Quella che si sta per varare è «una manovra fortemente espansiva, tutt’altro che concentrata su misure di corto respiro». Lo dice il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in un’intervista al Sole 24 Ore. E nonostante la ripresa della pandemia, assicura il ministro, la previsione macroeconomica presentata nella Nadef resta valida.
I rischi al ribasso certo esistono ma – spiega Gualtieri – «per quanto riguarda il 2020 il -9% che stimiamo sui dati annuali del Pil si basa su un forte rimbalzo nel terzo trimestre, che alla luce dei dati più recenti appare altamente probabile e potrebbe anche risultare superiore alle nostre stime, seguito da una crescita solo lievemente positiva nel quarto». La previsione per l’ultimo trimestre, invece, «è compatibile con variazioni lievemente negative di alcuni indicatori mensili nei mesi autunnali dovuta a un aumento dei contagi. Se riusciremo a contenere la ripresa delle infezioni da Covid-19 con misure selettive, sono fiducioso che i risultati del 2020-2021 non saranno lontani da quanto previsto – spero migliori – per quanto riguarda il 2021».
In aggiunta ai 24 miliardi della manovra, il Tesoro prevede poi l’anticipazione – che non impatta sul debito – di 15 miliardi di risorse del Next Generation Eu, che saranno poi rimborsate dalla Commissione quando il programma verrà approvato a Bruxelles. Ci sono poi i 31 miliardi prodotti dai decreti anti crisi varati durante l’emergenza. Il totale delle risorse complessivamente mobilitate per il 2021 ammonta a 70 miliardi, ricorda Gualtieri.
E tra i progetti del Recovery Plan italiano che vedranno la luce già nel 2021, Gualtieri elenca «il nuovo piano di Transizione 4.0 rafforzato» e poi «i principali progetti infrastrutturali» e «quelli legati alla decarbonizzazione, alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, alla banda ultralarga, alle infrastrutture sociali, che naturalmente saranno completati nell’orizzonte pluriennale del piano».
Nessun accordo nella maggioranza, invece, sulla formula della riforma fiscale. Ma Gualtieri conta di far partire l’assegno unico per i figli già a luglio 2021 come primo tassello della riforma.