Bussola di cartaUn libro sulle mappe per cambiare il modo in cui vediamo il mondo

La nuova edizione di “A map of the world. According to Illustrators and Storytellers” è una raccolta originale e giocosa di riproduzioni geografiche di tutte le grandezze e indaga le infinite possibilità con cui un illustratore interpreta in maniera espressiva l’habitat in cui viviamo

034 035 Illustration Jesse Kassel, A Mapofthe World, Gestalten2020

La prestigiosa casa editrice tedesca gestalten, celebre per i suoi libri di arte, fotografia, architettura e design, pubblica una nuova edizione, ampliata e aggiornata, di A Map of The World. According to Illustrators and Storytellers, un grande progetto di grafica e illustrazione in cui la cartografia lascia spazio all’immaginazione. Aggiornato rispetto all’edizione del 2013 con 28 nuove mappe, il volume rappresenta una raccolta originale e giocosa di riproduzioni geografiche di tutte le grandezze. Realizzate da un gruppo di oltre 100 designer, illustratori e appassionati di mappe, a volte ispirati da forme classiche, altre da esperienze grafiche personali o contributi editoriali.

A Map of the World contribuisce a una sorta di revival dell’arte di realizzare mappe specialmente su carta, una pratica non radicale e non soltanto nelle mani degli scienziati cartografi. Negli ultimi anni, nuove, originali mappe illustrate hanno visto la luce: dalle Cinemaps dipinte a mano dei film di Hollywood più famosi, ai tragitti della Hand Drawn Map Association che ha tenuto workshop al MoMA di New York. Insomma: maps are cool again!

Chissà che avrebbe pensato Edward Stanford, il più noto editore e cartografo inglese dell’epoca vittoriana, di ciò che si pubblica oggi. In quel periodo, fatto di colonialismo spinto, esplorazioni, e continua popolarità del Grand Tour, le sue mappe servivano a disegnre nuovi confini (anche del potere). Ed erano fonte di guadagno per editori perspicaci come lui!

Questo libro reclama il gesto cartografico come pratica multiforme, accessibile e intima. Indaga le infinite possibilità con cui un illustratore e storyteller rappresenta e interpreta in maniera espressiva l’habitat in cui viviamo. Gli atlanti sono tragitti, le mappe sono sguardi su città, regioni, continenti

In A Map of the World, ritroviamo quella che lo statunitense Jesse Kassel ha realizzato per takeawalk.in nel 2018 a Kreuzberg, uno dei quartieri nevralgici e più caratteristici della capitale tedesca, che è considerato un simbolo del multiculturalismo. Il suo contributo è allo stesso tempo divertente e accurato, geograficamente (con i nomi delle vie indicati chiaramente, per intenderci). E’ una cartina che accompagna la pubblicazione di una mini-guida gratuita di tipo informativo, arricchendola con un formidabile colpo d’occhio d’insieme. Mentre gli italiani di La Tigre hanno creato per il numero che nel 2012 il magazine Zero ha realizzato per il lancio della nuova Toyota Yaris Hybrid una guida alla “città ibrida”, un percorso tra i luoghi di Milano (ma ce n’è una anche di Roma) in continua trasformazione ed evoluzione, che combina uno stile grafico conciso con un contenuto dettagliato. E trasforma la capitale finanziaria e commerciale d’Italia in un agglomerato urbano denso.

Carta bianca è stata lasciata alla finzione nel contributo dello studio di grafica spagnolo Lamosca, che è una straordinaria Mappa della Letteratura Catalana. Realizzata nel 2012, in occasione di un evento letterario che si è tenuto presso l’Institució de les Llettres Catalanes, si tratta di una fictional city in cui le strade hanno il nome di noti scrittori come Shakespeare, Mishima, e del catalano Muguel Martí i Poli; gli edifici pubblici hanno quello di premi e borse letterarie come il PEN; mentre le case editrici sono rappresentate dai grandi network di comunicazione.

Il progetto grafico di Vigilism, nome d’arte dell’artista di origine nigeriana ma residente negli U.S.A. Olalekan Jeyifous, è un antidoto alla monotonia delle normali mappe geografiche e all’ossessione per l’accuratezza nei dettagli dei nostri tempi moderni: con il progetto personale del 2012 dal titolo Arterial Brooklyn esamina i confini del famoso distretto della città di New York giocando con il chiaroscuro degli sfondi per enfatizzare le qualità lineari delle sue strade. «Fondamentalmente, si tratta di narrazione – sostiene nella prefazion Antonis Antoniou, che è anche il co-curatore del volume (non è il primo che pubblica con l’editore gestalten) – Si tratta di riumanizzare il processo di comprensione dell’ambiente che ci circonda e, attraverso ciò, noi stessi». Per le loro diverse esigenze di pubblicazione, queste mappe lasciano spazio ad una pratica che è diventata intima, personale, a volte emotiva.

A questo punto a scaldare il cuore c’è la mappa del Mediterraneo dell’illustratore inglese Mike Lemanski, realizzata per il magazine Monocle. In uno speciale estate 2011, illustra, in un intreccio di festival, resort, spiagge, gallerie d’arte, mercati e hotel, il meglio delle mete sulle coste di un mare che in quei primi mesi delle primavere arabe sembrava più che mai ricco di potenzialità culturali, produttive, storiche ed economiche.

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