Manovra fantasmaLa legge di bilancio da riscrivere: ora si rischia più deficit

Approvata il 18 ottobre “salvo intese”, non è ancora stata trasmessa al Parlamento. Prima servirà un nuovo vertice tra Conte e maggioranza per sciogliere i nodi. E, con le chiusure regionali che peggiorano, ritorna sul tavolo il Mes

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

La legge di bilancio 2021 slitta ancora. Dopo una riunione tenuta ieri al Tesoro, servirà un ulteriore passaggio in un vertice di maggioranza. Nonostante, come confermato dal viceministro Antonio Misiani, l’impegno del governo sia quello di inviare il testo al Parlamento entro questa settimana, i ritardi continuano ad accumularsi.

La legge di bilancio è stata varata il 18 ottobre “salvo intese”. Di solito arriva in Parlamento in una settimana, dieci giorni al massimo. Ma stavolta non ha ancora oltrepassato le porte di Montecitorio. Dalle opposizioni comincia a montare la protesta, domandandosi poi quanto tempo resterà per discutere il provvedimento da approvare obbligatoriamente entro il 31 dicembre. Con la forzista Maria Stella Gelmini che comincia a parlare del rischio di una «cancellazione della sessione di bilancio».

Anche perché stanno per entrare nel vivo della discussione altri due provvedimenti economici appena varati dal governo nel giro di una settimana, ovvero il decreto ristori uno e il decreto ristori bis. Con un lungo elenco di categorie che premeranno per rientrare negli aiuti del governo.

Ma se il terzo trimestre ha fatto registrare un rimbalzo del Pil sopra le attese, il tema sul tavolo dell’esecutivo ora è cosa aspettarsi dal quarto trimestre, che sarà sicuramente in caduta viste le nuove chiusure. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in linea con le previsioni della scorsa settimana della Commissione europea, ha già detto che le stime di crescita del prossimo anno andranno riviste. E l’Ufficio parlamentare di bilancio ha fatto sapere che gli effetti negativi sul Pil del quarto trimestre potrebbero andare dai tre punti percentuali agli otto punti nel caso dello scenario più sfavorevole, con una ricaduta di uno o due punti complessivi nel 2020.

Di conseguenza anche il deficit potrà allargarsi, con la conseguente necessità di andare alla ricerca di altre risorse. Ecco perché, con molta probabilità, sarà necessario un nuovo intervento per aumentare il deficit, con la richiesta di un nuovo scostamento di bilancio al Parlamento.

Ma nel dibattito interno alla maggioranza, ora che la coperta si accorcia, ritorna anche la discussione sulla linea di credito del Mes dedicata alla sanità. Anche perché il passaggio da zona gialla a zona arancione di altre cinque regioni, più la Campania su cui si deciderà oggi, significa risorse aggiuntive per i ristori.

Senza dimenticare il pericolo di un lockdown generale per l’intero territorio nazionale dopo il 15 novembre, chiesto a gran voce dai medici. L’ipotesi del periodo natalizio con le attività chiuse, come scritto nella Nadef, potrebbe costare all’Italia 110 miliardi di euro e rappresentare un altro colpo per il Pil nazionale.

I grillini, con una dichiarazione dei deputati della Commissione Finanze, chiedono di allargare la platea dei ristori. Ma ancora non vogliono sentir parlare del Mes. Se ne parlerà, forse, dopo gli Stati Generali.

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