LA TRINCEA DEI LICENZIAMENTI
Il divieto di licenziare deve cadere o no? Giuseppe Conte ha convocato i sindacati per mercoledì 28 ottobre, dopo che il primo incontro con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e quella del Lavoro Nunzia Catalfo si è concluso con un nulla di fatto. Il governo propone di prorogare il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio, quando scade lo stato d’emergenza. I sindacati non vogliono sentire ragioni e chiedono di allungarlo anche per le 18 settimane di cig aggiuntive, e cioè fino a marzo. «Siamo pronti allo sciopero», ripete Landini.
Parti distanti Dalla Uilm è arrivata pure la proposta di una proroga del blocco per tre anni in cambio del rinvio per lo stesso periodo del rinnovo dei contratti coi relativi aumenti retributivi. Confindustria, che vorrebbe eliminare il “tappo” quanto prima, ha risposto che le imprese preferiscono pagarsi la cassa da sole pur di non avere più le mani legate.
Sfida a Cinque Stelle E l’interlocutore privilegiato degli industriali sembra essere il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Il blocco è «insostenibile», ha detto. Sul fronte opposto la ministra Catalfo, molto più incline ad assecondare le richieste dei sindacati. Al Festival del Lavoro, la ministra ha detto che «si sta valutando» di agganciare il divieto di licenziare alla proroga della cassa.
Tassa sui tagli Tra le ipotesi di mediazione, oltre al divieto per i licenziamenti collettivi, si è ipotizzato un contributo aggiuntivo a carico delle imprese che decidono di tagliare, che servirà ad alimentare un fondo per le politiche attive. Un’idea che Confindustria ha già rispedito al mittente. E che non è piaciuta nemmeno all’opposizione.
Il tappo L’Italia è l’unico Paese europeo ad aver attuato questa misura. Nel 2019, ogni trimestre ci sono stati tra i 100mila e i 140mila licenziamenti per motivi economici di persone con contratti a tempo indeterminato. Secondo i dati dell’Inps, nel quadrimestre marzo-giugno il blocco ha portato a un calo dei licenziamenti del 44% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Quelli economici sono scesi del 72% nel secondo trimestre.
La proposta Pietro Ichino su Lavoce.info scrive che anziché congelare le eccedenze di forza-lavoro, andrebbe sostenuta la transizione dalle aziende in crisi a quelle che cercano manodopera e non la trovano. Che sono più di quante si pensi.
PAZIENTE ITALIANO
Il quarto decreto Dopo le chiusure previste dall’ultimo dpcm, tra oggi e domani arriverà il decreto novembre, rafforzato per indennizzare i settori colpiti dal nuovo semi-lockdown. Tra le attività a cui verranno destinati gli aiuti a fondo perduto, entrano anche le imprese con fatturato sopra i 5 milioni, portando la platea dei beneficiari a 300-350mila imprese. Il nodo vero saranno le risorse necessarie per il provvedimento, che prevede anche alla proroga della cig di dieci settimane per le imprese che l’hanno già esaurita. L’aggiunta di altre otto settimane dovrebbe arrivare poi con la manovra.
Top secret Mentre ormai appare certo che il piano europeo Next Generation Eu arriverà non prima dell’estate, in Italia Palazzo Chigi ha imposto la massima segretezza sui progetti del Recovery Plan. Quello che si sa è che per gli investimenti principali è in arrivo una squadra di super-commissari. E intanto, davanti alla seconda ondata del virus, il vicepresidente della Commissione Ue Dombrovskis ha detto che l’Europa è pronta a dare altri aiuti se la recessione dovesse peggiorare. Mentre prende piede l’ipotesi di un Recovery Fund permanente.
Promossi (con riserva) Standard & Poor’s ha confermato il rating sovrano dell’Italia a BBB e migliorato l’outlook da negativo a stabile. Ma, al di là dei proclami nel governo, per il giudizio dell’agenzia sono stati decisivi gli aiuti della Bce e i massicci fondi in arrivo da Bruxelles.
Sotto il materasso Secondo i dati dell’Abi, a settembre sui conti correnti italiani erano depositati 1.682 miliardi, l’equivalente del Pil. A bloccare la liquidità in banca, i timori del Covid ma anche lo stop ai pagamenti fiscali.
Scontro agile Nell’ultimo dpcm lo smart working viene «fortmente raccomandato» ai datori di lavoro privati. Per la pubblica amministrazione, invece, la ministra Dadone ha firmato un decreto che prevede che almeno la metà dei dipendenti pubblici lavori da remoto, chiedendo alle amministrazioni più attrezzate di superare anche questa soglia. Un «atto unilaterale» per i sindacati, che hanno proclamato lo stato di agitazione, chiedendo maggiori risorse per i rinnovi contrattuali (secondo le sigle manca 1 miliardo). E pure le imprese non sono contente: “Così i servizi rischiano di paralizzarsi”.
Bollettino di guerra Secondo un’indagine dei Consulenti del lavoro, tra il 2020 e il 2021, il sistema delle pmi italiane potrebbe perdere circa 1 milione di posti di lavoro. Secondo i dati dell’Inps, invece, da gennaio a luglio sono venuti a mancare già 800mila posti di lavoro rispetto allo scorso anno. Tutti a termine, ovviamente.
ARIA DI CRISI
Ok il prezzo è giusto Si apre una settimana cruciale per il destino di Aspi. Dopo il rifiuto di Atlantia, l’offerta vincolante di Cdp e dei fondi dovrebbe arrivare entro martedì 27 ottobre. Ma ci sono ancora molte incognite da chiarire, a partire dalla revisione dei pedaggi che gli automobilisti pagheranno al casello. La definizione delle tariffe inciderà infatti sul prezzo da assegnare ad Aspi.
Vietnam Whirlpool Dopo 18 mesi, la situazione non è cambiata: la multinazionale ha confermato che il 31 ottobre la produzione su Napoli cesserà. La situazione nello stabilimento è molto tesa. Ma al di là degli annunci dei ministri Cinque Stelle, nei mesi scorsi si è fatto poco per salvare i 400 lavoratori. Ora Conte potrebbe convocare l’azienda e i sindacati sperano in un intervento dello Stato, magari attraverso il coinvolgimento di Leonardo.
Dissidenti Dopo la firma del contratto del settore del legno, si allarga la platea delle aziende alimentari che stanno siglando accordi di rinnovo dei contratti contro il volere della presidenza di Confindustria.
Bassa velocità Dopo le dichiarazioni di Montezemolo – «Senza aiuti Italo chiude» – il governo (con cinque mesi di ritardo) ha approvato il decreto attuativo per l’erogazione di 1,2 miliardi di ristoro alle imprese del trasporto. Il provvedimento non è comunque risolutivo: dal 3 novembre Italo ridurrà i treni a 60 al giorno.
LAVORO IN QUARANTENA
In punta di diritto È tornata in Italia la polemica sull’Inail e i contagi ritenuti “infortuni sul lavoro”. Restano molte incertezze, come la verifica se il contagio sia effettivamente avvenuto sul luogo di lavoro o no, visti i tempi di incubazione del virus.
Smart sopra Berlino La Germania punta a legalizzare e regolare il diritto a lavorare a distanza. “La domanda è come possiamo trasformare il progresso tecnologico in progresso non solo per pochi, ma per molti”, ha detto il ministro del Lavoro Hubertus Heil. Ieri al festival delle Clap si è tenuto un incontro sulle regole che servono in Italia, con le testimonianze degli smart worker di diversi settori.
Mamma Europa Mercoledì la Commissione europea presenterà una proposta di direttiva sul salario minimo, con l’obiettivo di spingere gli Stati membri ad assicurare salari adeguati a condizioni di vita dignitose.
Robocalisse? Secondo il World Economic Forum, il ricorso ai robot – complice anche il Covid – entro il 2025 potrebbe cancellare 85 milioni di mansioni a livello globale, ma a fronte di 97 milioni di nuove posizioni che si aprirebbero.
New Normal Un gruppo di studenti britannici – su iniziativa di un’associazione locale – si è trasferito a studiare da remoto, per un trimestre, a Belmonte Calabro, paesino calabrese a rischio spopolamento. Da mesi cresce la domanda residenziale nel Mezzogiorno e nei centri medio-piccoli. Ma servono banda ultralarga e servizi.
LETTURE
Oltre l’emergenza L’ex viceministro del Lavoro Michel Martone e altri 27 esperti spiegano in un libro perché il lavoro da remoto ha bisogno di una sistematizzazione. E come il governo ha trascurato la trappola della produttività.
Prendere appunti Nel libro “Il tuo capo è un algoritmo” (Laterza), Antonio Aloisi e Valerio De Stefano avanzano dieci proposte per un sano rapporto tra lavoro e tecnologia, dai nuovi contratti di lavoro subordinato alla portabilità del rating online. Qui la presentazione del libro con gli autori.
PROMEMORIA Giovedì si tiene la riunione del consiglio direttivo della Bce. Nello stesso giorno, l’Istat diffonde i dati sulla fiducia di consumatori e imprese a ottobre. Il 28 e il 29 ottobre, si riunirà anche il Consiglio dei ministri dell’Oecd sulle priorità per la ripresa dalla pandemia. Venerdì 30 ottobre arrivano i dati italiani su occupati e disoccupati a settembre.
ps: Da sabato 24 ottobre è in edicola a Roma e Milano il nuovo numero de Linkiesta Paper, con quattro dorsi autonomi: il primo sull’America, il secondo sull’Europa, il terzo sulla cultura del cibo, il quarto sul futuro del lavoro. Si può ordinare anche online!
Buona settimana,
Lidia Baratta
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