I Cinquestelle non deludono mai, sono talento comici assoluti. In seguito all’inchiesta del Riformista sulle consulenze della Casaleggio Associati per Philip Morris Italia, e alle accuse nei confronti di Davide Casaleggio di aver favorito una tassazione agevolata per le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato, alcuni parlamentari grillini sono corsi maldestramente ai ripari presentando alcuni emendamenti alla manovra finanziaria che prevedono una riforma della tassazione per i prodotti innovativi.
Invece di rivendicare una misura, a suo tempo voluta dagli alleati della Lega, che ha consentito di raggiungere lo storico calo della vendita delle sigarette, i Cinquestelle cercano di lavarsi la coscienza agli occhi della stampa e della base grillina, sempre più rivoltosa verso i propri rappresentanti per l’approccio istituzional-salottiero, ormai lontano dal “vaffa” contro tutto e tutti. Peccato però che il tentativo di prendere le distanze da Cinquestellopoli, come è stata definita dal direttore del Riformista Piero Sansonetti, rischia di rendere grottesca la loro azione politica perché li fa entrare nella guerra del tabacco che ormai sempre più chiaramente sta emergendo e che vede contrapposte Philip Morris e British American Tobacco.
Il testo presentato dalla deputata Cinquestelle Vita Martinciglio e sottoscritto dalla Commissione Salute guidata dal M5S prevede senza mezzi termini, né mediazioni, un aumento della tassazione per i soli prodotti a tabacco riscaldato, nulla su sigarette, sigarette fai da te o sigarette elettroniche che pagano fino al 95% in meno di tasse rispetto alle bionde, rispetto al 75% dei prodotti a tabacco riscaldato. Un intervento a tutto vantaggio delle sigarette, che non vedrebbero crescere di un centesimo il proprio peso fiscale pur rappresentando l’85% del mercato.
Se approvata, la norma produrrebbe quindi una situazione paradossale, con i prezzi dei prodotti a tabacco riscaldato che vedrebbero un rialzo di oltre un euro, superando, in molti casi, quelli delle classiche sigarette. Di fatto, un invito a tornare al pacchetto e all’accendino e a tutto vantaggio delle tradizionali lobby che nell’anno del Covid stanno facendo di tutto per tutelare il mercato delle sigarette.
Con non pochi dubbi sul rispetto del principio di ragionevolezza e di equità sociale su cui ogni norma dovrebbe fondarsi, soprattutto trattandosi in questo caso della salute dei cittadini. Chi se lo potrà permettere economicamente continuerà a stare lontano dalle sigarette, con buona pace invece di quelli che, pur felici di aver lasciato le amate-odiate bionde, non se lo potranno permettere e se non riusciranno a fare l’ultimo miglio per uscire dalla dipendenza della nicotina, torneranno alle sigarette meno costose. Geniali, come sempre.