La delega ai servizi segreti al Partito democratico e il Viminale al Movimento Cinque Stelle. Secondo quanto riporta La Stampa, questa sarebbe la prima bozza del possibile accordo di maggioranza in vista del rimpasto che potrebbe realizzarsi a gennaio, dopo la verifica di governo che parte oggi con le prime consultazioni di Giuseppe Conte.
Il presidente del Consiglio vedrà alle 16.30 la delegazione dei Cinque Stelle e subito dopo quella del Pd. Nei prossimi giorni, gli altri partiti. Oltre ai capidelegazione e ai capigruppo, il premier ha chiesto che siano presenti anche i leader Nicola Zingaretti, Matteo Renzi e per i grillini l’invito sarà esteso anche a Luigi Di Maio.
Sul tavolo c’è anche il lavoro sul Recovery Plan e la governance del piano da realizzare con i 209 miliardi in arrivo da Bruxelles. La prima preoccupazione è il via libera alla legge di bilancio entro fine anno. Mentre per il rimpasto la questione è rimandata a dopo le feste natalizie. Ma il premier è riluttante ed è ancora convinto che un rimescolamento delle carte nell’esecutivo non serva.
Ma sarebbero già arrivati i consigli dei Dem. Andrea Orlando gli avrebbe suggerito di sostituire Riccardo Fraccaro, oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ma non necessariamente con un uomo del Pd. Quello a cui punta il Nazareno sarebbe la delega ai servizi segreti, che Conte ha tenuto per sé e che è tornata d’attualità dopo il tentativo di affidare – tramite un emendamento alla legge di bilancio – la gestione degli 007 a una fondazione presieduta dal premier stesso.
I vertici grillini invece avrebbero messo sul piatto il ministero dell’Interno o quello della Difesa. A sperare di salire al Viminale sarebbe l’attuale reggente del Movimento, già viceministro all’Interno, Vito Crimi. Ma si fa anche il nome di Luigi Di Maio.
Intanto, dall’opposizione, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi scrive una lettera al Corriere chiarendo il ruolo di Forza Italia come partito d’opposizione. «Forza Italia è parte integrante del centrodestra all’opposizione del governo Conte», scrive. «Nella chiarezza del nostro ruolo di opposizione», Berlusconi si rende disponibile a «lavorare per l’Italia» e a «cercare di tutelare – trovando le necessarie convergenze – i comparti e le categorie più penalizzate dalla crisi. Lo abbiamo fatto votando nelle scorse settimane lo scostamento di bilancio, non un sostegno al governo ma un atto concreto per aiutare i meno garantiti dalla crisi, cioè il comparto del lavoro autonomo, dei professionisti, del commercio, dell’artigianato, della piccola impresa».
Due le priorità, secondo Berlusconi: il lavoro autonomo e i giovani. Queste le richieste: un «anno bianco fiscale», la riqualificazione dell’istruzione tecnica superiore e la digitalizzazione della scuola con appositi voucher.