Il comunicatoLa Corte di Giustizia Ue spiega che solo lei può decidere se un atto di una istituzione europea è legittimo

Il tribunale europeo difende la sua supremazia sulle corti nazionali e risponde alla sentenza della Consulta tedesca che aveva chiesto chiarimenti alla Banca centrale europea sulla sua politica di acquisti di titoli di Stato

Afp

«Solo la Corte di giustizia, istituita a tal fine dagli Stati membri, è competente a constatare che un atto di un’istituzione dell’Unione è contrario al diritto dell’Unione». Ci sono voluti un po’ di giorni, ma alla fine la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha risposto alla sentenza della Corte costituzionale federale tedesca dello scorso 5 maggio sul programma di acquisti di titoli di Stato nazionale (Pspp) della Banca centrale europea.

La corte di Karlsruhe aveva definito legittimo il programma di acquisti della Bce, ma sproporzionato rispetto a quanto previsto dai trattati europei, criticando la Corte di Giustizia europea per non averlo capito. I giudici tedeschi per questo hanno dato tre mesi di tempo alla Banca centrale europea per dimostrare che le motivazioni alla base del Quantitative easing non eccedano i limiti del mandato di Francoforte e che gli acquisti siano stati proporzionati. Altrimenti la Bundesbank dovrà ritirarsi dal programma.

La risposta della Corte di Giustizia Ue non è una sentenza, ma un comunicato stampa rivolto ai giornalisti, pubblicato per rispondere alle numerose domande arrivate sulla sentenza tedesca. Dopo la premessa di rito «I servizi dell’istituzione non commentano mai una sentenza di un organo giurisdizionale nazionale» arriva però il chiarimento: «I giudici nazionali sono obbligati a garantire la piena efficacia del diritto dell’Unione. Solo in questo modo può essere garantita l’uguaglianza degli Stati membri nell’Unione da essi creata».

Tradotto La Corte di Giustizia Ue è superiore alle corti costituzionali nazionali ed è  l’unico tribunale competente a dichiarare che un atto di un’istituzione dell’Unione è contrario o meno ai trattati europei.

Per questo «una sentenza pronunciata in via pregiudiziale da questa Corte vincola il giudice nazionale per la soluzione della controversia dinanzi ad esso pendente. Eventuali divergenze tra i giudici degli Stati membri in merito alla validità di atti del genere potrebbero compromettere infatti l’unità dell’ordinamento giuridico dell’Unione e pregiudicare la certezza del diritto».