Tratto dall’Accademia della Crusca
di Vittorio Coletti
Una lettrice ci chiede quale sia l’abbreviazione da scegliere per indicare un servizio aperto 24 ore su 24, tra 24/24, h24 o 24h su 24; un’altra domanda se sia corretto leggere h24 come “acca ventiquattro” anziché “ventiquattrore”.
Risposta
L’abbreviazione di ora è la h iniziale minuscola del latino hora (e non dell’inglese hour) e dovrebbe seguire il numero (18h= sei del pomeriggio) e non precederlo, allo stesso modo della m di minuto (es.:18h,30m). (Tra parentesi: in latino hora seguiva il numero ordinale che la indicava). Bisognerebbe dunque evitare la sequenza h24 e a maggior ragione H24, che, in ogni caso, solo un lettore automatico male addestrato o un giornalista incompetente può leggere “accaventiquattro” e non, come si deve, ventiquattrore.
Oggi, in verità, si nota sempre più spesso h anteposto, specie quando non indica le ore del giorno, ma un monte ore, una somma di ore: “il corso dura h 60”. Quanto al modo migliore per scrivere sinteticamente che un servizio è aperto tutto il giorno, dopo il chiaro e persino ridondante 24 ore su 24 (basterebbe 24 ore), che non è poi troppo lungo, anche quelli indicati da una lettrice vanno bene, eccetto, a rigore, come detto, quelli con h anteposta e/o maiuscola; e quindi: 24h su 24 o 24h/24h.
Però, è ormai così frequente questo avviso che si finisce per omettere ogni abbreviazione di ora e si scrive 24/24, anche perché il riferimento non è alle ore 24 ma alle ventiquattrore, un’indicazione oraria della cui abbreviazione si è sentita l’esigenza in tempi recenti (da quando ci sono negozi, servizi ecc. aperti tutto il giorno) e che ha il vantaggio della brevità e della decifrabilità in qualsiasi lingua (allo stesso modo 7/7 è intuitivamente interpretato come “tutti i giorni”). Anche nei telegrafici messaggini è raro che si scriva: “partenza 18h,30m”, ma quasi sempre: “partenza 18,30”. Il fatto è che quello delle ore è ormai uno dei numeri che capita più spesso di scrivere e di leggere, interpretandolo (ad esempio sui display digitali) anche solo grazie all’ordine in una sequenza: 18:30:15 vale ore 18, minuti 30, secondi 15. Della h, pur corretta, si sente sempre meno la necessità.