La scienza acceleraA che punto è la corsa al vaccino anti Covid

In Europa ci sono almeno 10 milioni di fiale già pronte. Diventeranno 20 entro la fine dell’anno e di queste, almeno 3 sono destinate all’Italia. Di Maio annuncia le vaccinazioni già nel 2021, ma è lo stesso che ha annunciato la fine della povertà. Senza l’ok dell’agenzia europea del farmaco servono a poco

Yasin AKGUL / AFP

In Europa ci sono almeno 10 milioni di dosi di vaccino contro il Covid-19 già pronte. Diventeranno 20 entro la fine dell’anno e di queste, almeno 3 sono destinate all’Italia, scrive Il Messaggero. Tutto risolto? No. La fase 3 della sperimentazione del trattamento, per quanto accelerata e in fase avanzata, è ancora in corso e tutt’altro che certa.

«Entro fine anno avremo le prime dosi di vaccino e da inizio del 2021 inizieremo le vaccinazioni», ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. «Dobbiamo fare gli ultimi sacrifici per avere le prime dosi entro fine anno e partire con il vaccino».

Il vaccino in questione, su cui puntano sia l’Italia sia l’Europa, è quello ideato dall’Istituto Jenner di Oxford, sviluppato grazie al contributo di Irbm di Pomezia, e realizzato insieme alla multinazionale di biofarmaceutica britannia-svedese AstraZeneca. Ma ci sono ancora molti step da superare. Anzitutto, manca l’autorizzazione dell’Ema, European Medicines Agency, che però ha già cominciato il “rolling review”, ovvero la “revisione continua” con cui si stanno esaminando i dati della sperimentazione forniti dai produttori.

E la produzione, a rischio perché le dosi non potranno essere utilizzate se ci sarà la bocciatura del Chmp – il comitato delle medicine per l’uomo dell’Ema – è già cominciata. L’obiettivo è averne a disposizione un quantitativo importante in caso di successo, vista l’emergenza. E la speranza è di avere il via libera nel giro di un mese. Ma non è scontato.

Presso il proprio stabilimento di Anagni, invece, Sanofi lavorerà al processo di formulazione, infialamento e confezionamento del proprio candidato vaccino, entrato ai primi di settembre nella fase I/II di sviluppo. Sanofi prevede di passare alla fase 3 entro dicembre 2020, puntando a una produzione globale di un miliardo di dosi nel 2021.

L’Ema, intanto, ha avviato il “rolling review” anche per un altro vaccino prodotto da BioNTech in collaborazione con Pfizer. E a Roma c’è un altro vaccino tutto italiano nella fase sperimentale, prodotto da ReiThera, la cui sperimentazione sull’uomo sta proseguendo allo Spallanzani. Altro candidato al vaccino italiano, poi, è quello di Takis.

Attualmente, sono dieci i vaccini nel mondo arrivati alla fase 3 della sperimentazione: quattro cinesi (Sinovac, Bejing Institute-Sinopharm, Wuhan Institute-Sinopharm e Cansino Biological), Oxford-Irbm-AstraZeneca, quello americano di Moderna-Niaid, il russo di Gamaleya, Novavax (Usa), J&J (Usa) e BionTech-Pfizer sviluppato tra Germania e Stati Uniti insieme alla cinese Fosun Pharma. Ma sui tempi di disponibilità delle prime dosi non c’è ancora alcuna certezza.

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