«I signori hanno scelto?». Il cameriere si avvicina al tavolo e rivolge la classica domanda ai clienti che hanno appena richiuso il menu. È il momento delle ordinazioni. O meglio: lo era, e tutti speriamo che tornerà presto ad esserlo. Per ora però non è così: abolito il menu cartaceo, le scelte vanno fatte sulla base di un “catalogo” digitale. Una situazione condivisa da ristoranti, pizzerie, trattorie, ma che interessa anche i servizi da asporto e di consegna a domicilio. Di tutto ciò si sono occupati in queste settimane di clausura alcune aziende specializzate nel settore, che ora mettono le loro soluzioni a disposizione degli operatori e dei clienti.
Matteo Barro, fotografo e videomaker milanese da anni specializzato nei settori food e interior di ristorazione e hotellerie, propone SafeTable, un nuovo servizio che consente di presentare e consultare un menu digitale senza tablet, ma visualizzandolo sullo schermo del proprio smartphone, e senza APP, grazie a un semplice QRcode, che può essere inquadrato da un discreto supporto in plexiglas trasparente. «In questo modo – sottolinea Barro – è possibile mantenere l’importanza del cameriere al tavolo e l’eleganza del menu cartaceo».
Il progetto è nato dalla collaborazione di Matteo Barro ed Eva Offen, esperta del settore amministrativo e finanziario. L’obiettivo era mettere a punto un servizio che facilitasse la riapertura delle attività di ristorazione nel rispetto delle norme vigenti, differenziandosi per alcune caratteristiche da quelli già presenti sul mercato. In pratica SafeTable offre tre tipologie per la realizzazione della carta digitale: solo testo, con foto della categoria, con foto dei piatti, oltre a infinite le soluzioni grafiche e 12 lingue in cui è possibile la traduzione. A format deciso, SafeTable crea il menu digitale, il QRcode, le credenziali di accesso e invia le istruzioni con video-tutorial. Un adesivo SafeTable da esporre in vetrina con stampa del QRcode rende possibile la consultazione del menu dall’esterno. Il servizio fornisce anche gli espositori in plexiglas trasparente, facilmente lavabili e igienizzabili, personalizzabili, dove stampare il QRcode, da posizionare sui tavoli. Il ristoratore può inoltre cambiare in totale autonomia i piatti che compongono la carta.
SafeTable offre inoltre la possibilità di servizi fotografici professionali per le carte digitali, per il sito del ristoratore o per la gestione di pagine social. «In questo modo – spiega Barro – SafeTable punta alla personalizzazione della carta digitale senza la necessità di scaricare una APP. La presenza del maître, patron o sommelier che consiglia il cliente resta fondamentale. SafeTable non intende sostituire l’elemento umano perché crede nella concezione per cui il ristoratore resta l’anima del ristorante».
Ovviamente la proposta di Matteo Barro non è la sola. Da Salsomaggiore, nel cuore della Food Valley, arriva Mordy.it: il menu a portata di smartphone, piattaforma totalmente gratuita che trasforma i menu di ristoranti e bar in formato digitale attraverso un codice QR. L’iniziativa parte da Massimo Ceriati e Christian Viaggio e punta a sostenere il settore della ristorazione nel delicato momento della ripartenza nel rispetto di tutte le condizioni di sicurezza. «Così, io e Christian Viaggio, in collaborazione con lo staff di Studio Réclame – spiega Massimo Ceriati, Art Director di Studio Réclame – abbiamo ideato una soluzione comoda e gratuita per rendere i menu digitali alla portata di tutti, attraverso un semplice codice QR da esporre in vetrina o sui tavoli del locale. I clienti, inquadrando il codice, potranno visualizzare direttamente sul loro smartphone il menu o il listino prezzi, rispettando così le norme igieniche di sicurezza: una modalità che potrà perdurare anche in futuro».
Attraverso Mordy.it tutti i gestori possono registrare gratuitamente il proprio locale, creare il menù digitale e aggiornarlo in qualsiasi momento. Il QRcode esposto sui tavoli e nelle vetrine dei locali può essere inquadrato con lo smartphone dai clienti, che possono scorrere il menu, che può essere condiviso anche sui social network e attraverso Whatsapp. Per usufruirne non è necessario scaricare nessuna app.
La digitalizzazione in tempi di coronavirus non si ferma però ai menu per le consumazioni ai tavoli, per l’asporto o la consegna a domicilio. L’online può essere fondamentale anche per le prenotazioni o per conoscere la situazione di affollamento di un locale. Perché, prima di partire da casa rischiando di imbarcarsi in una coda interminabile anche solo per una pizza da asporto, è meglio sapere a cosa si va incontro.
E le prenotazioni online sono dunque alla base dell’idea di Quandoo. «Noi – spiegano i responsabili del servizio – siamo convinti che lavorare in questa direzione possa essere una soluzione valida perché siamo sicuri che le prenotazioni digitali possono fare la differenza in questo momento di ripartenza delle attività: migliore organizzazione dei turni per il personale, zero folla all’entrata, certezza per i clienti di trovare un tavolo senza dover aspettare e di andare sul sicuro in ristoranti che sono aperti. L’esperienza di Quandoo mostra quanto la digitalizzazione sia centrale nell’aiutare i ristoranti nella gestione degli spazi». Il che non significa soltanto prenotazioni. «Nella fase di riapertura – sottolineano – i ristoranti hanno più che mai bisogno di riallacciare i contatti con i clienti, far sapere loro che sono aperti. Senza canali online e una buona organizzazione del locale sarà difficile attrarre ospiti, farsi trovare facilmente su qualsiasi dispositivo, dare informazioni utili come menu e ultime novità».
La linea guida della proposta di Quandoo è tutta racchiusa nella convinzione che affidarsi a una piattaforma tecnologica per la gestione delle prenotazioni può rendere più immediata la comunicazione di informazioni verso gli utenti. Obiettivo: aggiornarli sulla disponibilità dei tavoli in base alle fasce orarie, far sì che possano consultare da subito il menu e i piatti disponibili ma anche scoprire eventuali servizi extra offerti dal ristorante (per esempio possibilità di ripiegare sul take away se il locale è pieno). La piattaforma fornisce, quindi, agli imprenditori una vetrina online sempre aperta, disponibile su app e web, attraverso cui informare i clienti in modo tempestivo e puntuale in modo da mantenere viva la relazione con i consumatori.
Le partnership di Quandoo con Google, Facebook, Instagram e WeChat consentono di amplificare la visibilità del locale, mentre i clienti possono prenotare un tavolo direttamente dalle piattaforme.
Menu digitali, prenotazioni online, informazioni alla clientela: per le consumazioni al tavolo, ma anche per l’asporto e la consegna a domicilio. Di quest’ultimo aspetto e si occupa Dischovery. Ed è su questo che hanno puntato Marco Simonini e Giuliano Vita, fondatori di Discovery, la start up specializzata nella creazione di menu per la ristorazione. Nati come fornitori di menu multilingua, di fronte all’emergenza Covid, hanno agilmente rimodellato la propria soluzione per rispondere alle nuove esigenze dei ristoratori. E oggi Dishcovery è una delle principali realtà a cui si sono già rivolti oltre 1200 ristoranti per attivare un servizio di menu digitali.
L’offerta dell’azienda bolognese copre tutte le tipologie di fruizione del cibo cucinato da un ristorante: delivery, take away e consumazione sul posto. Come funziona? Il ristoratore comunica a Dishcovery il proprio menu che viene digitalizzato e reinviato sotto forma di link, in modo che possa essere condiviso via social, whatsapp, mail, sms. Il cliente effettua l’ordine che può essere spedito via whatsapp, mail o chiamando direttamente il locale. In fase di check out il cliente sceglie se vuole la consegna a domicilio oppure l’asporto. Per il delivery il cliente può scegliere se pagare alla consegna o con PayPal. Per la consumazione in loco il ristoratore che si rivolge a Dishcovery potrà stampare un QRcode che verrà posizionato sui tavoli. I clienti che potranno accedere al locale, faranno una scansione del QRcode, vedranno il menu, ordineranno dal tavolo e pagheranno anche dal tavolo. In questo modo l’unico avvicinamento con persone del ristorante sarà nel momento del servizio. Il servizio di digitalizzazione dei menu di Dishcovery si rivolge a qualsiasi tipo di struttura del settore della ristorazione.
C’è, infine, chi si è specializzato nella creazione di menu per chi preferisce consumare il pasto o mangiarsi una pizza a casa propria. È il Menu Delivery di Passepartout: «Una soluzione leggera e conveniente, pensata per tutte le attività ristorative che stanno cercando un software per la sola gestione della consegna a domicilio e dell’asporto. Con Menu Delivery – assicurano i responsabili del servizio – i clienti del locale possono ordinare facilmente tramite app o browser ed effettuare il pagamento in maniera sicura online. Tutti i dati relativi agli ordini vengono automaticamente registrati nel software di cassa». Attraverso l’app per l’asporto e le consegne a domicilio è possibile garantire un servizio sempre puntuale, trovare nuovi clienti e imparare a conoscere le loro abitudini; inoltre i monitor installati consentono di comunicare con lo staff e i clienti e i pagamenti elettronici sono garantiti da 3D Secure.
«Insomma – garantiscono – una soluzione rapida e conveniente per le attività del Food & Beverage. Menu Delivery permette di mantenere il controllo sugli ordini e sulle preferenze dei clienti senza affidarsi a costosi intermediari e garantendo sempre il miglior servizio, con la massima puntualità. Inoltre, grazie alle funzionalità avanzate, disponibili nel gestionale, è anche possibile utilizzare dei monitor per condividere gli ordini e la loro priorità con il personale in cucina e altri monitor, in sala o al bancone, per informare i clienti della loro posizione in coda durante i servizi di take-away».