Matteo Salvini ha un’idea per salvare l’economia italiana, ma rischia di essere peggiore dell’accedere al Meccanismo europeo di stabilità. Il leader della Lega ha proposto di lanciare l’operazione “Btp Orgoglio Italiano” un’emissione straordinaria di 100 miliardi in buoni del Tesoro offerti con condizioni vantaggiose a volenterosi imprenditori, risparmiatori e investitori italiani. «La ricostruzione sia in mano non al MES o ai tedeschi ma agli italiani» ha detto Salvini che non vuole chiedere i soldi al Mes, lo «strozzinaggio a Berlino o Bruxelles. Non mi fido di prestiti che arrivano da UE». Però allo stesso tempo l’ex ministro dell’Interno dà per scontato che sia la Banca centrale europea a “garantire” l’emissione. Tradotto: a pagare se lo Stato italiano non potrà restituire il prestito. «Preferisco indebitarmi mettendo a garanzia BCE piuttosto che risparmi, lavoro e ospedali per i nostri figli». Quindi lo “strozzinaggio” di Berlino e Bruxelles no perché l’Italia non vuole l’aiuto degli “stranieri”, mentre l’istituzione europea Bce va bene perché ha la sede a Francoforte?
Facciamo i conti: il tasso d’interesse medio dei prestiti concessi in passato dal Mes è dello 0.76 per cento, Tradotto per mille euro prestati, lo Stato italiano dovrebbe restituire 1007,6 euro. All’8 aprile invece il rendimento dei titoli di stato italiano a dieci anni è il doppio: 1,6 per cento. Vale a dire per 1000 euro prestati lo Stato dovrà restituire 1016 euro. Quindi col Mes 7 euro di interessi ogni mille presi in prestito, con i btp speciali, almeno il doppio: 16 euro ogni mille prestati. E a pagarli sarebbero sì i cittadini italiani, ma con le loro tasse in un momento in cui molti hanno perso o perderanno lavoro e reddito.
Lo Stato potrebbe emettere dei Buoni del tesoro speciali con un interesse tipo quello del Mes o addirittura inferiore? È tutto da vedere perché qualcuno dovrà pur comprarli. Se nessuno li compra, il prezzo sale. E perché gli investitori, imprenditori e cittadini italiani dovrebbero comprarli se non ci sono tassi di interesse convenienti? Per solidarietà nazionale, certo, ma siamo sicuri di voler scommettere sullo spirito nazionale? Secondo uno studio di Chiara Cremonesi, strategist per Unicredit solo il 24 per cento del nostro debito pubblico è detenuto da cittadini stranieri: 465 miliardi di euro. Il resto, il 76 per cento, è nelle mani di investitori italiani residenti nel nostro Paese o all’estero per ragioni fiscali. Non siamo già autarchici così?
«Allo stato attuale l’ipotesi di Salvini costerebbe allo Stato molto più del Mes e i titoli di Stato sarebbero anche inferiori dal punto di vista qualitativo. Se si emetteranno Bot italiani a 3, 6, e 12 mesi, tra breve ci ritroveremo con lo stesso problema di rifinanziare il Paese, perché dovremo rimborsare i titoli. Mentre il Mes può offrire titoli molto più lunghi. Su questo si dovrebbe insistere nella negoziazione perché sono molto più sicuri e molto meno costosi», spiega Francesco Papadia, senior fellow del Bruegel institute di Bruxelles, uno dei più importanti think tank a livello europeo. Ma c’è un altro problema. «Se si attuasse questa emissione straordinaria di Bot si darebbe un messaggio di chiusura e di rifiuto di collaborazione al resto del mondo. E dubito che i risparmiatori italiani risponderebbero con entusiasmo a questa emissione. Chiedere cento miliardi così, tutti in una volta, sarebbe un segno di debolezza e darebbe l’immagine di un Paese poco affidabile, prima di tutto ai cittadini italiani».
Senza contare il ruolo della Banca centrale europea. Da quando la presidente Christine Lagarde ha lanciato il Pandemic emergency purchase programme (Pepp), solo a marzo la Bce ha acquistato quasi 12 miliardi di titoli di Stato italiani a fronte dei 2 miliardi di Bund tedeschi. Il 35 per cento dei 51 miliardi spesi sono andati ai nostri Btp. Questo perché la Bce non sta rispettando ila quota massima (capital key) di debito che potrebbe comprare per ciascuno Stato in base al suo Pil e popolazione. Una buona notizia, ma non potrà farlo per sempre e per tutti i titoli di Stato emessi dall’Italia. Il rischio concreto è che ne servano molti di più per affrontare l’emergenza. L’ironia della sorte è che l’unico modo per far comprare i titoli di Stato italiani alla Banca centrale europea senza limiti di tempo e di quantità sul mercato primario (gli Omt) è l’accesso al Mes, che prevede questo aiuto per statuto.
Su una cosa però Salvini ha ragione «Il fatto che il Mes possa fare solo prestiti e non finanziare spese è un limite. L’Ue dovrebbe dotarsi di una unione fiscale temporanea per affrontare il covid-19 in cui Bruxelles, tramite il Mes, prende a prestito dei soldi e finanzia le spese, come fa il governo federale americano. Quel debito non ricadrebbe sugli Stati membri ma sul bilancio comunitario. Purtroppo questa cosa è impedita dai trattati che obbligano al pareggio del bilancio comunitario», spiega Papadia. «Mentre quando Salvini dice che il Mes è un furto, perché ogni euro che ci danno oggi andrà restituito in futuro, dimostra di non capire che c’è una differenza tra i prestiti e i regali. Pretende, Salvini, che la EU faccia un regalo all’Italia?».