Sdoganato da uno dei più celebrati ristoranti al mondo, il Noma di Copenhagen, che prima di riaprire in versione ‘gourmet’ ha deciso di proporre per queste prime settimane di fine lockdown un felice abbinamento burger+vino, la polpetta piatta tra due fette di pane morbido è oggi celebrata anche dalla sua giornata mondiale. Cogliamo l’occasione per raccontarvi i migliori hamburger che dovete assaggiare per apprezzare al massimo questa preparazione che nelle intenzioni rimane fast food ma nella pratica degli ultimi anni è diventata (ahinoi!) anche una ghiottoneria da gourmet. Pronti? In questo elenco c’è senz’altro il vostro nuovo panino preferito!
1. Al Mercato Burger Bar nasce nel 2011, sei mesi dopo l’apertura dell’omonimo ristorante milanese. Evoluzione in chiave “cibo da strada” della cucina di Eugenio Roncoroni, può a buon diritto essere considerato il primo hamburger gourmet di Milano. Dopo 10 anni questi panini rimangono in vetta a tutte le classifiche. Esiste anche nella versione delivery e da asporto. (AP)
2. Denzel è un classico ritrovo kosher milanese, dove si possono gustare specialità medio-orientali e art-burger in versione carnivora, di pesce e veg. Dimensioni a scelta, anche maxi. Anche in versione take away e delivery. (RM)
3. Macha è una catena che ha spopolato a Milano negli ultimi anni anche grazie al suo mitico (e mistico!) avocado burger. Ok, siamo fuori dalla normativa canonica ma in pieno stile Milano-da-instagrammare. Salmone affumicato, cetriolo, zucchine, insalata, sesamo racchiusi da due mezzi avocado a fare da pane. Per un morso dall’indubbio sapore fashion milanese. Anche delivery e take away. (GK)
4. Bove’s potremmo quasi definirlo uno spin-off di Martini, nome che agli amanti della carne piemontese suonerà famigliare. Marco Martini è uno dei macellai più venerati d’Italia, e qui insieme ai nipoti Andrea e Diego Pirotti ha dato alla sua carne una veste nuova. Nato come hamburgheria, Bove’s è diventato di più, con una proposta di carne eccellente su tagli diversi, accompagnata da una carta dei vini molto ben congegnata. A Cuneo e a Milano. (GR)
5. Five Guys è l’ultima versione fast food dell’hamburger americano a Milano, buono e porcoso come è giusto che sia. Da completare con uno dei frullati ipercalorici magari al burro di noccioline. Se dev’essere food porn, che lo sia fino in fondo. (MT)
6. La spilleria a Cassina de’ Pecchi, frazione Sant’Agata, estremo est milanese, far passare l’idea di un brew pub non deve essere stato proprio facilissimo. I ragazzi de La Spilleria ci sono riusciti, restituendo nuova linfa a un circolo ricreativo di provincia ed ex emporio, datato 1945. Atmosfera smaccatamente easy, personale universitario, tavoli e sedie originali (scomodi, eccchemmeraviglia), bookcrossing e giochi da tavolo per i bambini (era un circolo per famiglie). Filiera cortissima e materie prime bio incluso il vino. Il sciur Brambilla della Martesana qui si butta sul Megagorgo: 150 g di macinata, insalata, pomodoro, cipolla e gorgonzola, ideato con la Macelleria Apostolo per una Sagra del Gorgonzola (che è anche un paese, per secoli maggior centro di produzione e commercio di questo formaggio, ed è a mezzo chilometro). Se invece vuole fare l’esotico, c’è il Terron Terror con friarielli, caciocavallo, insalata, cipolle caramellate e peperoncino fresco. Slurp. (EB)
7. La piccola Abbazia è la nostra tappa romana, con gli hamburger di fassona ben accompagnati da condimenti classici, e il must del locale con scamorza, uovo all’occhio di bue e Irish cheddar quando siete in vena di non farvi mancare proprio niente. (AdL)
8. Pork’n’roll un altro indirizzo romano che abbina un pub con birre artigianali e buon cibo con una bottega che vende sempre e solo prodotti golosi. A metà strada tra una norcineria e un beer shop. (AdL)
9. Tortuga a Bisceglie sarà off limits per molti finché le frontiere tra regioni non saranno riaperte, ma per quando lo saranno è un indirizzo da segnare in agenda. Soprattutto per il loro hamburger Sarawak, delizia che a 200 g di carne di manzo abbina brie, guanciale al pepe di Sarawak del salumificio Giannelli di Troia, valeriana e vincotto di fichi. Un morso che sa di Puglia. (SL)
10. (Fuori classifica ma nei nostri cuori) Fud è una delle nostre più grandi passioni, sia nella versione palermitana e catanese sia nella versione milanese sui Navigli. Nato dalla mente eclettica di Andrea Graziano, gioca sull’inglese-siculo e usa solo prodotti di grandi artigiani dell’isola per i suoi menu. Purtroppo adesso è chiuso, ma appena riaprirà siamo sicuri che non ci farà mancare il suo hamburger e la sua calorosa accoglienza.