BorsaPiazza Affari diventa italo-francese

London Stock Exchange conferma la vendita al consorzio paneuropeo Euronext per 4,325 miliardi di euro. L’offerta della cordata, che vede coinvolti anche Intesa Sanpaolo e Cassa depositi e prestiti, è stata preferita a quella di Deutsche Börse e della svizzera Six

DAMIEN MEYER / AFP

Piazza Affari passa in mano italo-francesi. Il London Stock Exchange conferma la vendita di Borsa Italiana al consorzio paneuropeo guidato dai francesi di Euronext per 4,325 miliardi di euro. L’offerta della cordata, che vede coinvolti anche Intesa Sanpaolo e Cassa depositi e prestiti, è stata preferita a quella di Deutsche Börse e della svizzera Six.

Come si legge in una nota, il supporto di Cassa depositi e prestiti (tramite Cdp Equity) e Intesa Sanpaolo come investitori strategici sarà forte, con l’impegno di lungo termine di sostenere la crescita di Borsa Italiana, attirare pmi ai mercati di capitali e sostenere le ambizioni di crescita di Euronext. L’Italia rappresenterà il singolo mercato più rilevante della nuova Euronext, con circa un terzo dei ricavi e degli occupati complessivi.

Fin dal primo momento la trattativa era apparsa avviata senza problemi. I tempi, che sulla carta avevano previsto la scadenza di metà ottobre per dare l’esclusiva, sono stati accelerati. E l’operazione si è conclusa prima del previsto. Nelle prossime ore è previsto un aumento di capitale, che porterà Cdp Equity al 7,3% dell’azionariato di Euronext (al pari della Caisse des Dépôts et Consignations) e Intesa Sanpaolo a circa il 2,2%. A Cdp spetterà la presidenza della holding.

La mossa del London Stock Exchange è finalizzata in realtà ad avere l’ok dell’Antitrust europeo e ottenere quello che è il suo obiettivo principale: ovvero l’acquisto dell’americana Refinitiv. Una acquisizione che la porterà più che a raddoppiare le dimensioni. Per avere il via libera di Bruxelles, era indispensabile che Lse cedesse Mts, il mercato all’ingrosso dei titoli di Stato italiani. Ma alla fine Lse, dopo il pressing politico di Roma, ha deciso di vendere in blocco non solo Mts ma anche la controllante Borsa Italiana e anche le società collegate. Era questo l’obiettivo del governo, che aveva alzato le difese contro potenziali scalate ostili intorno a Borsa spa, dando alla Consob il diritto di veto.