Guerriglia Protesta sì, rivolta sconsiderata no

I ristoratori milanesi prendono le distanze dai gruppi che hanno lanciato bombe carta e causato danneggiamenti in corso Buenos Aires: lo scontro deve essere civile e la protesta non può essere strumentalizzata per creare il caos

Con una lettera al Sindaco Sala e al Prefetto e Questore di Milano Il Comitato della Ristorazione che riunisce bar, pub, ristoranti, pasticcerie, gelaterie di Milano e Provincia, e ha nei mesi scorsi messo in atto varie proteste per i continui decreti che colpivano il settore oggi non ci sta, e «coeso nel suo operato, si dissocia con forza dai fatti avvenuti ieri sera per le strade della città, e segnala a chi di competenza che nessun rappresentate diretto o indiretto del settore ha preso parte ad alcun disordine».

I disordini di lunedì sera hanno infastidito moltissimi seri professionisti del settore, che non si sentono in alcun modo rappresentati da quella guerriglia urbana senza senso e senza capi, che è andata a colpire proprio le vetrine di quei colleghi colpevoli solo di avere un locale nei pressi degli assembramenti non autorizzati.

Nonostante la situazione per molti locali sia decisamente al limite, il comitato sente di dover prendere le distanze da quanto accaduto: «Il settore si è sempre distinto per responsabilità e come dimostrano gli incontri avvenuti in passato con i nostri rappresentati a Palazzo Marino così come ieri in Prefettura, ha sempre lavorato insieme alle Istituzioni per poter gestire al meglio questa situazione di emergenza.
La Salute pubblica è per noi prioritaria e faremo tutto ciò che necessario affinché si possa tornare quanto prima a gioire di una vita sociale nei limiti della normalità del momento, e come siamo insieme alle Istituzioni Comunali, Regionali e Governative in questa lotta, così ci aspettiamo che le stesse siano di immediato e deciso supporto per la nostra categoria, così fortemente in prima fila e colpita da questa emergenza».

 

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter