma spero che i nostri clienti apprezzino lo sforzo e ci stiano vicini.» Il servizio è attivo da oggi fino al 16 aprile, e per aderire basta andare sul sito oppure chiedendo informazioni alla mail [email protected]
Tre esperienze di italico ingegno, tre conferme che anche davanti all’emergenza nascono idee che possono diventare un futuro nuovo: in tutti e tre i casi, l’idea di proseguire anche dopo la crisi c’è, ed è un grande sostegno per affrontare il presente.