Secondo un articolo del Financial Times, la crisi provocata dal covid-19 costringe le aziende energetiche a svalutare gli investimenti nei combustibili fossili la qual cosa potrebbe essere l’inizio del passaggio effettivo all’energia pulita.
In passato, argomenta il quotidiano inglese, durante le precedenti crisi energetiche, al crollo dei prezzi non corrispondeva un crollo della fiducia delle aziende nei propri investimenti che anzi si manteneva stabile. Oggi le cose potrebbero andare diversamente in quanto la pandemia lascia effetti che si faranno sentire a lungo e le aziende che pur hanno preso misure per fronteggiare l’immediatezza della crisi iniziano però anche a guardare il proprio futuro in un’ottica di lungo termine.
In Europa, per esempio, mentre si concentrano sul crollo delle entrate a causa del covid-19, le aziende sono sempre più convinte che l’esito di questo periodo di crisi velocizzerà la transizione verso combustibili più puliti.
Dunque, oggi, nonostante le vaste riserve di idrocarburi mai estratti né bruciati, prosegue l’articolo, molti capi di queste aziende ammettono che parte delle loro attività potrebbero smettere di essere redditizie anche se temporaneamente la domanda potrebbe tornare a crescere e molte aziende cercheranno di portare nelle proprie casse quote di questa crescita.
Ma sappiamo qual è l’eredità lasciata da oltre un secolo di estrazione di petrolio e gas? Sappiamo che questa attività ha lasciato in tutto il mondo milioni di pozzi abbandonati molti dei quali liberano nell’aria e nell’acqua sostanze inquinanti?
Nel 2019 il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico ha chiesto ai governi di trovare e mappare i pozzi abbandonati che minacciano l’ambiente in quanto rilasciano metano, un gas serra che contribuisce alla crisi climatica, per misurare appunto le emissioni degli agenti inquinanti.
I governi di Russia, Arabia Saudita e Cina non hanno reso pubblico alcun dato, né sui pozzi abbandonati né sul metano emesso, Canada e Stati Uniti hanno invece raccontato un dato di fatto che se per il primo Paese non è preoccupante per il secondo invece è più serio in quanto ha censito 3,2 milioni di pozzi abbandonati che nel 2018 hanno emesso 281mila tonnellate di metano. Si tenga conto tuttavia che i dati statunitensi sono incompleti poiché mancano all’appello tutti quei pozzi che non sono mai stati registrati come per esempio quelli dello stato di New York che risalgono alla fine dell’ottocento.
Secondo l’agenzia di stampa Reuters la pandemia potrebbe aggravare la situazione via via che la riduzione dei prezzi farà fallire molte aziende del settore, queste potrebbero abbandonare i pozzi senza chiuderli.
Non mi stancherò mai di ripetere che il cambiamento epocale in cui siamo immersi è in primo luogo una sfida culturale. Per potersi affermare senza violenza prima che nella società, dovrà avverarsi nella coscienza delle persone. Sono proprio gli individui le cellule del tessuto sociale. È necessario cambiare, evolvere e arricchire la nostra personale prospettiva, per poi imprimere ai meccanismi che finora hanno regolato il tessuto sociale, culturale ed economico, quell’evoluzione che dobbiamo e vogliamo vedere accadere.
Per questo ognuno di noi deve capire se vuole essere protagonista attivo di questo cambiamento oppure preferisce subire passivamente gli accadimenti provocati dagli altri. Gli individui che hanno già operato questa scelta hanno maturato altresì il bisogno di condividerla con l’insieme. Questi wise innovators, questi innovatori responsabili, saranno coloro che porteranno l’attitudine al cambiamento nei luoghi di aggregazione per eccellenza: le aziende, le organizzazioni in cui molte persone viaggiano verso uno scopo comune, i luoghi che ancora oggi rappresentano un collegamento tra il singolo e la sua comunità di riferimento.
Per far sì che qualsiasi evoluzione positiva si realizzi, e abbiamo visto quanto e in che modo l’evoluzione del mondo dei combustibili è in atto, le aziende devono iniziare a occuparsi non solo del proprio vantaggio ma anche del vantaggio della comunità a cui fanno riferimento, cioè quello in cui operano e dal quale attingono le risorse. Il futuro sarà di quelle aziende che riusciranno a prendersi cura di sé stesse, dei propri clienti ma al contempo anche della collettività.