Cucina di bordoAlimenta Ancora: una giornata in laguna sulla Edipo Re

A bordo della storica imbarcazione che ha ospitato Pier Paolo Pasolini, il pittore Giuseppe Zigaina, ed è stata il rifugio per Maria Callas, oggi si cucina con sei purosangue della gastronomia veneziana. Per vivere Venezia in modo davvero inconsueto

L’acqua alta, i piccioni in Piazza San Marco (l’unica che poi qui esiste, le altre infatti si chiamano ‘Campo’), le maschere del Carnevale, vedere come lavorano il vetro a Murano, le instagrammabili casette colorate di Burano, l’aperitivo a Bellini o Spritz, la gita in gondola. Questi sono alcuni dei luoghi comuni, nel senso di affermazioni comunemente accettate, e comunque vere, con cui il turismo di massa ha ritratto Venezia. Di contro, c’è un altro tipo di visita che qui chiameremo esperienziale che fa scoprire “percorsi interni alla città valorizzando una forma di turismo sostenibile capace di dialogare in modo etico con la cittadinanza e l’ambiente circostante”.
Queste sono alcune delle parole riprese dal manifesto di Alimenta Ancora – Residence Kitchen, progetto promosso dalla Edipo Re in collaborazione con Alpes Inox e la partecipazione dell’Hotel Cipriani, in sinergia con i più identitari ristoranti di Venezia: Oro Restaurant, Alle Testiere, Al Covo, Antiche Carampane, Local e Glam.

Il soggetto promotore è una realtà culturale, sociale e imprenditoriale con base nel cuore della laguna di Venezia, e concretamente si tratta di una imbarcazione salvata al destino di degrado in cui versava in un porto della Croazia. Tra gli artefici di questo recupero Sibylle Righetti che, insieme a Enrico Vianello, il capitano, e Silvia Jop, direttrice artististica, è stata un’imprenditrice visionaria di un qualcosa in realtà sotto gli occhi di tutti: una Venezia autentica e senza giostre turistiche. «Per noi la barca non è più solo un mezzo di trasporto ma è diventa un luogo da abitare. Lungo la rotta è possibile conoscere la laguna e le persone occultate da un turismo non sostenibile e non responsabile». Per riqualificare l’idea stessa di turismo, a partire dal rispetto nei confronti del territorio, dei suoi prodotti e della qualità di vita degli abitanti, il team ha interpellato sei chef locali che a Venezia incarnano con successo questi ideali. «Dallo stellato (Oro con Davide Bisetto e Glam di Enrico Bartolini di cui Donato Ascani è l’executive chef) all’osteria (intesa come bacaro raffinato in alcuni casi segnalato sulla stessa Michelin) è un arco di confronto bellissimo. Significa vivere cucina, esperienze e relazioni come contaminazioni, in una accoglienza tout court un po’ come accadeva nell’antica Grecia quando si facevano conoscere i saggi del luogo ai pellegrini. Questo è un progetto che in primis fa stare bene lo chef salvandolo dall’individualità costruita intorno alla sua professione per immergerlo, invece, in una sorta di talk show dove l’esperienza è collettiva».

In passato luogo di ispirazione per grandi personalità del Novecento italiano, l’Edipo Re è stata anche spazio familiare e conviviale per artisti e intellettuali, nonché “backstage” di alcuni film; altresì, ha cullato l’amicizia di Pier Paolo Pasolini e del pittore Giuseppe Zigaina, divenendo poi rifugio per Maria Callas nel corso delle riprese di Medea. La bellezza, però, in questo caso ha un prezzo da pagare. Sebbene sia possibile articolare l’experience tra cooking class, tappe a scelta o meeting aziendali, concedersi questa escursione sulla storica imbarcazione a vela e a motore può andare dai 500 euro cadauno (per 7-8 persone) ai 3000 euro totali (per 2).

A partire dallo scorso luglio e fino ad autunno inoltrato, un calendario ricco di itinerari che in questi primi due mesi ha già contato 15 uscite. La giornata tipo è pianificata con orari e tappe: il resto è tutto molto spontaneo e naturale. Nessun menu impostato ma si cucina con quello che si trova durante l’uscita consultando poi una sorta di ricettario di bordo che i cuochi si sono tramandati in questi primi mesi. Inoltre, la spesa è a chilometro etico e si fa dalla barca stessa approvigionandosi da fattorie sociali per vini e prodotti, ad esempio con un passaggio a Sant’Erasmo per le verdure o nella scelta del pescato alla lenza, ringraziando il pescatore con un buon bicchiere di vino. «Per i cuochi che sono dei perfezionisti questo è un grandissimo regalo da fare a se stessi, e la persona che paga gode il doppio. Gli chef con cui collaboriamo sono i primi a mettersi in gioco adattandosi a una cucina galleggiante e cucinando scalzi senza la propria divisa».

Il diario di bordo continuerà fino a novembre per mostrare una laguna insolita e poco conosciuta: prossimo focus, dunque, sulla cacciagione che a Venezia è permessa da fine settembre a ottobre, per vivere lo scenario veneto-lagunare come in un quadro di caccia del Carpaccio.

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