LetterineQuasi tempo di regali

Dieci cose da assaggiare, bere, guardare o regalare, per preparasi al Natale o per viziarsi un po’ in vista dell’inverno e per rallegrare le zone rosse o tendenti tali

Lo spazio di 10 Cose nasce per suggerirvi idee e darvi consigli su oggetti, ristoranti, ricette, temi, film, podcast e chi più ne ha più ne metta. All’arrivo del periodo natalizio perdonateci una variante decisamente rossa e oro, con più renne e palline che altro. Poi torniamo normali, ma al momento ci pare che la leggerezza passi anche da un albero pieno di festoni.
È quasi Natale 
Da metà novembre è ufficialmente aperta la stagione del Natale, anche nel 2020. A prescindere dal cibo, non posso che iniziare a pensare a come decorare casa e tavola, per rendere sempre più accogliente e a tema. Sì, confesso, ho un debole per tutto ciò che riporta la mente a renne, babbo Natale, ghirlande e lucette. Quell’immaginario un po’ kitsch che fa tanto bene all’anima dei non Grinch.
Qualche pallina per l’albero di Natale nuova non può mancare, e per quest’anno ho deciso che adoro queste.
Lo spazio regali di Anthropologie rimane un tunnel dal quale fatico a uscire indenne. Tipo: posso forse fare a meno del Bake and Take Gingerbread Gift Kit?
Uno zucchero d’uva liquido 
Siamo da decenni alla ricerca di uno zucchero dolce come il bianco ma con meno calorie e un carico glicemico inferiore. Lo zucchero d’uva Swicily  100% naturale va in questa direzione, e ha il vantaggio di essere liquido, quindi adatto a miscelazioni e preparazioni calde e fredde.
Per ogni bottiglietta vengono usati 2 chili d’uva biologica siciliana, priva di OGM, senza conservanti aggiunti o prodotti chimici, e questa semi magia contiene meno di 20 kcal per porzione.
Con un tocco etico fin dalla confezione, bianca e decorata con rondine, ancora e salvagente: Swicily destinerà parte dei suoi profitti a sostegno di due cause, la lotta per un mare più pulito e progetti di sostegno a chi solca il mare nella disperazione e ha bisogno di accoglienza.
Un tronchetto che si crede un panettone
Non è ancora tempo di consigliarvi panettoni, arriveranno e saranno una valanga, preparatevi. Ma l’Inglimotto è un’altra cosa, perché se l’impasto è “tipo” panettone, al posto di uvetta e canditi ci sono marmellata di zucchine verdi siciliane, tipica di Canicattì, pistacchi e agrumi. Una storia di famiglia, nata nel 1964, e oggi nelle salde mani di Giovanni. Il passato è lì, patrimonio rispettato e custodito con cura, ma l’orizzonte è ampio: la voglia di sperimentare, di scoprire nuovi paradigmi dolciari, di seguire le proprie intuizioni è un continuo stimolo a evolversi e a definire uno stile originale e riconoscibile. Se riuscite ad aprire senza fare acquisti il sito della pasticceria avete una volontà più ferrea della mia.
Da guardare 
Una piattaforma di streaming culinario  creata in Israele spera di diventare la Netflix per i cuochi. YesChef offre la possibilità di entrare in contatto con alcuni dei migliori chef del mondo in una combinazione di narrazione di documentari e lezioni di cucina. Accesso illimitato a tutto il data base con un abbonamento a 10 euro al mese. Non so se funzionerà, ma il video promo con suoni accattivanti, immagini patinate e narrazioni appassionanti fa ben sperare. Il fatto che per l’Italia abbiano scelto Dario Cecchini fa pensare che sarà un contenuto molto americano-centrico. Ma per tutte le altre nazioni sono sicura che c’è materiale piacevole per tutti.

La panacea di tutti i mali

Ho scoperto il cioccolato Valrhona quando ho iniziato a frequentare i laboratori di pasticceria dei miei amati pastry chef e ho sempre sognato di poter avere anche a casa i loro cioccolati in mille varianti e con mille consistenze e gusti, da sgranocchiare ma anche da utilizzare per dolci da favola. Da oggi si può, perché l’azienda che ha sempre e solo lavorato per i professionisti ha aperto un ecommerce anche per gli appassionati, dove trovare ogni delizia che si possa immaginare. Il sito dà finalmente accesso all’acquisto degli ingredienti utilizzati da anni dai migliori pasticceri: i cioccolati iconici del brand come Guanaja, Dulcey, Caramelia e Jivara, ma anche la vaniglia biologica del Madagascar, i pralinati, e tanti altri prodotti. Lo chiamano “il luogo virtuale della gratificazione” e non potrei essere più d’accordo.

Coccole da bere

Che si abbia tutti bisogno di un po’ di tranquillità è evidente: anche a voi capita sempre più spesso di alzare la voce senza motivo o di sbottare come mai avreste fatto in una situazione normale? Non so se basteranno, ma le tisane di Wilden potrebbero essere buone compagne di pandemia: sono nelle intenzioni dei produttori un atto d’amore nei confronti della natura, un ritorno al “selvaggio”, attraverso una gamma che infonde benessere e promuove la sostenibilità. E se pensate che la tisana potrebbe non bastare, ci sono anche box con delizie varie con cui accompagnarla.

Tre idee (di marketing) che ci appassionano 
1. Uso moltissimo Instagram come vetrina virtuale dove scovare cose nuove e da dove cogliere trend e ispirazioni. Quando ho visto la foto del Toblerone personalizzato sono impazzita: questo cioccolato a triangolo che ha il difetto di rovinarmi il palato ogni volta che lo addento direttamente dalla confezione (!), ha però il pregio di ricordarmi l’infanzia, il nonno e la Svizzera dove si andava a comprare quando si faceva benzina subito dopo il confine. Comunque, un Toblerone con scritto Anna è un’emozione che mi piacerebbe provare.
2. Un’altra idea di marketing che mi fa pericolosamente pensare di cedere all’industria è il barattolino Sammontana versione natalizia. Che sapore ha il Natale? Forse proprio questo: tra panettone e fiocchi di neve, coccole e casa. Mica per niente l’hanno chiamato Spirito natalizio.
3. Avendo un debole per gli Oreo, non potevo che sobbalzare scoprendo che la ricetta segreta di questi biscotti scurissimi ripieni di candida crema è custodita per i posteri. Dal 2008, la Svaldbard Global Seed Vault in Norvegia è una delle ultime linee di difesa contro l’annientamento della vita vegetale sulla Terra. La struttura contiene oltre un milione di campioni di semi: se tutta la vita vegetale sul pianeta sparisse, da qui potremmo ripiantare tutto. Non so perché, ma dopo questo 2020 non mi pare un’ipotesi dell’irrealtà. Ma se volessimo salvare anche i biscotti? Oreo ha comprato un terreno proprio lungo la strada dallo Svaldbard Global Seed Vault e ha costruito il proprio Global Oreo Vault. Sto già meglio.
Il gin reale 
Ne avevamo parlato quest’estate, quando la Regina Elisabetta aveva proposto il suo gin per impinguare le casse di Buckingham Palace. Evidentemente il Principe Carlo aveva in mente una botanica diversa e ne ha creato uno tutto suo, usando per arricchirlo le erbe che coltiva personalmente. Pensavo di acquistarli entrambi e di provare a capire qual è il più reale dei due. Potrebbe vincere quello di Carlo, per una volta. Se non altro, in questo caso, proventi andranno a enti di beneficenza che sostengono l’istruzione, l’ambiente, l’inclusione sociale, la salute e il benessere. «Abbiamo creato Highgrove Gin come una squadra. Il risultato di questa collaborazione è uno spirito che rappresenta e incarna i giardini reali di Highgrove», ha detto Cory Mason, mastro distillatore che si è occupato della produzione. «È tradizionale, elegante, raffinato, ma con complesse note erbacee di un tradizionale giardino inglese. Come lo stesso Highgrove, è classico, ma c’è un elemento selvatico».
Il lievito da regalare 
Chi l’avrebbe mai detto che il lievito sarebbe diventato un graditissimo regalo di Natale: il virus ha fatto anche questo, sdoganando un prodotto considerato meno che commodity e trasformandolo nell’oggetto del desiderio di molti di noi. Si può scegliere di ricevere a casa il lievito madre, da curare come un bebè, oppure quello secco, più pratico, nella gift box di Ar.pa Lieviti dove oltre al lievito possiamo trovare tutti gli ingredienti per realizzare in casa il Panone, un dolce che ha origine nella comunità rurale di Molinella (BO) arricchito dal liquore e dalla mostarda, rigorosamente bolognese, cotto da secoli a ridosso delle feste di Natale. Si compra o si regala su Amazon.
Una festa virtuale
Non ne possiamo più di zoom-meeting ma le riunioni tra amici sono bandite e lo saranno ancora per un po’. C’è addirittura chi sta pensando di limitare il pranzo di Natale, normando anche chi avrà diritto di sedersi accanto a noi.
Per non farci cogliere impreparati possiamo prendere spunto dal Giappone, e organizzare una festa virtuale a tema, cogliendo lo spunto lanciato da due architetti di Tokyo che hanno inventato il Pecha Kucha
(chiacchiere, in giapponese, ndr.). Nasce per evitare le lungaggini delle presentazioni in power point, ma potremmo rivitalizzarlo in vesione game-party, chiedendo agli amici di raccontare una storia su un tema specifico che si decide tutti insieme. Come funziona? 20 foto da far scorrere e 20 secondi a disposizione per illustrare ciascuna immagine: totale, 6 minuti e 20 secondi di storia da costruire. Unica regola? Scegliere un tema che piaccia a tutti e soprattutto evitare a tutti i costi le parole più in voga nelle nostre normali conversazioni… coronavirus, lockdown, dati e terapie intensive.
UN EXTRA: I pacchetti regalo 
Sono completamente incapace di fare pacchetti regalo che abbiano un senso. La manualità non mi appartiene. Per questo mi esalto quando vedo qualcuno che li sa fare bene e tento di cogliere lo spunto per farlo anch’io, di solito con scarsi risultati. Ma stavolta voglio provare questo consiglio di Giovelab e tentare di dare un tocco artistico al mio Natale. Come dice lei: «Quando sfogliate i quotidiani, non lasciatevi sfuggire le belle pagine dedicate all’arte e alla cultura! Mettetele da parte e usatele per incartare i vostri regali: è #zerowaste e super originale….un vero #eserciziodibellezza!»
E poi almeno così i giornali servono a qualcosa. (!)

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